Sono giorni frenetici – sotto il profilo giudiziario – per i circoli di Texas Hold’em in tutte le regioni d’Italia. In queste ore sono stati disposti dissequestri a raffica a favore di numerosi circoli della penisola.
A Palermo, dopo il blitz pre-natalizio, il Tribunale della Libertà del capoluogo siciliano, ha disposto il dissequestro dei locali dell’associazione ‘Double Up‘ ed il materiale posto sotto i sigilli della Guardia di Finanza. Le motivazioni dei giudici sono molto simili al contenuto del decreto di archiviazione disposto a favore di un circolo toscano, come vi abbiamo anticipato ieri. I giudici siciliani sono pervenuti alla medesima conclusione: la struttura dei tornei di Texas Hold’em non può configurare un reato di gioco d’azzardo.
Nelle stesse ore, a Gorizia, in Friuli, è stato dissequestrato il circolo New Club Royale: il Tribunale del Riesame ha accolto le tesi difensive dei legali, a seguito della perquisizione della polizia avvenuta nell’ottobre del 2010 che ha sorpreso cinque persone a giocare a poker, senza chips o soldi sul tavolo.
Infine, la seconda sezione del Tribunale Amministrativo Regionale della Puglia – come vi abbiamo riferito – ha disposto un’ordinanza sospensiva favorevole del River Club di Campomarino, in provincia di Taranto che fa seguito ad un altro precedente positivo, risalente a luglio 2010, riguardante il dissequestro del noto circolo salentino Club Royale.
A Taranto, i titolari dell’associazione hanno già annunciato che riprenderanno l’attività attenendosi alle limitazioni suggerite dal Consiglio di Stato con il parere del 2008, in attesa della sentenza di merito (il 28 aprile è prevista l’udienza di discussione) e il riesame da parte della Questura di Lecce.
C’è però da tenere in debita considerazione, la sentenza del Consiglio di Stato di una settimana fa, che ha disposto l’illiceità amministrativa, per i circoli sprovvisti di autorizzazione da parte di AAMS, confermando la precedente sentenza del Tar del Lazio.
Nel frattempo, in un circolo di Teramo, la squadra mobile ha denunciato sei persone, sequestrato il locale e denaro contante per 1.500 euro. A causa dei ritardi nella pubblicazione del regolamento che avrebbe dovuto da circa un anno riordinare il settore, il movimento del poker live è caduto nel caos e nell’incertezza, con gravi danni per l’erario, gli operatori di settore e ripercussioni anche sotto il profilo della sicurezza e dell’ordine pubblico, oltre a contribuire ad un maggiore carico di lavoro e di ruolo per i Tribunali italiani.