“E che facciamo la settimana prossima?” Con questa frase si era aperta una breve discussione tra i presidenti di Italian Rounders Napoli dopo il torneo del 26 Gennaio.
Il risultato era stato eclatante, ma c’era voglia di fare qualcosa di più. Di osare qualcosa di nuovo, di mettersi alla prova. Alla fine è deciso: sarà Freezeout, il primo nella pur breve storia dell’associazione. C’era
un po’ di timore nell’aria: la formula fino ad ora impiegata aveva avuto grande successo, cambiare è sempre un rischio.
Insomma, diversi motivi per avere qualche paura. Paura scomparsa d’incanto la sera del 2 Febbraio.
La sala dello Showbowl ad Agnano è tirata a lucido, preparata per ospitare circa 70, massimo 80 giocatori. Tutti (giocatori in primis) si stupiscono nel vedere gente che continua ad entrare ed iscriversi, una coda lunghissima. Ci vorrà un po’ per capire che i partecipanti sono addirittura 86! Non vi nascondo che non me lo sarei mai aspettato. Ho una voglia enorme di giocare e vincere questo torneo, ma qui finiscono le belle notizie: la mia serata sarà un inferno pokeristico.
Ultimamente, e non per lamentarmi, non ho avuto la sorte dalla mia parte al tavolo, soprattutto al torneo del venerdì. Il 2 sera stavo meditando il ritiro dal gioco per dedicarmi solo ai report Il mio tavolo è un mix di giocatori aggressivi e tight.
Tra i presenti, guarda caso, il solito Peppe di Napoli (quinto primo tavolo con lui), Piero (vincitore la settimana scorsa), mio cugino Fabio (buon sangue…), Armando (già autore di un paio di numeri la settimana scorsa contro di me). Ma stavolta è un freezeout.
Devo far valere la mia capacità di attesa e di lettura, mi dico. Per tre quarti d’ora il torneo va come deve andare. Gioco poche mani, ma buone, e salgo oltre 6000 (da 5000 di partenza). Solita tattica dei piccoli passi in attesa del colpo per il double up. Che penso sia arrivato ad un certo punto, ma l’atroce beffa è dietro l’angolo. Sono in SB con 99. I bui sono 75-150. Armando vede da Mid2 (tavolo da 8). Peppe, sul bottone, fa la “classica” giocata aggressiva, e rilancia fino a 800. Fatto un rapido calcolo: gioco solo se ho il set, ma non posso passare i miei 9. Armando, come mi aspettavo, chiama. Flop 9TJ, rainbow. Ho un ottimo set, ma non è una mano dove posso giocare d’attesa…dare una freecard sarebbe troppo pericoloso. Sto per puntare, ma vedo Armando che già sta prendendo delle fiches in mano a questo punto il checkraise è d’obbligo. Il piatto è oltre 2600, e Armando punta 900. Davvero poco. Peppe fiuta debolezza in tutti e 2, e sicuro si lancia AI. Io li guardo tutti e 2 e mi chiedo se qualcuno possa mai avere QK. Il rilancio di Peppe non mi spaventa per niente Armando l’ho visto giocare con due carte vestite diverse volte, ma ogni volta che aveva il punto era solito andarci pesante. Non posso buttare via il mio set. Chiamo. Armando ci pensa un po’ e chiama anche lui. Io ho poco più di 6000, Peppe oltre 7000 (ci copre), Armando 4000 circa. Il piatto è enorme, se vinco ho il doppio del secondo. Si girano le carte: Io 99, Armando JKo, Peppe 88. Nessuna chance di colore. Turn 6, river…Q. Armando prende il main pot da più di 13000, Peppe il side pot da 5000.
Io resto in stato di coma apparente per 5 minuti: per l’ennesima volta sono fuori in una mano da strafavorito. Comincio a chiedermi se finirà mai. Come beffa, almeno 30 persone mi chiedono di raccontar loro come sia uscito. Vago per lo Showbowl una mezz’oretta per sbollire, poi torno in sala abbastanza tranquillo.
