Le nuove normative sul poker e sul gaming online in Italia e Francia stanno attirando nuovi operatori decisi ad investire nei due paesi per evitare l’oscuramento. Dopo Full Tilt anche Betfair, seppur con qualche riserva, sta valutando l’ingresso nel mercato transalpino. Tim Phillips, il direttore per il mercato europeo, ha dichiarato: “Stiamo monitorando molto attentamente le evoluzioni in Francia e come potremo operare nel nuovo regime concessorio. A causa delle restrizioni imposte ai titolari delle licenze le nostre proiezioni mostrano che non sarà facile però ci possono essere comunque dei presupposti per creare una valida attività commerciale”.
La dichiarazione giunge con un tempismo perfetto visto che nei prossimi giorni è stato annunciato, da parte dell’Arjel (nuovo organismo di controllo sul gioco), l’oscuramento del sito di Betfair e di altri brand famosi come Partouche, 888 e di tutti i .com che raccolgono gioco online in Francia.
Ufficializzato a Parigi e dintorni anche l’arrivo di Pacific Poker che opererà con il brand 555Poker. L’oscuramento francese e la nuova normativa sono state oggetto di feroci critiche nell’Esagono (ed anche al di fuori dei confini). Più di 100 parlamentari del partito socialista hanno impugnato la nuova normativa per dubbi di compatibilità con il regime comunitario, ma il Consiglio Costituzionale si è dichiarato incompetente in materia ed ha respinto il ricorso. Ora la battaglia si sposta a Bruxelles dove alcuni paesi (Malta in primis) quasi sicuramente si opporrà alla notifica in Commissione del decreto del governo transalpino.
Betfair sembra quindi molto vicina all’ingresso ufficiale nel mercato francese anche se rimane ancora un alone di indecisione. In Italia, il bookmakers britannico leader nel Bet Exchange, invece possiede già una concessione per la raccolta di scommesse sportive online. I vertici della società sponsor delle WSOPE, non si sono ancora pronunciati sulla volontà di entrare anche nel mercato del poker online. A livello internazionale, Betfair ha perso due dei suoi testimonial più in vista: Annette Obrestad è passata a Full Tilt mentre Sorel Mizzi ha firmato per Titan Poker.
La britannica Paradise Poker e la casa madre Sportingbet (che in passato aveva acquisito licenze sulla nostra penisola per il betting) hanno comunicato ufficialmente che non potranno più accettare giocatori provenienti sia dall’Italia che dalla Francia. Ma non è escluso che in futuro Paradise Poker non richieda una concessione per operare nel Bel Paese.
Sembra imminente l’ingresso di Full Tilt in entrambi i mercati: con l’arrivo effettivo del cash game, la seconda poker room del mondo – con ogni probabilità - acquisterà sia la licenza nel nostro paese che quella francese per contrastare l’ascesa della diretta concorrente Pokerstars.
In questi giorni Aams ha ulteriormente chiarito i passaggi che dovranno seguire i concessionari per rendere effettiva l’offerta del cash game, previsto per novembre. Ma già da fine maggio i Monopoli pubblicheranno il protocollo (una sorta di contratto) che dovrà essere sottoscritto dalle società. Con ogni probabilità, nuovi competitors potrebbero uscire allo scoperto per essere pronti in autunno ad offrire ai propri clienti un’offerta completa sul poker online.
Chi è già svelato le proprie carte è 888 che ha siglato – per l’Italia – un accordo di joint venture con Endemol (area Mediaset), società di intrattenimento che produce il Grande Fratello e di altri programmi televisivi. Infine grandi manovre per PartyPoker che dopo aver ingaggiato Francesco Totti ha nominato Fabio Bufalini (ex country-manager di PokerStars) come responsabile per l’Italia della casa madre PartyGaming.