Il Governo ha presentato il conto alle poker rooms estere senza licenza italiana. Ora è ufficiale: le misure sono contenute nel decreto legge correttivo dei conti pubblici emanato nella serata di ieri dal Consiglio dei Ministri. Secondo l’Ansa verrà colpita l’evasione fiscale in tutte le sue forme, e sarà posta particolare attenzione sull’elusione sull’imposta sui giochi per quanto riguarda le società che raccolgono denaro nella Penisola senza concessione Aams.
E’ scattata la cosiddetta tolleranza zero per quanto concerne il mercato parallelo del gambling online, con la possibilità – una volta accertata l’evasione – di poter tassare anche le poker room ed i bookmakers d’oltre confine, sui volumi di gioco raccolti in Italia. Ma i dubbi sono molteplici, ad iniziare su come verranno effettuati i controlli su conti di società che operano ufficialmente fuori dai confini nazionali.
Non è chiaro inoltre se le norme riguarderanno anche i giocatori. In una prima bozza si era parlato addirittura di sanzioni di natura penale, non solo per i gestori delle poker room “illegali” ma anche per i players e gli scommettitori stessi, come ha anticipato Il Sole24 Ore nell’edizione di lunedì. Per chiarire uno dei tanti punti ancora oscuri, si attende la conferenza stampa del Ministro dell’Economia Giulio Tremonti che sarà tenuta – con ogni probabilità – nella giornata di oggi. La bozza del decreto non è stata resa ancora pubblica ed è quindi difficile poter dare una prima valutazione.
Le agenzie però – nelle ore precedenti al Consiglio dei Ministri – hanno riferito di una parziale retromarcia dell’Esecutivo per quanto concerne le sanzioni penali nei confronti dei frequentatori delle poker rooms.com. Nella serata di lunedì, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha illustrato la manovra alla Consulta Economica del Pdl. Secondo le indiscrezioni emerse dopo l’incontro, il partito di maggioranza avrebbe frenato sulle misure di natura penale nei confronti dei giocatori. E’ molto probabile che il Governo abbia deciso di prendersi una pausa di riflessione sul tema e si riservi di intervenire in un secondo momento con una serie di emendamenti.
Ma sono molteplici i dubbi di compatibilità con la normativa europea, ad iniziare dalla doppia tassazione delle rooms e dei bookmakers esteri che già pagano imposte alla fonte nel paese di origine. Il Ministro Tremonti però ha presentato il conto e confida di elevare il gettito erariale nel comparto, da 9 a 16 miliardi annui. Ed è molto probabile che la manovra debba essere interpretata in questo senso: il Governo Italiano vuol spingere gli operatori comunitari ad acquisire una licenza italiana, prospettando loro eventuali futuri problemi di natura fiscale e non solo. L’obiettivo è quello di stroncare il mercato parallelo che – per volumi di gioco – non ha nulla da invidiare a quello ufficiale gestito dai Monopoli.
In Francia sono sulla stessa lunghezza d’onda, mentre la Spagna sta spingendo per l’armonizzazione della normativa sul gambling a livello comunitario. Ed anche la Commissione – su pressioni del nuovo commissario alla concorrenza interna – sembra che stia rivedendo le sue posizioni passate sulla specificità del gioco, in vista di un’uniformità delle leggi sul gaming online all’interno dell’ Unione. Il processo però appare ancora molto lungo.