Partiamo dalla fine, ovvero SeaFroG che è online e diviene realtà. Si tratta della prima applicazione concepita per aiutare giocatori e operatori a prevenire comportamenti non responsabili. Mai come in questo periodo il gioco problematico è di attualità, e le innovazioni scientifiche come queste sono benvenute.
SeaFroG si deve a un team di esperti che comprende anche il noto poker pro Gabriele Lepore e fa capo a Mauro Schiavella, psicologo e psicoterapeuta al quale si deve l'idea originale.
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SeaFroG, cosa è e come funziona
Ci facciamo spiegare la app dallo stesso Mauro Schiavella. "SeaFroG è un'applicazione che valuta la capacità di giocare responsabilmente prima di una data sessione. Attraverso una serie di brevi giochini proposti, riesce a determinare lo stato attuale del potenziale giocatore. Quindi gli fornisce un punteggio finale, diviso in 4 fasce. Al giocatore verrà segnalato se in quel momento è o non è nello stato ideale per giocare responsabilmente. L'applicazione è utile al giocatore non solo sul momento, poiché egli potrà anche visualizzare l'andamento dei suoi trend nel corso del tempo. Potrà inoltre effettuare previsioni sugli andamenti futuri."
Secondo il team che lo ha concepito e sviluppato questa è una applicazione potenzialmente rivoluzionaria e sta riscuotendo notevole interesse da parte di diversi operatori, sia online che terrestri. SeaFroG è infatti totalmente personalizzabile. "Sì, i brevi giochini proposti vengono customizzati in base alla tipologia verticale di quel gioco e alle caratteristiche della popolazione che gioca a quel gioco."
Una ricerca nata "per caso"
Come capita spesso nella scienza, alcune scoperte nascono quasi per caso. Schiavella era infatti impegnato in uno studio delle funzioni cognitive sui malati di Parkinson. "A un certo punto notai come, in presenza di un significativo abbassamento di determinate funzioni cognitive, alcuni pazienti manifestavano una tendenza al gambling estremo. Da lì nacque l'idea di effettuare una ricerca in questo campo e prese forma il progetto Pokermapper".
Sviluppato nel corso di qualche anno, Pokermapper aveva preso in esame i comportamenti di centinaia di giocatori, da totalmente amatoriali a professionisti. Lo scopo era isolarne alcune linee guida e determinare delle tendenze scientificamente rilevanti.

La pubblicazione scientifica è un piccolo record
Il risultato, dopo una lunga e accurata rielaborazione dei dati, è la prima pubblicazione scientifica sull'argomento di come le funzioni cognitive del cervello siano un parametro cruciale per determinare e prevenire comportamenti non responsabili nel gioco. "Sì siamo usciti nel gennaio scorso sul Journal of Gambling Studies, un organismo autorevole che ha prima valutato il nostro studio con un pool di scienziati e poi ne ha autorizzato la pubblicazione", racconta Schiavella, tra gli autori insieme ai prof. Matteo Pelagatti, Paolo Cherubini e Jerker Westin e il poker pro Gabriele Lepore. "Credo sia la prima volta, che un professionista di poker figuri tra gli autori di una pubblicazione scientifica. Gabriele se lo merita perché ci ha dato moltissimo, sia in termini di tempo che di qualità."
Un'eccellenza tutta Made in Italy
"Io sono molto orgoglioso di questa esperienza, come professionista e come italiano. Perché siamo i primi, nella storia della letteratura scientifica, ad aver dimostrato la correlazione tra le funzioni cognitive e la capacità di giocare in maniera responsabile a poker". Schiavella poi si dice soddisfatto anche perché la startup è totalmente autofinanziata, e perché "la pubblicazione e l'uscita della app sono non solo riconoscimento scientifico del lavoro, ma anche della creatività che è stata necessaria per arrivare al risultato finale. Una creatività che è orgogliosamente made in Italy".

Un (ulteriore) riconoscimento scientifico all'abilità nel poker
La pubblicazione scientifica che sta alla base del progetto SeaFroG non dimostra solo la correlazione tra funzioni cognitive e gioco responsabile, ma fornisce un importante assist scientifico sull'importanza della componente di abilità nel gioco del poker.
L'argomento è molto più complesso di quanto si possa immaginare. "La cosa interessante venuta fuori dal progetto Pokermapper e dimostrata nella nostra pubblicazione è che il giocatore forte e quello responsabile hanno due profili nettamente diversi. Però hanno due elementi in comune: lo stress management e il goal setting, ovvero la capacità di gestire situazioni di stress e quella di darsi degli obiettivi".
Dunque esistono profili problematici sia tra i giocatori scarsi che tra quelli forti. Infatti nessuno ha mai negato che anche professionisti molto forti possano, a un certo punto, cadere in situazioni di gioco problematico. Ciò che li tiene a galla è una forte autocoscienza, che si esprime nella capacità di prendere decisioni sotto pressione e di saper fissare obiettivi.