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Mizrachi: “Ivey mi voleva allenare per il Main Event”

phil-iveySi è parlato molto in questi giorni del tentativo di Michael Mizrachi di battere il primato di Phil Ivey nella All Time Money List. Proprio nelle ultime ore però emergono clamorosi retroscena sul final table del Main Event che si è concluso da poco e che ha visto il trionfo del canadese Jonathan Duhamel. Il “Tiger Woods del Poker” durante le WSOP Europe a Londra, ha fatto una proposta molto allettante di coaching a “The Grinder”, un’offerta che pochi pokeristi al mondo avrebbero rifiutato.

La fonte è attendibile, trattandosi del player Michael Craig, blogger di Full Tilt Poker, società della quale Ivey  è azionista. Tilt è anche main sponsor di Mizrachi. Craig nel canale ufficiale della red room ha raccontato: “Quando sono uscito a cena a Fort Lauderdale, con Michael e sua moglie Lily, mi hanno raccontato una bella storia: a settembre, a Londra, Ivey  ha proposto a Mizrachi di andare a vivere per qualche mese a Las Vegas nella sua villa, per studiare i November Nine e le strategie di gioco al tavolo finale”.

Notizia curiosa, considerando che Mike poteva battere il record di Phil Ivey, ma è anche la dimostrazione che all’interno del team di Full Tilt Poker c’era la forte volontà di riportare il titolo a casa, dopo il dominio negli ultimi anni dei rivali di PokerStars con due giocatori sponsorizzati come Peter Eastgate e Joe Cada. E le preoccupazioni di uno dei maggiori azionisti di Tiltware si sono rivelate fondate, con il trionfo di Duhamel, altro player di Stars.

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michael-mizrachiLa risposta di “The Grinder” al rivale è stata però molto spontanea: “Nah… dai stai scherzando?”.  Le riserve di Michael Mizrachi erano essenzialmente due sul progetto di Ivey: “La prima, essendo un padre di famiglia – racconta Craig -, non voleva vivere lontano da sua moglie ed i suoi figli per così tanto tempo. Inoltre aveva dei dubbi sotto il profilo strategico. La consulenza eccellente di Ivey avrebbe condizionato il suo istinto al tavolo. Il modo di pensare dei due player in certe situazioni sarebbe stato differente e avrebbe generato confusione nella testa di Mike”.

Visto come è andato il final table, con un quinto posto, chissà se la consulenza di Ivey avrebbe scaturito risultati diversi. Controprove non ne avremo mai. Sabato notte “The Grinder” ha giocato molto bene da short stack e prima di cadere nella trappola di Duhamel, è riuscito a conquistare le prime posizioni, con una discreta facilità. In tutti i casi, Craig ha rivelato che lo stesso Ivey, il giorno dopo la proposta allettante, ha espresso all’amico-rivale dei seri dubbi sul programma molto intenso sul lavoro da svolgere, poco compatibile con i suoi impegni. Così i due pro di Full Tilt Poker hanno deciso, in modo concorde, di non proseguire nel progetto.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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