Andreas Oscarsson, il fondatore di Pokerlistings trovato morto, la scorsa estate, nella casa dei genitori a Trollhatan in Svezia, era nella lista dei testimoni per un processo che deve iniziare la settimana prossima a Stoccolma.
Secondo la polizia locale ci sarebbe un forte nesso tra le due cose e pertanto, anche in seguito alle indagini svolte finora, tutto farebbe pensare che Oscarsson sia stato ucciso proprio per evitare che potesse deporre di fronte alla corte.
Il processo riguarda un 44enne accusato di essere coinvolto in un ricatto. Lo stesso uomo avrebbe solidi legami con il gruppo degli Hell’s Angels svedesi.
L’Hell’s Angels Motorcycle Club (letteralmente "club motociclistico degli angeli dell'inferno", ndr) è una associazione di bikers nata negli Stati Uniti e attualmente presente in tutto il mondo. Schedati per la prima volta nel 1965 dall’FBI, per un lungo elenco di reati commessi che spaziavano dallo spaccio di droga alle estorsioni fino alla gestione di un grosso mercato di merci rubate, sono oggi considerati alla stregua di una vera e propria associazione criminale.
Da quanto appreso ultimamente, sei anni fa Oscarsson vendette una quota di Pokerlistings ad una società svedese. Quando quest’ultima, qualche tempo dopo, provò a rivenderla sul mercato, scoprì che il suo valore era sceso di molto a causa delle nuove leggi degli Stati Uniti, che di fatto proibivano il poker online.
Secondo l’accusa, l’uomo indagato avrebbe dunque chiesto ad Oscarsson 2 milioni di dollari quale risarcimento per la perdita di valore dell’investimento. Inoltre, per costringere Andreas a pagare senza troppe storie, avrebbe coinvolto nello sporco affare anche Thomas Möller, ex-presidente degli Angels svedesi.
Non è al momento ancora chiaro per chi lavorasse l’uomo, ma nel frattempo ancora in molti piangono la prematura scomparsa di Andreas che, ricordiamo, è stato brutalmente assassinato con un colpo di pistola alla testa mentre dormiva nel letto della sua casa natia. Oscarsson viveva a New York, con la moglie e il figlioletto di appena 2 anni, dove non si occupava più di Pokerlistings ma gestiva una società legata al settore dell’Information Tecnology.