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Prisco risponde a Gigetto: ‘il softplay è una pratica vietata’

La partita infinita tra Luigi 'Gigetto' Pignataro e Francesco Prisco non finisce e prosegue anche  quando il PPT di Malta è in archivio. Ricapitolando: la polemica è nata durante il tavolo finale, tre players left, con il giocatore napoletano che ha accusato Pignataro e Domenico De Francesco di softplay. Ha poi pubblicato un post molto polemico su Facebook. Alle accuse di Prisco, nella giornata di ieri abbiamo ascoltato la versione di Pignataro, a questo punto ha chiesto il suo legittimo diritto di replica Prisco.

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Francesco Prisco e Gigetto Pignataro durante il tavolo finale del PPT (photo courtesy of People's Poker Tour blog)

Prima di partire a bomba, rompiamo il ghiaccio: Francesco, il tuo rapporto con il poker?

Per me è solo un hobby. Io mi considero un amatore con discreti risultati live: ho avuto la fortuna di fare ben 7 ITM al People's Poker Tour in 9 partecipazioni. Devo dire che al PPT si respira ancora una bella aria, sembra ancora un gioco. La mia sensazione è che nel poker si abusa spesso della parola professionista: io non mi reputo neanche un semi-pro.

Cosa fai nella vita?

Gestisco due locali a Napoli più, con altri soci, abbiamo una società di commercio online. Lavoro dalle 7 del mattino fino alle 3 di notte ma non mi lamento. In questo periodo è una fortuna. Con tutti questi impegni devo dire che online non gioco molto. 

Veniamo alla polemica tra te e Gigetto e sulle accuse di softplay. Condividi con i lettori di  Assopoker il tuo punto di vista, come ha fatto il player romano ieri.

Il punto è molto semplice: durante il torneo, a tre players left, mi sono sentito messo in mezzo da Pignataro e De Francesco, ragazzo per la quale nutro anche una certa simpatia. 

C’è stata una denuncia da parte tua durante il torneo?

Ho sollevato il problema e Gigetto ha ammesso di aver fatto softplay. Lo ha ammesso anche nella vostra intervista e su altri portali. In quel momento, mi sentivo preso in giro, ero mezzo tiltato e non ho focalizzato bene le sue parole. Ma quella notte non ho dormito ed ho voluto essere certo: nessun regolamento ammette il softplay, è una pratica scorretta e vietata.

Le tue sensazioni dopo due giorni?

Sono ancora amareggiato, perché mi sento preso in giro. Il softplay è come una forma di collusion, anche se la linea è molto sottile. Però se un giocatore lo ammette, vuol dire che sta giocando in maniera scorretta. 

Abbiamo compreso il tuo punto di vista. Cosa hai intenzione di fare?

Sono consapevole che oramai non posso più fare nulla, ma non mi va di passare per quello che ha sollevato questo polverone solo perché è arrivato terzo. Devo essere onesto: è un bel risultato, considerando anche il numero dei partecipanti. Il focus della mia protesta è che mi sono sentito preso in giro. Tutto qui. Per questo pubblicherò online delle prove inconfutabili.

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La mano che dal tuo punto di vista risulta più dubbia?

Quella A-Q contro A-J, per livello di stack e livello di bui. Ed eravamo 3 left. Se la sono giocata in check/check fino al river. Per me era una mano scritta in quella situazione e dovevano andare entrambi ai resti.

E la tua reazione al momento?

Io l'ho detto candidamente a Pignataro: state giocando insieme. Lui mi ha risposto che stava facendo softplay ed era permesso. Mi sento ancora bruciare dentro.

Come valuti il tuo final table? Durante la diretta televisiva c'è chi ha sottolineato che stavi giocando troppo chiuso.

Bisogna anche stare seduti al tavolo finale e valutare ogni situazione in base agli stack. C'erano quattro short al tavolo con soli 7 bui. Poi il bello del poker è che ognuno interpreta le situazioni come meglio crede.

Polemiche a parte, raccontaci il tuo torneo.

Nei primi due livelli sono riuscito subito a raddoppiare. Poi mi sono innervosito perché un ragazzo straniero flattava tanto, con mani molto marginali. Mi ha preso un bel piatto e sono sceso parecchio. Ho fatto un torneo di attesa molto chiuso nel day 1, per 6 livelli ho giocato con una media di 20 bui. Sono riuscito poi a raddoppiare contro un ragazzo italiano: AA vs JJ. Da quel momento, fino alla bolla, ho conservato uno stack di circa 60 bb. Sono riuscito poi a vincere una mano cruciale con KK e in un'altra sono stato molto fortunato, quando sono andato All in diretto con Q-Q e mi sono trovato contro K-K ma il flop è stato favorevole. D'altronde in un torneo devi anche avere un pizzico di fortuna in alcuni momenti. Un'altra mano decisiva, ad essere onesto, è stata contro il chipleader Francesco Vitale. Io apro da UTG con A-Q off, Vitale 3-betta con K-K, io faccio call. Flop Q-5-2, io check, lui punta mezzo pot, io vado ai resti e lui fa snap call. Turn bianco, river Q. 

Il People's Poker Tour è il tuo torneo?

Si, l'aria che si respira è amichevole ai tavoli ed è sempre divertente. 

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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