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Report torneo 26 Gennaio IR Napoli

Neanche tanto tempo fa ho pubblicato un articolo dove parlavo dell’incidenza del “lungo periodo” nel poker, soprattutto nei tornei.
Venerdì sera ho dovuto fare affidamento a tutta la mia calma ed esperienza, con risultati di cui non sono straordinariamente felice lo stesso: è vero che avevo fatto una tripletta di tavoli finali, ma questo non autorizza la sorte a trattarmi male per partito preso Vediamo un pò che è successo: 
Venerdì, ore 21 circa.
Una valanga umana assedia lo Show Bowl, nella nuova sala messa a disposizione dalla direzione di IR Napoli. Per quanto ancora parzialmente “under construction” i risultati si vedono: maggior spazio, ancora più gente (e stiamo aspettando i tavoli professionali!).
Sergio, Dario e Nicola fanno il possibile per sistemare tutti nei tempi più rapidi possibili, e il povero Bonzo sarà costretto a divenire il secondo coordinatore della serata: le 80 persone sedute ai tavoli hanno bisogno di più di un caposala. Nel frattempo vanno fatti i complimenti ai tre, perché Napoli è ormai la seconda sede nazionale, ed i 100 giocatori ai tavoli che sembravano un miracolo non più di un mese fa sono ora un risultato dietro l’angolo. In bocca al lupo ragazzi!
La tensione ai tavoli è fortissima. Tutti vorrebbero iniziare immediatamente, Dario corre avanti e indietro per sistemare gli ultimi dettagli e poi è Shuffle up and deal! La sfida contro Carlo “Tyson” è partita, ci sono persone che dichiarano “Non me ne frega nulla di vincere, basta che lo elimino!!!”. Mi siedo al mio posto, cercando di identificare i giocatori di cui conosco lo stile.
Non avrò molti mezzi termini, come penso un buon reporter debba fare: non mi è piaciuto per niente il mio tavolo, nessuna possibilità di fare buone giocate, call in automatico o quasi da una metà dei giocatori. Non reputo un caso che degli 8 seduti con me solo uno sia andato a premio (e Francesco è comunque un buon giocatore, autore di quel fold con KK qualche settimana fa), perché è vero che si può vincere una mano, due mani, tre mani con un po’ di fortuna, ma prima o poi sei punito.
Anche se vanno fatti dei distinguo, perché c’è chi ha in effetti avuto sfortuna tra i miei avversari, e chi no. Alla mia sinistra trovo il solito Peppe “A modo mio”, che per coincidenza ho praticamente sempre al tavolo iniziale, seguito da Carlo Criscuolo, con cui pure ho giocato abbastanza volte e di cui ho stima (soprattutto per un torneo amichevole a casa sua a Natale :D), pur restando valido l’avviso di vedere qualche flop di meno. C’è poi il già ricordato Francesco, il resto sono giocatori del cui gioco non so nulla.
Il tavolo si mostra moderatamente loose sin da subito: prima mano, 6 limper. Francesco fa il grave errore di non rilanciare QQ da mid, e il board si presenta con 2345 a fiori accompagnati da un K di quadri. Risultato? Francesco fa colore alla donna, Carlo (che aveva doppia al turn) fa colore al K, e Jhonny inventa una reale minima col suo asso. Non male come prima mano, mi dico subito che il limp con qualsiasi mano è un suicidio, troppo il rischio di essere seguito, si deve rilanciare ed anche abbastanza forte.
O almeno mi illudo, perché a farla breve, questa mia decisione si rivelerà comunque inutile. Metà del tavolo rispetta i miei rilanci (tra l’altro, proprio quelli che hanno posizione su me: Carlo, Peppe e Francesco), gli altri 4 non esitano a chiamare 5, 6 o più big blind di rilancio. Ok che è un rebuy, ma generalmente questa sarebbe la miglior tattica per perdere alla velocità della luce.
