Finalmente Tom Dwan può buttarsi alle spalle la spiacevole avventura in cui incorse cinque anni fa. All’epoca durrrr non era ancora un Pro di Full Tilt Poker e tra le room da lui frequentate figurava anche Ultimate Bet.
Erano gli anni che vanno dal 2005 al 2007, ed il fenomeno del poker online si trovò nel bel mezzo dell’infausto scandalo dei superuser che colpì la poker room americana. Per chi non lo sapesse, infatti, in quel periodo il player professionista Russ Hamilton divenne un consulente per Ultimate Bet. Hamilton approfittò dei suoi privilegi di collaboratore per modificare il software di gioco così da poter vedere le carte degli avversari.
Quella clamorosa truffa valse a Russ - e al suo team di cheater - la bellezza di 22 milioni di dollari attinti in maniera truffaldina dalle tasche degli altri inconsapevoli giocatori.
Dwan ha comunque dichiarato che il dubbio che qualcosa non andasse si era manifestato abbastanza presto in lui: ricorda infatti perfettamente la sessione in cui perse 20 buy-in ad un tavolo di Pot Limit Omaha 50$/100$ contro un player che giocava senza alcuna logica ma sempre vincente. Purtroppo Tom non ricorda il nick di questo player, ma è certo di non avere letto quel nome sulla lista di utenti fraudolenti resa nota da Ultimate Bet.
In tempi non sospetti dunque, Tom e l’amico player David "Raptor" Benefield ipotizzarono che una truffa fosse in atto. Oggi Dwan ha ufficialmente ottenuto ragione e UltimateBet lo ha risarcito con 300.000 dollari indennizzando anche altri 30 giocatori che subirono la sua stessa sorte.
Grazie alle scrupolose indagini condotte dalla Kahnawake Gaming Commission – autorità che regolamenta e controlla l’industria dei giochi interattivi - si chiude finalmente questo brutto capitolo della storia della nota poker room che nel frattempo è tornata ad essere una delle più frequentate del web.