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PokerStars.com e Full Tilt: 'priorità al rimborso dei players'

daniel-negreanuNonostante l’accordo con il Dipartimento di Giustizia, PokerStars.com ha promesso di  dare battaglia a New York ed i suoi avvocati sono pronti a passare all'offensiva: “La società smentisce nella maniera più assoluta le accuse e sta adottando tutte le misure necessarie per difendersi in maniera decisa. Nel frattempo la società ha smesso di offrire servizi di poker real money negli Stati Uniti. Per quanto riguarda il resto del mondo non vi sono problemi”.

La poker room ha anche ribadito la propria posizione internazionale: “La nostra società ha ricevuto assicurazioni dall’ente regolatore dell’Isola di Man che lo status della licenza rimane immutato. La posizione della compagnia rimane compatibile con le altre licenze internazionali”.

“Il rimborso dei fondi - hanno dichiarato i responsabili della compagnia - dei giocatori americani rimane una priorità assoluta per PokerStars. L’azienda, appena possibile, avvierà il processo di restituzione del denaro ai suoi ex clienti degli Stati Uniti”.

Il rilascio delle licenze dell’Isola di Man è improntata su un sistema rigoroso di leggi a tutela dei clienti, confermando la tradizione britannica in materia e richiede la “separazione dei conti gioco rispetto ai beni della società concessionaria”.

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phil-iveyUna misura simile è stata adottata anche in Italia con l’entrata in vigore della legge n. 88 del 2009 (meglio conosciuta come ‘Comunitaria 2008’) che all’articolo 24, comma 19, lettera d prevede “indisponibilità da parte del concessionario delle somme depositate sul conto di gioco, fatte salve le operazioni di addebito e di accredito direttamente connesse all'esercizio dei giochi oggetto di concessione”.

Se PokerStars ha promesso battaglia, non è da meno Full Tilt Poker che ha ribadito la sua tesi difensiva: "il poker online non è un’attività illecita secondo il diritto federale degli USA. Nonostante tutto, la società è pronta a collaborare con l’ufficio del Procuratore del Distretto meridionale di New York per cercare di risolvere i problemi e di far ottenere ai giocatori i loro soldi il più presto possibile”.

Full Tilt Poker ha dato tutte le rassicurazioni possibili ma ci vorranno alcuni mesi per completare le operazioni di cash out in Nord America: “l’accordo rappresenta un primo passo importante per il rimborso dei fondi dei giocatori degli Stati Uniti perché permette alla nostra società di utilizzare il proprio dominio per facilitare il ritiro dei soldi. Ma purtroppo rimangono significativi e giuridici impedimenti pratici per restituire i fondi ai giocatori in un futuro immediato. Al momento non esiste alcun canale autorizzato di pagamento negli Stati Uniti a causa delle restrizioni imposte dal Dipartimento di Giustizia”. La situazione è quindi in evoluzione ma il processo non sarà immediato per i giocatori americani.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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