Seguo un pò il torneo e mi chiedono di fare qualche sit: altro giro, altra corsa, altra beffa. Già stavo meditando di mettere un bounty al contrario: chi non mi elimina con una sculata vince un premio. La sequenza delle ultime 3 settimane è impressionante. Poi ennesimo sit e incredibile: vinco. Ragazzi gioco a Texas da oltre 5 anni e avrò fatto migliaia e migliaia di sit: raramente mi sono sentito più felice dopo una vittoria, ve lo giuro. Non ce la facevo più,
Rilassato per avere almeno interrotto la sequenza allucinante, mi riavvicino al torneo. Del mio tavolo non ci sarà nessun superstite, ultimo ad alzare bandiera bianca è proprio Piero che abdica con onore agli ultimi 2 tavoli. Chi sta andando sorprendentemente bene è Nicola, per quanto aiutato dalla sorte in uno scontro JJ vs QQ con J al turn. Mi guardo attorno e individuo anche Carlo Criscuolo, che alla pausa aveva 3k fiches, con almeno 40k davanti. Nemmeno mi avvicino a lui che lo vedo eliminare 2 giocatori dopo una chiamata con Kd 7d dettata dalle pot odds (sacrosanta).
Questo particolare non si rivelerà ininfluente: i nostri cari presidenti avevano infatti messo una simpatica sorpresa, il premio “cecchino” per chi avesse fatto più eliminazioni in assoluto. Una divertente trovata per vivacizzare i tavoli, davvero carina, e sicuramente da replicare, vinta da Carlo in volata. Ma ci sono molte facce note: Antonio “Assonapoli” come sempre non ne vuole sapere di essere eliminato presto e va avanti a vele spiegate verso la finale. Individuo anche Jon (vincitore del primo evento in assoluto giocato a Napoli), giocatore solido e costante.
Con gran piacere, conto molte fiches anche davanti ad Andrea “Fisherman”, ragazzo capace di farmi morire dal ridere per le sue trovate spiritose, molto allegro e generoso, sicuro protagonista di futuri tornei perché (anche se gioca malissimo ) migliora a vista d’occhio. A scoppiare la bolla è Francesco, dopo il final table della settimana scorsa autore di una nuova grande (e sfortunata) prestazione. Il tempo di cambiare qualche chip, di posizionarci ai posti…ed è final table!
Come da tradizione (tanto, mi eliminano presto ) mi metto a fare il dealer. Ci sono alcuni giocatori che non conosco, non so dire quanto durerà il tavolo, ma le risposte arrivano in fretta. Pronti… via! Primo AI: Genny, al primo final table, è abbastanza short e si trova in mano. Giampiero decide che è una mano buona per rischiare e la sorte lo premia. Il flop è: , turn Ks…Genny ha bisogno di un 2 o un J, cade il . Seconda mano: Marco Longoni è corto, prova uno steal con K9. Antonio, sul BB ha una chiamata non facilissima con A2, ma opta per il call. Purtroppo per lui Marco floppa la doppia, e Marco raddoppia. Marco avrà uno stile attendeista per tutto il torneo le carte giocheranno per lui, ma certamente non demeriterà. Questa scommessa con K9 ci stava tutta, con poco più di due BB, un giocatore troppo timido si sarebbe suicidato. Terza mano, terzo AI: Carlo (chipleader), con bui 5k-10k rilancia fino a 35 con TT. Nicola da bravo pescettone abbocca con AsQs, andando AI. Instant call di Carlo. Il board è 4 2 6 4 9 e Nicola è settimo. Sembra proprio il torneo di Carlo (questo nome funziona a Napoli), perché alla mano dopo si trova in uno scontro con l’amico Jon, rimasto in attesa di una mano per raddoppiare. Con i suoi 20k, A6o è una mano ottima per rischiare. Carlo ha 44, chiama, board: Q Q 2 2 7 ed è player out. Giampiero poi prende un buon KJ dal CO. Marco, però, in BB ha AJ. Il rilancio di Giampiero è seguito da un AI, il board presenta un J e nulla più. Marco, di nuovo corto dopo aver pagato i bui, ha ora 50k davanti. La buona stella di Carlo si blocca contro Antonio, più tardi, quando AsTs si scontra con KsTd di “Assonapoli”.
Sembra finita per Antonio, ma un K al flop lo raddoppia. Seguono una serie di mani di lotta, di rilanci di posizione, e per un po’ non si arriva al flop o l’azione langue: tutti vogliono in terzo posto che significa coppa! Ma Carlo “il cecchino” è ancora protagonista….stavolta con AA vs AQ di un altro suo amico, Andrea (che praticamente non ha giocato una mano), e recupero di molte fiches.
Hai giocato bene Andrea (contento ora?), ma nell’ultimo tavolo devi essere più aggressivo, stare mezz’ora senza vedere un flop è pericoloso (e contro Carlo che pesca i miracoli, non c’era molto da fare, lo ammetto). Il tempo per Antonio di eliminare Giampiero in quarta posizione, rimasto davvero molto short, con una bella coppia, e siamo ai primi 3: è tempo di coppe, ora vediamo chi vince!
