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Luca Vivaldi (TD PokerStars Championship): “struttura sempre la stessa, nessuna modifica da anni”. Le differenze tra Barcellona e Montecarlo

A seguito del recente feedback di Raffaele Sorrentino sulla struttura del PSC Barcellona durante il final table, abbiamo contattato Luca Vivaldi, Tournament Director del PokerStars Championship per alcuni chiarimenti.

Premessa per chi si fosse perso la puntata precedente: lo straordinario e simpatico regular calabrese ha sfiorato la doppietta in terra catalana dopo aver vinto a Montecarlo. Raffibiza si è lamentato della struttura che è collassata nella volata finale. Naturalmente questo fatto ha affievolito il suo edge rispetto ai giocatori amatori presenti ed è logico che per un professionista, con un payout del genere, qualche rimpianto riaffiori nella mente, ma la nostra sensazione di fondo è che il player azzurro volesse dare nell’intervista rilasciata ad Assopoker, solo un suo feedback personale, senza polemiche  inutili.

Solita struttura: le ultime modifiche oltre tre anni fa

Dal TD italiano volevamo capire se ci fossero state prima di tutto delle modifiche recenti alla struttura del Main Event (prima EPT ed ora PokerStars Championship): “la struttura è la stessa da parecchio tempo, è stata solo migliorata nel corso degli anni con aggiunta di livelli, prima da 75 minuti, poi da 90”.

Quando e quali sono state fatte le ultime modifiche? “Più di tre anni fa, vista l’incredibile mole di players, dal livello 33, la durata scende da 90 a 75 minuti per due livelli (33 e 34), da 75′ a 60′ per il 35esimo e 36esimo e da 60 a 45 per i restanti”.

Logico che al recente PSC Barcellona è stato registrato il terzo field di sempre in terra Catalana, per questo motivo, i protagonisti del final table sono rimasti nei momenti decisivi a giocarsi la vittoria con 20 bui, in alcuni casi anche meno.

La differenza tra Barcellona e Montecarlo

A Barcellona si è arrivati a giocare fino al 41esimo livello, 800.000/1.600.000/ante 200.000, con un field di 1.682 giocatori ed è stato il Main più lungo di sempre della storia di PokerStars Live. A Montecarlo (che ha visto vincere proprio Raffaele) si è giocato fino al 32esimo, 100.000/200.000/ante 25.000.

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Ed è probabile che  Sorrentino abbia percepito la differenza con il cambio di marcia della struttura, perché al Gran Final il torneo si è concluso un livello prima che la durata scendesse da 90 a 75 minuti, come ha specificato Vivaldi. Quindi, a Monaco, i players hanno giocato quasi sempre deep stack rispetto all’ultimo Main. Una differenza importante, ma la struttura è sempre stata la medesima e nessuna modifica è stata introdotta. Però è bene tenere presente che dal 33esimo livello si accelera.

Infine Luca puntualizza: “la struttura é pubblicata ed é sempre la stessa. Tenete presente che quando si passa 5/4/3 handed e poi in heads-up l’ammontare di mani distribuite/giocate aumenta in maniera esponenziale”.

Grazie a Luca Vivaldi per il chiarimento, in questo modo è facile comprendere anche le parole di Sorrentino che ha voluto dare il suo personale feedback su questo tipo di situazioni che ci creano nelle tappe come Barcellona o Praga con field importanti.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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