Il mercato del gaming online statunitense sta vivendo una fase di transizione importante e delicata per i players: con le inchieste condotte dal Dipartimento di Giustizia molti siti hanno deciso di lasciare gli States ed in queste settimane i clienti hanno sollecitato le operazioni di cash out, con il ritiro dei propri soldi dai conti gioco. Ma non tutte le notizie sono negative (vedi Full Tilt Poker) e nella maggior parte dei casi, gli interessi dei giocatori sono stati tutelati: PokerStars.com, ad esempio, ha restituito, nonostante il black-friday, più di 100 milioni di dollari.
Secondo un’indagine pubblicata da Gambling911 le rooms ed i bookmakers offshore riescono a soddisfare in tempi rapidi le esigenze dei players statunitensi, a testimonianza che sono riusciti a preservare in modo efficace i fondi dei giocatori ed i canali di pagamento, nonostante la normativa UIGEA (nota legge che impedisce alle banche e ai gestori di carte di credito di servire i siti di gioco) sia in vigore da parecchi anni.
Doyles Rooms, la casa da gioco che porta il nome del mitico Doyles Brunson, è finita nei guai per un’inchiesta condotta dalla Procura dello Stato del Maryland, ma nonostante le difficoltà giudiziarie riesce a garantire cash out in soli tre giorni lavorativi. Il sito affiliato True Poker ha assicurato rimborsi in 2 settimane effettive.
Intertops Poker, una skin del network Cake Poker, in meno di 7 giorni riesce a soddisfare i propri clienti americani. Look Poker (della rete Merge) è riuscito a rimborsare molti players nell'arco di due settimane, dopo aver deciso di fare retromarcia dagli USA e battere ritirata nel mercato britannico insieme a Bodog (già autorizzato dalla Gaming Commission di Londra).