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Entra in gioco e firma la nostra Petizione per la Liquidità Condivisa!

Per noi che raccontiamo il poker da molti anni, quel 6 luglio 2017 doveva essere una data di quelle da ricordare. A Roma si riunivano i responsabili degli enti regolatori sul gioco di Italia, Francia Spagna e Portogallo. L'obiettivo dell'incontro era quello di firmare il documento sulla Liquidità Condivisa, qualcosa che aveva visto proprio l'Italia tra i promotori e che finalmente avrebbe permesso al nostro poker online italiano di allargare i propri angusti confini.

A poco più di un anno e mezzo da quella data Francia Spagna e Portogallo hanno già dato vita a un nuovo mercato comune, mentre noi italiani – i promotori - siamo rimasti clamorosamente al palo.

Per DIRE BASTA a questa ghettizzazione e far diventare realtà quanto stabilito nell'accordo di Roma noi di Assopoker, assieme agli altri principali portali italiani di poker, abbiamo lanciato una petizione all'indirizzo del direttore AAMS Benedetto Mineo.

Ci avevate fatto la bocca tutti, del resto stuzzicava il pensiero che avremmo potuto finalmente tornare a sfidare altri cittadini europei che condividono con noi questa passione, e farlo in piena sicurezza (nonostante le dichiarazioni di quei pochi che hanno preciso interesse che il ghetto rimanga tale). Poi è come subentrata una certa rassegnazione, in tutti gli appassionati che hanno quasi smesso di crederci.

La notizia è che in realtà c'è un modo di tornare a crederci ed è quello di farci sentire in massa: se anche tu vuoi che l'Italia entri nella liquidità condivisa firma subito la petizione che abbiamo lanciato sulla piattaforma Change.org! (ATTENZIONE, perché la firma sia valida è necessario confermare il proprio indirizzo mail: senza conferma la firma non viene conteggiata! Se non trovi la mail di conferma nella posta in arrivo, controlla la cartella dello spam)

Ecco il testo completo della petizione indirizzata al direttore AAMS Benedetto Mineo in favore dell'ingresso dell'Italia nella liquidità condivisa del poker online:

Giovani o anziani, esperti o amatori, siamo persone accomunate da un amore: il poker.
Lo abbiamo giocato, seguito, commentato, con sempre in testa un minimo comun denominatore: la passione.

Il poker ci ha insegnato negli anni che bisogna lottare per raggiungere gli obiettivi e che solo con impegno e sacrificio si può trovare la strada giusta.

Abbiamo cominciato a giocare gratuitamente per il gusto di divertirci, per imparare.

Ci siamo affezionati ai nostri beniamini, abbiamo sottratto loro lezioni di tecnica, carpito segreti, divorato i forum di poker, sgualcito le pagine delle riviste.

Ci siamo impegnati, alcuni diventati bravini, per altri il poker è rimasto un passatempo piacevole, tale lo è tutt’ora per tantissime persone, vincere o perdere fa parte del gioco.

Qualche anno fa abbiamo cominciato a sperare di confrontarci con giocatori di nazioni come Francia, Spagna e Portogallo, eravamo tutti eccitati dall’idea di sederci al tavolo contro i migliori giocatori europei, oltre che contro quelli della nostra nazione.

Due anni fa sembrava tutto fatto: l’Italia firmò un accordo con quelle tre nazioni, ma, al giorno d’oggi, noi siamo rimasti l’unico paese che non lo ha rispettato, lasciando passare il treno giusto.

Un ritardo tanto più grave, anche nei confronti degli altri Paesi firmatari, se si considera che proprio in territorio italiano l'accordo è stato sottoscritto.

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Le presenze sulle poker room italiane diminuiscono sempre di più, mentre i nostri “cugini” possono giocare tra di loro iscrivendosi a tornei e partite di cash game con un ricambio di persone ancora oggi sorprendente.

Noi non vogliamo giocare sui siti illegali! E non vogliamo più vedere ogni giorno nostri amici giocatori che fanno le valigie ed emigrano all’estero solo perché è l’unico modo per confrontarsi contro i players stranieri. Se succede tutto questo vuol dire che qualcosa non funziona.

Le autorità degli altri Paesi hanno comunicato ufficialmente che il gioco internazionale non ha creato alcun problema e che vengono mantenute tutte le tutele sulla sicurezza, protezione dei minori e controllo del gioco problematico. Insomma: non c'è alcun motivo per restare fuori!

Se l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli finalmente mette in atto l'accordo, il poker online legale può diventare molto migliore, più competitivo rispetto a quello illegale e più divertente per le migliaia di italiani che amano questo gioco.

É passato ben più di un anno da quando tutto sembrava fatto, ma quel sogno sembra svanito: come al solito, purtroppo ci siamo abituati, proprio l'Italia è l'unica che è rimasta indietro, fanalino di coda di un gruppetto che procede spedito e che ci aspetterà solo ancora per un po'.

Ecco perché è il momento di farci sentire e di smettere di sognare, ma semplicemente di ottenere quello che era già nostro.

Per il bene di tutti, giocatori in primis ma anche per le casse dello Stato, noi VOGLIAMO IL #POKERSENZAFRONTIERE

Il pensiero di un gruppo di appassionati italiani di poker

La petizione è stata promossa dai portali Assopoker, ItaliaPokerClub e PokerItaliaWeb

Per firmare la petizione CLICCA QUI (ATTENZIONE, perché la firma sia valida è necessario confermare il proprio indirizzo mail: senza conferma la firma non viene conteggiata! Se non trovi la mail di conferma nella posta in arrivo, controlla la cartella dello spam)

Assopoker team è un gruppo di lavoro di 13 esperti editor di poker, scommesse, casinò, lotterie, sport in generale e tutti i giochi legali. Il lavoro del team è quotidiano dal 2006, anno di fondazione del sito.
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