Il mondo del poker è in continua evoluzione anche da noi, in questo mondo, giocatori dal passato e futuro più diversi convivono. Difficile sapere con precisione quanti siano, ma una cosa è certa, la crescita è verticale.
Alcuni giocatori si sottovalutano (pochi) i più si sopravvalutano e a causa di questo faticano a migliorarsi, l’autocritica è cosa rara.
Ognuno ha il suo personale punto di vista e fatica molto nel vederne altri.
“Tizio”, un appassionato di gioco, apprende i primi rudimenti del texas hold’em, guardando un torneo in televisione . Poco dopo accende il computer, scarica la prima poker-room che trova, e si siede direttamente ad un tavolo, fuori dalla sua portata. Ha sentito che il poker è un gioco di abilità, intende quindi valutare il suo talento. Nel giro di poco, ha già provato l’emozione di vincere diversi piatti. Nei giorni successivi le carte sono ancora dalla sua parte e gli permettono di rimanere miracolosamente in vincita. Questa magica condizione lo esalta, nessun altro gioco da Casinò gli aveva mai dato tanta soddisfazione. A questo punto la sua autostima è a mille, si convince di essere un talento naturale, in grado di ottenere con un pò di pratica, ottimi risultati. Nasce così un nuovo abitante del pianeta poker.
Nello stesso momento, “Caio”, un esperto giocatore è in seria difficoltà. Il suo stile di gioco, essenziale e vincente è compromesso, giovani talenti molto aggressivi hanno invaso la rete, imponendo nuove regole, questa nuova generazione, nata con internet, ha fatto esperienza rapidamente, giocando 10 ore al giorno su più tavoli. “Caio” era distratto, convinto che vincere fosse routine, ha abbassato la guardia e ha fatto l’errore di sottovalutare i suoi avversari e questo l’ha portato in breve ad essere fuori dal team dei vincenti. Le qualità non gli mancano, potrebbe quindi riprendersi velocemente, ma nulla può essere dato per scontato.
Pochi diventano giocatori vincenti e molti di questi si perdono per strada. Doyle Brunson c’è riuscito per 4 decenni, e ancora oggi a più di 70 anni può sedersi ed imporsi a qualsiasi tavolo.
Questo dimostra che nel poker non ci sono limiti, si può dominare anche per una vita, grazie ad una continua evoluzione. Nessuno può mai dirsi arrivato, c’è sempre qualcosa da imparare, da migliorare.
Ogni settimana dobbiamo chiederci, cosa ho imparato di nuovo? In cosa sono migliorato? Cosa ho appreso di nuovo che mi aiuterà a migliorare i miei risultati? Gli accorgimenti possono essere più o meno importanti, meno ne trascureremo durante il nostro percorso e più probabilità abbiamo di essere sempre all’altezza della situazione.
Provate a pensare, quanto è cambiato in pochi anni. Fino agli anni 90 in Italia, il poker texano non esisteva, si giocava solo poker a 32 carte nei pochi e malfamati ritrovi, dove spesso la parte più difficile non era vincere, ma arrivare a casa sani e con i soldi in tasca.
Nel 1998 nasce la prima poker room virtuale, si chiama Planet-Poker. Nel 99 è la volta di Paradise-Poker, destinata in breve a diventare leader assoluta. Nasce una nuova grande opportunità, un nuovo poker che puoi giocare senza uscire di casa. Per alcuni anni i pochi giocatori connessi si contendono un pugno di dollari con grande tenacia. Sono tutti giocatori ultra tight che si sfidano su tavoli Limit. Guadagnare in quel periodo, giocando on line era veramente un’impresa. Uno di questi Pro è un caro amico, uno dei pochissimi italiani già attivo ai tempi.
Da sempre preferisce rimanere nell’anonimato, lo chiameremo “Carlo”, non ha mai giocato tornei e questo l’ha aiutato a rimanere invisibile. Quando mi racconta quello che accadeva ai tavoli in quel periodo, faccio fatica a comprenderlo. Se faceva raise fuori posizione con AK e subiva un re-raise dal bottone era costretto a foldare. Avete capito bene, foldava AK al LIMIT!
