Leggendo le cronache dei tavoli di cash game high stakes, qualcuno fra voi avrà certamente accarezzato il desiderio di sedersi di fronte a così tanti campioni, anche solo per provare un brivido: Fabrizio “superbaldas” Baldassari non è la prima volta che sfida gli dèi del poker, ma la gloria è l’ultimo dei suoi pensieri.
Il pro di ItalyPoker, già campione di biliardo negli anni passati, di tanto in tanto si concede puntatine chirurgiche ai tavoli nosebleed di Full Tilt Poker, per approfittare di momenti particolari nelle sessioni di giocatori solitamente inavvicinabili.
Fabrizio infatti, da buon professionista, è il primo a sapere che nessun giocatore italiano possa dirsi favorito seduto di fronte a giocatori come Patrik Antonius, Tom “durrrr” Dwan o Phil Ivey, solo per citarne alcuni. Tuttavia, questo vale per sessioni ampie, costituite da un numero di mani statisticamente significativo.
Prendete ad esempio un giocatore come Ilari “Ziigmund” Sahamies, tanto fenomenale quanto indisciplinato nella gestione dei momenti no al tavolo.
Tutti possono seguire comodamente da casa il suo gioco, e se molti lo fanno per ammirazione o passione, un giocatore come Baldassari può farlo più pragmaticamente per studiare il gioco avversario, senza che l’altro possa dire di conoscere nulla di lui.
Accade così che, quando i due si siedono l’uno di fronte all’altro per pochissime mani, tutto può accadere, con in più l’italiano che ha il vantaggio di essere un perfetto sconosciuto per l’altro.
Nella giornata di ieri “superbaldas” ha così pensato di mettere in atto il classico “hit&run” proprio ai danni del finlandese e non solo. La sessione di Baldassari non è durata che pochi minuti, giusto il tempo di giocare una trentina di mani su un paio di tavoli PLO $300/$600, ma tanto è bastato perché Fabrizio potesse registrare un profitto di 162.000 $. Niente male, come media oraria.
L’italiano non è nuovo a scorribande simili, dal momento che neppure un anno fa si era reso protagonista di qualcosa di simile ai danni di Tom “durrrr” Dwan, riuscendo a raddoppiare sullo statunitense per poi salutare la compagnia.
Se il poker per molti è un gioco, per professionisti come Fabrizio Baldassari è un business, e a chi possa pensare che tutto questo suoni sportivo, ricordiamo perciò laconicamente che gli affari sono pur sempre affari…