Nonostante tutto, contro di me venerdì c’è una sorta di bonus. In rapido ordine, le mani con cui ho perso: AQs, rilancio di 6 bb, 2 caller, Flop QTx, ho top pair, top kicker, 4/5 di colore, l’avversario fa doppia coppia (con la regina dominata). 55, sono in cutoff, 6 limper, io limpo, Peppe dal bottone rilancia di 5 bb (è una giocata che ha già fatto, cui non do troppo credito), tutti chiamano. Nessuno ha mostrato particolare forza, vado AI (ovviamente, per prendere un piatto ormai decente). Tutti foldano, parola a quello prima di me che so non avere niente in mano (ha avuto 3 occasioni per rilanciare), che tranquillamente mi chiama con 89. Prescindendo dal fatto che in effetti è un coinflip, la chiamata si commenta da sola (serio rischio di essere contro sovracoppia, o contro 2 overcards, sicuramente non avanti). Pesca (parola sacrosanta) un 8 al turn. KK, sono a 2 dal bottone, mi chiamano Peppe e Carlo. Già so che hanno qualcosa. Carlo floppa un full agli assi (e ci sta la chiamata). KQs sul BB, 6 limper, rilancio di 7 bb, vengo chiamato da T9 che floppa una doppia.
La cosa di cui sinceramente mi stupisco è di arrivare alla terza ora, perché ogni volta la mia lettura è buona e mi fermo un attimo prima di perdere tutte le fiches, ma mi sento ai limiti del tilt. Si sa che sono io quello amante delle statistiche e della matematica la possibilità che avvenisse quanto sopra (con i punti floppati ovviamente), però, ve la lascio calcolare a voi o questo report rischia di diventare un articolo tecnico Pochissimi i player out nella sala.
Qualche urlo arriva per le inevitabili botte di fortuna, alzo la testa e vedo Carlo “Tyson” con una marea di fiches da 1500, comincio a temere di vederlo di nuovo al final table. La sala va in panico sulla mano già postata sul forum, che vede tra i protagonisti Gianluca (secondo la settimana scorsa), capace di battere un full massimo al turn col suo solo out, per una incredibile “Spade Royal Flush”.
Sergio incappa in una bad beat con AK contro 2 5, anche qui l’avversario pesca uno dei suoi 3 out al river. Alla pausa i giocatori ancora dentro sono oltre 60, e passo una mezz’ora pensando a cosa fare per risollevare la situazione, senza trovare soluzione…sono fin troppo corto per poter imporre un gioco ad un tavolo molto loose. Infatti il mio torneo durerà circa 40 minuti ancora dopo essere risalito un minimo, perdo con AKs contro il 44 di Carlo (ottima la chiamata) buona parte delle mie fiches, recupero qualcosa grazie alle ennesime chiamate nonsense di 5-6 bb, resto in gioco ancora poco salvo scontrarmi contro QQ in un tentativo di steal.
Mi prendo la mia dose di prese in giro, su cui un sorriso è d’obbligo. Anche in un sit and go successivo la mia doppia viene ammazzata da un tris che arriva al turn, insomma, ho un conto abbastanza aperto con la sorte.
 Ma nel frattempo, anche dopo la mia uscita attorno alla 40esima posizione, ci stava un gran torneo in corso. Vado a dare un’occhiata alla struttura dei bui: la vedo lunga. Come mia curiosità e tradizione seguo i miei compagni di tavolo per vedere che stanno combinando. Il più sfortunato è Carlo…che manco a dirlo si scontra con Carlo “Tyson”, invischiato in un coinflip vede la sua coppia eliminata dalla doppia sul board. Peppe, che pure si era ripreso in maniera ben più che dignitosa (mi spiace un sacco per quel tris di 6), dopo avere effettuato un buon double up con AA vs A8 e slow del set floppato, va avanti ancora un bel pò, poi incorre in una mano da “tutto o niente”.
Su board KTx, rilancia AI con AT. L’avversario, molto aggressivo, ci pensa 5 minuti buoni e chiama con K9. Turn e river non danno sorprese, e il buon Peppe è out attorno alla 20esima posizione. Gli altri sono fuori, spesso ancora prima di me, ma la cosa non mi stupisce tantissimo (senza offesa: siamo qui per imparare ). Quando i giocatori rimangono attorno ai 20, mi guardo attorno per identificare facce note. Francesco, del mio tavolo, col suo solito gioco molto calmo e chiuso aveva ancora abbastanza chips.