Considerato che l’opzione di giocare più tavoli non era ancora possibile, una mano sbagliata si pagava a caro prezzo, non tanto per l’ammontare del pot, quanto perché, sbagliare una mano, poteva compromettere l’intera giornata di lavoro.
Oggi su internet troviamo migliaia di utenti connessi 24 ore su 24 a tutti i livelli, pronti ad entrare nella mano con grande generosità. Piatti da migliaia di dollari passare da un capo all’altro del tavolo velocemente, e i più bravi riescono a guadagnare cifre impensabili fino a poco fa.
Diamo uno sguardo ora al Limit Hold’em, da sempre la versione più conosciuta e giocata, ora in grande declino.
I giocatori che si sono sempre impegnati in questa disciplina, sono ora costretti a rinnovarsi. Questo tipo di gioco infatti sta morendo, il futuro è sempre più No Limit Holdem, le nuove generazioni vogliono questo, il Limit sarà sempre più un gioco di nicchia. Basta vedere quello che succede a Las Vegas, dove fino a poco fa l’80% dei tavoli era di Limit holdem, ed ora è l’esatto opposto.
La stessa cosa sta accadendo on line ovviamente. Ancora una volta l’evoluzione sta seguendo il suo corso e mietendo le sue vittime.
Questo ad esempio è un accorgimento sostanziale, chi ha sempre giocato solo limit deve assolutamente adeguarsi, e il tempo a sua disposizione non è nemmeno molto ormai.
“Carlo” è stato uno dei primissimi giocatori italiani, a fare del poker la sua professione. Ha dovuto rinnovarsi molte volte in questi ultimi 20 anni, appena intuito che il futuro del poker era il texas holdem è subito volato dove si giocava ad un certo livello, per fare esperienza.
Dal gioco limit ha saputo uscire con magistrale tempismo, appena ha capito che non avrebbe avuto futuro e il suo stile si è sempre adeguato per tempo. Non ha mai trascurato il minimo dettaglio e i risultati continuano a dargli ragione. Il suo talento, la sua tenacia, la sua umiltà e la sua lungimiranza sono state sempre premiate. Tutto ovviamente continuerà a cambiare e ad evolversi.
Nelle ultime settimane ad esempio stiamo assistendo ad uno stravolgimento dei mercati. L’America, da sempre patria del poker, a causa delle nuove leggi che bloccano le transazioni monetarie da e verso tutte le poker room, sta vivendo il suo momento più difficile. Per gli Americani sta diventando impossibile giocare on line, l’America perde quote di mercato, giorno dopo giorno, a favore di nuovi territori come l’Europa, dove il poker on line cresce velocemente. Per noi la fascia oraria migliore per giocare in internet è sempre stata quella che andava da mezzanotte a mezzogiorno, quando l’americano medio finiva la sua giornata in ufficio e tornava a casa. Gli europei che volevano trovare molto gioco, e i migliori giocatori da sfidare online, dovevano adeguarsi a questo fuso, con grandi sacrifici.
Ora però qualcosa sta cambiando, on line siamo destinati a trovare solo i migliori giocatori made in USA. Il perché è semplice, solo i Pro e i semi-pro, faranno di tutto per continuare a giocare, cercando in ogni modo di aggirare la legge. Gli americani quindi, da sempre i nostri migliori “clienti”, stanno velocemente diventando i peggiori, questo è uno dei tanti particolari che non possiamo trascurare.
L’Europa oggi è il continente dove si sta sviluppando maggiormente il gioco online, in particolare su Pacific ed Everest possiamo trovare i neofiti di oggi e domani.
E’ in questi nuovi habitat che ci dobbiamo muovere per ottenere i migliori risultati. Nel frattempo diamo uno sguardo al futuro, monitorando nuovi mercati, come ad esempio quello asiatico, dove sembra che qualcosa si stia muovendo. Essere giocatori consapevoli e vincenti, vuol dire non farsi mai cogliere impreparati. Allarghiamo il nostro orizzonte e guardiamo sempre oltre le carte.
Good Luck,
Zoom