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Poker live: i rischi per gestori e players in caso condanna

poker-leggeLa normativa italiana ha inasprito le sanzioni  in caso di condanna per i reati di gioco d’azzardo e nelle ultime ore, la Guardia di Finanza ha denunciato 44 persone a Palermo, sorprese a giocare in un circolo di Texas Hold’em. Secondo le prime indiscrezioni, il buy-in del torneo era di 30 euro ed in palio c’era un viaggio a Taormina. Il Governo sta mettendo in atto un’offensiva a 360 gradi contro i circoli privati, in attesa della pubblicazione del regolamento che consentirà l’autorizzazione delle future rooms.

In tutta la penisola, vengono segnalate all’autorità giudiziaria decine di giocatori ogni mese.  Naturalmente, è bene fare una premessa:  ‘denuncia’ non è sinonimo di ‘condanna’, in alcuni casi, come a Genova, addirittura non è detto che scatti il rinvio a giudizio e il conseguente processo.

Nel capoluogo ligure, ad esempio, il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) competente ha disposto l’archiviazione per i giocatori sorpresi in un circolo, i quali sono stati scagionati da ogni accusa, ancor prima del dibattimento in aula. Ma la giurisprudenza presenta anche casi negativi: a Terni, un organizzatore è stato condannato per fatti risalenti al 2007.

Cosa rischiano giocatori e gestori dei circoli, in caso di condanna definitiva per i reati previsti dagli articoli 720 (gioco d’azzardo) e 718 (esercizio di giochi d’azzardo)?

Oltre agli aspetti penali (condizionale fino ad un anno oltre ad un’ammenda), le sanzioni amministrative sono di non secondaria importanza. In caso di ‘infrazioni in materia di gioco’ è preclusa la possibilità di poter partecipare al bando di gara, per l’assegnazione delle concessioni per le future poker rooms, come previsto dalla Legge Comunitaria del 2008.

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Da pochi mesi inoltre sono previste conseguenze ancor più gravi, in virtù dell’entrata in vigore dell’articolo 71 del dlgs 59/2010 che ha modificato i ‘requisiti morali’ per l’esercizio dell’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande. In altre parole, coloro che vengono condannati per i reati di gioco d’azzardo, non possono gestire né bar, né ristoranti: chi ha già un’attività, rischia una sospensione fino a 30 giorni. In caso di reiterazione del reato, la revoca è definitiva. In questo modo, coloro che gestiscono un esercizio pubblico e decidono di organizzare un torneo di Texas Hold’em, rischiano di perdere la licenza anche per la loro attività prevalente.

Il quotidiano ‘Italia Oggi’ ha pubblicato un importante chiarimento (nota 557/PAS.16761.12001) da parte del Ministero degli Interni del 29 ottobre, a seguito di una divergenza sull’interpretazione della norma, rispetto al Ministero per lo Sviluppo Economico. “Si può evidenziare – si legge nella nota – che tra i presupposti che non consentono il rilascio dell’autorizzazione per la somministrazione di alimenti e bevande, il legislatore del 2010 ha ritenuto di richiamare il gioco d’azzardo, le scommesse clandestine e le infrazioni alle norme sui giochi”. Inoltre i funzionari del Viminale sottolineano: “non è superfluo precisare che negli ultimi anni lo Stato italiano ha perseguito una forte politica espansiva del gioco pubblico, regolamentando da una parte l’offerta di nuovi giochi e dall’altra, canalizzando la stessa, in circuiti controllati oltre che leciti, dando attuazione a tal fine a previsioni sanzionatorie connesse all’esercizio abusivo e fraudolento del gioco, correlativamente più stringenti requisiti di moralità in capo ai gestori o concessionari del gioco pubblico”.

“L’accertamento di una infrazione alle norme sui giochi, comporta la perdita dei requisiti morali”. Di conseguenza, in base all’articolo 10 del Testo Unico Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS), il rischio è la sospensione dell’autorizzazione da uno a 30 giorni ed in caso di reiterazione, la revoca.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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