Carlo è chipleader, ma Antonio e Marco non sono corti. C’è da vedere sicuramente qualche battaglia, perché nessuno dei 3 si sta tirando indietro l’aggressività di Carlo sembra pagare però, perché accumula molte fiches, e Marco si trova di nuovo abbastanza corto. Ecco però le due mani che decidono il torneo: Marco ha , Carlo . Si vede il flop: . Rilanci e controrilanci e si va AI. Delusione sul volto di Carlo, e applausi dei 50 presenti per il quarto 7 che cala al river.
Il casino in sala si fa impressionante, tutti si stringono al final table. Carlo recupera di nuovo altre fiches, mentre Antonio ruba con posizione. Ennesimo scontro Carlo vs Marco sui bui 10k-20k, mentre il final va avanti ormai da oltre un’ora: Marco , Carlo . AI di Marco in tentativo di steal per circa 70k. Carlo non è felicissimo di chiamare con 44, ma non può passare. , turn . Ci sono 16 out, e ne arriva uno al river, un che proietta Marco in testa alla classifica. E’ ormai chiaro che è il torneo di Marco, perché poche mani dopo lo scontro è contro Antonio ), rimasto con 45k. “Assonapoli” ha , Marco . Le poche speranze vengono spazzate via da un flop come , che lasciano solo 2 out, e il turn è un ironico per il nut di Marco. Carlo dopo la batosta dei 4 era rimasto in attesa per un pò, anche per assicurarsi il secondo posto. Parte in svantaggio di 4/1.
Non è fuori, avrebbe bisogno di un double immediato, ma altra tradizione è che gli HU con me dealer durino poco. Prima mano: Carlo ha KQ, rilancia AI fino a 90k. Marco non crede alle proprie orecchie perché ha appena spillato AA…diciamo che non è un call complicato. Il board non fa miracoli, e Marco conquista la vittoria alla prima partecipazione mentre Carlo un ottimo secondo posto.
Un final table giocato aggressivamente da parte dei presenti che è stato piacevole da guardare... sono ormai le 4 passate e in sala ci sono ancora 45 persone!
Penso che nonostante quella dannata Q sia stato il torneo più bello in assoluto tra quelli giocati fino ad ora, e come sempre gran merito va a Dario, Sergio e Nicola.
Lasciatemi, però, ringraziare lo staff dello Showbowl, perché stanno facendo un lavoro eccezionale per farci giocare in un ambiente sempre più confortevole e piacevole, la nuova sala è davvero bella, e ormai ci dedicano un servizio bar continuo per tutta la durata del torneo. Non so cosa potranno inventarsi la settimana prossima.
Infine, permettetemi una piccola riflessione che va un attimo fuori dal gioco. Venerdì, (nonostante tutto ), la serata è stata davvero molto piacevole: si rideva e si scherzava, e anche di fronte alle peggiori bad beats si accettava la situazione con un sorriso, magari una mezz’oretta di choc , ma si andava avanti e si rideva.
Ad un certo punto, in sala si è sparsa voce dei fatti avvenuti a Catania. Evito qualsiasi commento in merito, non voglio fare del facile sensazionalismo (e non vedo come), ma il giorno dopo una cosa mi ha colpito: apparentemente, nessuno al torneo aveva pienamente compreso la gravità della situazione. E non è una critica. Perché? Perché si stava bene, perché anche chi era fuori tifava per gli amici, perché noi tutti eravamo comunque felici della serata che stavamo passando. Io amo lo sport, amo il calcio, come qualsiasi napoletano cresciuto a pane e Maradona, e il giorno dopo (e ancora adesso) tutto quello avvenuto a Catania mi ha fatto davvero schifo.
Ma non venerdì sera. In quel momento chi era presente era preso dall’allegria del momento, dalla cordialità, dal raccontarsi le mani e farsi due risate, e per quanto un torneo sia una competizione, l’atmosfera era rilassata e piacevolissima. Ecco, questa è l’idea di sport che ho io. Fosse la volta buona che un bistrattato gioco “da bisca” come il “nostro” texas vada a insegnare qualcosa al tanto adorato calcio. Lo sport è anche saper accettare una “bad beat” con un sorriso…distruggere, e distruggersi, non serve a nulla. Ci vediamo venerdì prossimo allo Showbowl! Giulio