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Mizrachi rischia di pagare maxi risarcimento a Deliverance

michael-mizrachiDopo i guai con il fisco statunitense, Michael Mizrachi è stato citato in tribunale a settembre dal suo ex sponsor Deliverance dopo aver siglato in estate il contratto con Full Tilt Poker (convenuta insieme al giocatore). Nelle ultime settimane le vicende giudiziarie sembrano non sorridere a ‘The Grinder’.

Deliverance ha sempre sostenuto la validità dell’accordo di sponsorship con il player della Florida, contestandogli di non aver rispettato l’esclusiva e di aver firmato con una diretta concorrente nonostante gli accordi in essere. Mizrachi ha vinto il ’50.000$ Player Championship’ WSOP con la patch della room texana mentre ha giocato il Main Event (arrivando al final table a novembre) con il brand di Full Tilt Poker. 

In questo modo Tiltware LLC (l'holding che possiede le azioni della red room) e ‘The Grinder’ sono stati citati in tribunale. Si tratta di una vicenda legale che si trascina da mesi ma nelle ultime due settimane, il clima si è surriscaldato con una raffica di istanze e mozioni presentate al giudice.

Mizrachi rischia di pagare un maxi risarcimento per non aver rispettato il precedente contratto. Nell’ultima udienza, il giudice James Nowlin della corte distrettuale del Texas occidentale, ha inviato le parti ad un tentativo di conciliazione, per cercare un accordo equo entro il 21 aprile. Nel caso contrario si andrà alla fase dibattimentale il 25 aprile.

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Tiltware e Deliverance Poker invece di cogliere l’invito del giudice per un ‘deal’, hanno innescato una cruenta battaglia giudiziaria ed ora a rischiare di più è Michael Mizrachi perché il suo ex sponsor ha depositato il contratto da lui firmato oltre a quelli dei suoi fratelli Robert, Eric e Danny. E proprio la validità di tale accordo sarà l’ago della bilancia. Nel caso fossero ritenuti ancora efficaci dal giudice, 'The Grinder' e Full Tilt Poker rischierebbero di pagare una bella somma a titolo di risarcimento, soprattutto danni di immagine derivanti dalla mancata occasione di Deliverance di avere un player sponsorizzato in un evento planetario come il final table  Main Event WSOP.

E’ vero che 'The Grinder' ha giocato al Rio di Las Vegas con la patch di Full Tilt Poker autorizzato – di fatto – dallo stesso giudice che aveva respinto l’istanza preliminare di Deliverance di non farlo  giocare con il logo della rivale. Però se al termine del contenzioso la corte texana dovesse riconoscere il mancato rispetto degli accordi contrattuali, per le parti convenute saranno dolori.

Deliverance ha presentato anche una lunga lista di testimoni, tra i quali lo stesso Mizrachi, oltre al ricco uomo d’affari texano Carlos Benavides III, proprietario della poker room. John Henry, legale del player della Florida, ha documentato il tentativo di aprire un negoziato con Deliverance per risolvere il caso ma ogni sforzo è stato vano. Tiltware invece sembra orientata a sollevare un difetto di giurisdizione. Almeno a giudicare dalla prima documentazione depositata, la posizione di ‘The Grinder’ sembra molto debole. Il 24 aprile ne vedremo delle belle.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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