Ryan Riess sta vivendo le sue ultime settimane da campione del mondo in carica ed in Australia sta giocando le WSOP Asian Pacific, con la fascia di ambasciatore del poker. Per il re del Main Event è stato un anno particolare, non semplice. In più di un’occasione è dovuto tornare sui suoi passi.
In un primo momento, Riess aveva dichiarato di essere il più forte di tutti (un peccato di presunzione che a 23 anni ci può stare dopo aver vinto il titolo più importante) e di non voler distruggere il suo bankroll milionario, giocando gli high roller. Dalle parole ai fatti però il passo è lungo e il ragazzo è caduto in errore, facendo esattamente il contrario.
“E’ stato un anno nel quale ho dovuto più volte correggere il tiro. Ho iniziato a giocare eventi da 25.000 $ e 100.000 $. E’ stata una lezione costosa, ma ho imparato molto da tutta questa storia. Sentivo che stavo esagerando. Non avevo mai giocato tornei con buy-in così costosi”.
Ryan ha capito che l’errore più grosso è stato un altro: “mi stavo convincendo che dovevo giocare in un modo che invece era assolutamente sbagliato in questo tipo di eventi”.
E’ rimasto a secco in tutti gli high roller ai quali ha partecipato ed ha registrato nel 2014 sono 7 in the money marginali, in tornei con buy-in basso (6 con quota d’iscrizione sotto i 5.000 dollari).
Ci sono poi stati dei gravi incidenti di percorso (roulette) da non sottovalutare.
Un vero bagno di sangue anche per chi, solo 12 mesi fa, aveva vinto 8,3 milioni di dollari in un solo colpo. La dura legge del poker non guarda in faccia nessuno, come la storia del Main Event insegna. A Las Vegas hanno già rottamato troppi campioni.