Un habitué delle posizioni alte come Antonio “Assonapoli” è corto ed aspetta la mano buona per raddoppiare Sergio col suo gioco molto aggressivo non ha problemi a sopravvivere alla salita dei bui il solito “Tyson” ha 30000 di fiches, abbondantemente sopra la media. Con una buona dote, però, c’è soprattutto Piero Bernardo, reduce da 2 tavoli finali e battuto dal solo “Tyson” per presenza nelle posizioni che contano.
Piero mostra un gioco molto chiuso ed aggressivo, in uno stile opposto a quello di buona parte dei presenti. Aspetta la mano buona, non effettua molti rilanci per rubare, cerca di individuare il momento in cui raddoppiare a costo giocarsi tutto il torneo se la mano merita. Il nostro Harrington, insomma.
Una delle 2 mani più importanti della sua serata è questa, e diventa un ideale passaggio di testimone. Tyson, come sempre, mette gli avversari in una terribile difficoltà con i suoi AI e non esita a lanciarsi con AJ a fiori. Il problema, per lui, è che Piero siede in BB con TT, e chiama senza esitazione, consapevole che Carlo sarebbe stato capace di fare quella mossa anche con molto meno.
E’ coinflip, Piero ha praticamente la stessa dote di chips, i due dieci reggono. Piero è chipleader e Carlo esce la mano successiva. Una nota tecnica: come sempre, Carlo ha messo a rischio il suo torneo in una giocata al limite. Ha, giustamente, perso, perché non sempre si vincono i coinflip, e prima o poi capita di farli contro l’altro chipleader. Non oso, tuttavia, immaginare cosa sarebbe successo se lo avesse vinto…Carlo avrebbe avuto il doppio del secondo, e sarebbe stato impossibile leggerlo.
Piero invece resta in attesa, e aspetta la progressiva eliminazione dei pochi giocatori rimanenti per il final table. Non arriva con troppe fiches, ma è sicuro di potersela giocare. A fare scoppiare la bolla è il povero Gianluca Pietanesi (per la seconda volta nono), rimasto molto corto e incapace di sopravvivere alla mano di SB. Ironico, perché poco dopo Piero elimina Umberto Marino in ottava posizione, prima ancora della formazione del final table, in un opinabile call con second pair. Il final table inizia tardissimo, ma per una serie di miracoli non durerà moltissimo. Mi offro di fare il dealer, un po’ per velocizzare il gioco, un po’ per antica promessa fatta ad Antonio “Assonapoli” che mi vuole dealer. Diversi i giocatori già pratici del final (Piero, Sergio, Antonio), alcuni alla prima esperienza o addirittura al primo torneo come Enrico Castaldi. Tra i giocatori arrivati con una buona dote c’è Valerio “The wall” Rotondo.
Sicuramente è stato autore di alcuni colpi di fortuna, ma i 60k che ha davanti valgono più di molte spiegazioni. La prima mano dice che potrebbe essere il suo torneo: Francesco Trimarchi, ormai abbastanza corto, prende 55 e non ha alcun dubbio sull’andare AI. Il problema è che Valerio ha KK in mano, nessuna sorpresa sul board, e Francesco è settimo. Seconda mano: Sergio, molto corto (15k, esattamente un BB), cerca un raddoppio con A6. Valerio cerca una nuova eliminazione con K8 dal BB, ma stavolta l’asso al flop non gli dà scampo. Sergio risale a 37k, e la mano subito dopo cerca addirittura di portarsi nelle primissime posizione, con un nuovo AI, in tentativo di steal con JQ. Massimo Giandomenico, corto da un’ora ma capace di sopravvivere fino ad allora, chiama per nemmeno 10k con T6 a cuori (sarebbe stato di buio in 2 mani). Tutto questo potrebbe stare ancora bene a Sergio, ma Piero con A8 dal BB legge benissimo la situazione, conscio dell’aggressività di Sergio, e lo chiama. Al flop esce un dieci, Sergio ha 4/5 di scala e anche la possibilità di fare coppia per vincere tutto, ma non ha sorte. Piero prende il side pot, Massimo triplica, Sergio sesto. Ma non c’è pace, quarta mano, bui sempre 7500-15000, Enrico cerca lo steal con A5s ed incappa nel 66 di Antonio “Assonapoli”, felicissimo fino a quando non compare un asso al flop. Enrico, poco dopo, fa un rilancio forte con KK, sperando che qualcuno lo metta su uno steal dopo l’A5 di prima, ma nessuno abbocca.
