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Procura di Genova: "Il poker live non è reato"

GenovaUna buona notizia giunge da Genova per tutti gli appassionati del poker live. Nel mese di giugno nel capoluogo ligure erano stati denunciati 20 giocatori sorpresi a partecipare ad un torneo di Texas Hold’em all’interno del circolo dei Vip A.S.D. Nuova S.Giuliano, presieduto dal noto avvocato genovese Riccardo Di Rella.

Il Pubblico Ministero, nella giornata di venerdì 16 luglio, ha presentato richiesta di archiviazione; la parola passa al Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) competente che potrebbe archiviare definitivamente il caso (ipotesi molto probabile). Lo spiega nel dettaglio proprio l’avvocato Di Rella sul nostro forum: “il PM ha depositato richiesta di archiviazione ordinando la restituzione delle poche cose rimaste in sequestro, come i soldi, perché non ritiene il Texas Hold’em, nella modalità freezeout, gioco d'azzardo”.

“Con due pagine – riferisce nel dettaglio il noto professionista ligure - di motivazione ha spiegato come manchi uno dei requisiti del reato: viene meno l’elemento dell'azzardo, essendo perdite e vincite già predeterminate”. Riccardo Di Rella commenta infine: “un gioco lecito online non può diventare illecito se svolto dal vivo”.

Una decisione senza dubbio importante sotto il profilo giurisprudenziale: “Se in teoria – spiega Di Rella - in Italia solo le sezioni unite della Cassazione sostanzialmente fanno precedente, è anche vero che se una decisione ben motivata arriva da un tribunale non minore (Genova è sede anche della Corte di Appello, ndr) ha comunque il suo peso”.

poker-leggeD’altronde, nel torneo interrotto, i 50 iscritti avevano pagato un buy-in di 30 euro, in linea con la prima circolare del Ministro Maroni, poi sostituita da un provvedimento successivo nel settembre del 2009 che invocava “tolleranza zero”. Secondo il Pubblico Ministero competente nel Tribunale di Genova, non si configura assolutamente il reato di azzardo. Bisognerà ora attendere le decisioni del GIP e le sue motivazioni. Con ogni probabilità non si procederà nei confronti né degli organizzatori e gestori del circolo, né dei giocatori.

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Per la Legge italiana il poker è riconosciuto come uno skill games, non a caso si gioca online. Nel live, nonostante il precedente favorevole di Genova, per il futuro (ed anche per il presente) bisognerà prestare comunque attenzione. Con la pubblicazione del regolamento attuativo della Legge Comunitaria del 2008, sarà consentito giocare dal vivo solo nei luoghi riconosciuti dai Monopoli di Stato.

poker-sequestroMa anche su questo punto, l’Avvocato Di Rella apre ad un’interpretazione meritevole di un approfondimento: “Onde evitare – commenta sul Forum di AssoPoker - facili entusiasmi e per cercare di spiegare a tutti, anche a quelli che non conoscono bene il diritto, cercherò di illustrare le considerazioni del PM al meglio. Premesso che la Comunitaria 2008 con cui si è cercato di regolamentare il THE prevede una preventiva autorizzazione (licenza) e non concessione (la cui mancanza configurerebbe un reato specifico) e che quindi in assenza di regolamento istitutivo è priva di effetto, bisogna verificare se il Texas Hold'em nella versione freezeout debba considerarsi gioco d'azzardo o meno. Perché sussista il reato previsto dagli art.718 e seguenti del codice penale occorre che sussistano i due elementi fondamentali e cioè: per prima cosa il lucro e poi l’azzardo. Sarà importante capire nel futuro regolamento attuativo, se il sistema messo in atto da AAMS sarà concessorio o autorizzatorio.

Con un buy-in da 30 euro è difficile configurare anche il fine di lucro. “Questi due elementi devono essere presenti entrambi, uno da solo non è sufficiente, infatti anche se giocassimo a poker a 5 carte ma con un caffè in palio mancherebbe il lucro ed un gioco che è d'azzardo ne perderebbe penalmente la qualifica. Il Texas Hold’em sicuramente, quale che sia il buy in, ha in se l'elemento del lucro, ma è privo di quello dell'azzardo, infatti la conoscenza esatta di quanto verrà perso e di quanto si potrà vincere esclude di per se l'alea. A questo si aggiunga che un gioco considerato lecito e di abilità online non può perdere tali requisiti solo perché si svolge live”. Senza dubbio un’arringa molto convincente.

Naturalmente l’avvocato genovese specifica: “solo per un torneo freezeout vale il discorso: perché una volta perse le fiches il tuo gioco finisce, con dadi e roulette non hai un limite in quello che perdi se non la tua disponibilità economica”.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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