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Poker e tasse: Ensan dovrà pagare 4,6 milioni al fisco, Sammartino esentato: “vivo all’estero, in Italia impossibile”

Parlare di tasse nel poker è sempre un argomento delicato, soprattutto quando stiamo parlando dei guadagni dei finalisti del Main Event. Pensiamo solo al vincitore, il tedesco (di origini iraniane) Hossein Ensan che ha vinto 10 milioni di dollari. Secondo l’analisi dell’esperto fiscalista del Nevada Russel Fox (che ogni anno pubblica la sua analisi), il nuovo campione del mondo dovrà lasciare al fisco qualcosa come il 46% di quanto vinto.

Hossein Ensan (Katerina Lukina Pokernews) rappresenta la gallina dalle uova d’oro per il fisco tedesco

All’agenzia fiscale tedesca, Bundeszentralamt für Steuern, finiranno ben 4.606.000 di dollari, non briciole. Si può dire che sia la effettiva vincitrice del Main Event. Senza batter ciglio si ritroverà una montagna di biglietti verdi in cassaforte.

Come anticipato ieri, l’analista statunitense ha commesso un errore, forse dovuto alla fretta (era passato solo un giorno dalla fine del Main Event): ha considerato Dario Sammartino come residente fiscale in Italia.

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In realtà Dario per 3 anni ha vissuto a Nova Gorica in Slovenia e da due anni si è trasferito in Austria, a Vienna, per giocare sulla piattaforma internazionale di PokerStars (visto che la normativa è cambiata anche nel paese dell’ex Jugoslavia) e le altre rooms a liquidità mondiale quando ci sono le series.

Secondo il fiscalista, Dario si sarebbe dovuto accontentare di una vincita netta di $3.427.650, calcolando il prelievo italiano dell’agenzia delle entrate di 2.572.350 dollari. Così scrive Fox:

Finishing in second place and winning $6,000,000 was the aforementioned Dario Sammartino. The native of Naples, Italy now resides in Florence, Italy after a stay in Slovenia. Italy does tax gambling winnings: Mr. Sammartino will owe an estimated $2,572,350 to Italy’s Agenzia delle Entrate (42.87%).

In realtà Sammartino non è residente a Firenze. L’autore di questa analisi è stato, molto probabilmente, ingannato dall’organizzazione WSOP che in un’occasione ha scritto che il player italiano era – erroneamente – residente a Firenze. In un altro torneo (come il Main) è stato registrato di Nova Gorica.

Come abbiamo spiegato ieri: l’Erario italiano rimarrà a mani vuote. La legge italiana è chiara: se sei residente per almeno 6 mesi e 1 giorno all’anno, in un paese straniero dell’UE, sei residente fiscale in quello stato. Ergo, le tasse le paghi nel paese di residenza e non in Italia (per chi non lo sapesse, esiste il divieto di doppia imposizione in Unione Europea).

Se il paese di residenza, in questo caso l’Austria, non prevede tasse per i giocatori di poker (o per i redditi diversi), scatta l’esenzione. Non a caso, a Vienna, vivono tutti i professionisti tedeschi. Ensan invece no.

Il player napoletano ha chiarito stamani ai colleghi di Gioconews: “voglio precisare che quei calcoli sono totalmente sbagliati. Io non devo assolutamente pagare quegli importi. Proprio per questa tassazione ormai quasi 6 anni fa sono dovuto andare via dall’Italia perché non mi era permesso giocare a poker e perseguire la mia passione e il mio lavoro. E per tre anni ho vissuto in Slovenia ma da due anni ormai sono basato in Austria a Vienna”.

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Le frasi di Sammartino sono molto chiare: non gioco in Italia perché c’è una liquidità chiusa (e non internazionale) e una tassazione sproporzionata sul live (nei casinò extra Europei, nella UE vige il divieto di doppia imposizione come ribadito dalla Corte di Giustizia Europea con la sentenza Blanco).

Ensan si reputa un pittore e non un giocatore professionista

 

Per questa doppia ragione 6 anni fa, ha fatto armi e bagagli e non risiede più a Napoli. Ed è un paradosso perché la tassazione sull’online nel mercato legale italiano è favorevole ai giocatori.

Lui, come molti altri italiani, vive in Austria che ha una legislazione favorevole ai giocatori di poker. Per citarne alcuni: Mustapha Kanit e Gianluca Speranza vivono a Vienna. Gabriele Lepore invece è residente a Barcellona mentre Raffaele Sorrentino in Messico. Ma sono tanti i professionisti anche a Malta e sparsi per il mondo.

Ieri vi abbiamo spiegato nel dettaglio perché professionisti di questo calibro non vivono nel nostro paese. Ed è un grave danno per l’erario ma fino a quando le ragioni di stato saranno condizionate da logiche commerciali di singoli operatori, non ci sono speranze. Senza liquidità condivisa, nessuno rientrerà nel nostro paese ed il poker online continuerà a calare e vivere una crisi eterna in Italia.

La tabella sbagliata di Russel Fox sui finalisti del Main Event WSOP:

 

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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