C’è poi uno scontro fratricida tra i 2 amici Antonio e Piero questo rilancia fino a 30k con AJ, Antonio non ha nemmeno un BB e chiama con QT. Il 10 al flop sembra rimettere in corsa “Assonapoli”, ma l’asso al turn lo condanna al quinto posto. Una grandissima prestazione per lui, come sempre. Seguono alcune mani dove con alcune giocate aggressive Valerio ruba una serie di bui, o chiama con posizione e rilancia non appena vede debolezza. Massimo, rimasto corto, è costretto ad un call con 8 5 che lo elimina al quarto posto. Siamo ai primi 3! Il più corto è Enrico, che sul bottone prende K9s, ha circa 80k su bui 10-20k ante 1k, e si lancia. Piero sul BB ha 33 in mano…non è un call di cui essere entusiasti, ma è costretto a farlo. Sembra andare tutto bene, ma il 9 al river raddoppia Enrico, e mette Piero terzo. Poi arriva LA mano del torneo, che decide quasi tutto. Valerio ha 55 su bottone, ma decide di chiamare solamente. Piero ha sullo SB e si lancia AI per i suoi 93,5K. Enrico pensa un po’ e poi chiama dal BB con … Valerio non si tira indietro, chiama ma non rilancia.
Troppo il rischio di fare un isolamento vista la situazione. Ha ancora abbastanza chips, se il board gli dirà bene avrà praticamente vinto, sennò se la può giocare. Silenzio totale attorno al tavolo, giro le carte del flop con lentezza esasperante. Enrico ha bottom pair, Piero ha 4/5 di REALE e 2 overcards (ma ricordo che le carte erano ancora coperte!). Enrico ci pensa un pò, guarda Valerio, lo legge perfettamente per coppietta e lo manda AI. Valerio saggiamente passa si girano le carte. Entrambi i contendenti hanno un’amplia schiera di supporters e amici a fare il tifo attorno al tavolo, prendo il turn, lo poggio sul tavolo: silenzio di piombo dei presenti (e stiamo parlando ancora di 40 persone!)… .
Esplode il tifo, abbracci a Piero che è stra-chipleader, meritatamente dopo tanti tornei al final table. Enrico non si perde d’animo e gioca aggressivo su Valerio, rimasto stonato dopo la supermano. Gli ruba due bui, lo rilancia con K9 su board 4 4 6 A, e supera di nuovo Piero.
Niente da fare Piero elimina Valerio terzo con AQ vs 85, e alla partenza dell’HU è di poco avanti. I giocatori hanno oltre 250k a testa, prevedo che durerà abbastanza, ma mi sbaglio di nuovo.
Pronti: via! Enrico dal bottone ha 88 e vuole rallentare la situazione, mostrando debolezza, e fa solo call. Peccato che abbia servito TT a Piero, che giochicchia un pò con le carte, forse nel tentativo di confondere Enrico, e lo manda AI. Call istantaneo, nessuna sorpresa sul board, e Piero vince il torneo sommerso dagli amici, prendendosi i meritati complimenti di tutti i presenti. 3 tavoli finali anche per lui, un grandissimo risultato coronato dalla prima coppa.
C’è tempo per un attimo di suspance: le tre carte che ho scartato per comporre il board erano 8, 10, 8! Non oso immaginare cosa sarebbe successo…
Alle 5 del mattino si conclude il più grande evento della storia di IR Napoli e di Napoli e non posso fare altro che rinnovare i complimenti agli organizzatori per tutto questo. Dalla settimana prossima si annunciano novità, a partire dalla formula che sarà Freezeout, oltre a nuove sorprese che Nicola, Sergio e Dario sono sicuro sapranno proporci. Giuro che non le so: vedremo cosa ci aspetta Nelle foto sopra da sinistra verso destra: 1° classificato Piero Bernardo 2° classificato Enrico Castaldi 3° classificato Valerio Rotondo.
Ci vediamo 2 febbraio allo Showbowl, e stavolta quando rilancio di 6bb…PASSATE

Giulio

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