Lo scorso week end si è tenuto il “MOSCOW MILLIONS” presso il Kosmos Casino e Hotel proprio nella capitale russa. Solo 53 i partecipanti, a causa del ritiro dello sponsor, che hanno pagato un buy in di 10.500$ generando comunque un montepremi di tutto
rispetto, che eccedeva i 500.000$, il più alto della storia per un singolo torneo in Russia. Al vincitore, il campione australiano TONY G, 205.000$ di ricompensa ed un braccialetto d’oro.
Il torneo è stato suddiviso in due giornate, lo stack iniziale di partenza era di 25.000 chips e i livelli dei bui salivano ogni 90 minuti così da poter permettere di giocare un buon poker. Secondo le parole dello stesso Tony G: “La struttura di questo torneo è stata migliore del Main Event delle WSOP. Avevamo due dealer al tavolo finale, così che la mano successiva era già pronta e abbiamo potuto giocare moltissime mani.” Dopo la premiazione Tony G. ha restituito i soldi ricevuti al direttore del torneo, Rhys Jones, chiedendogli di donarli ad un orfanotrofio russo. Ecco la storia del torneo, secondo il punto di vista del vincitore: Tony è arrivato con tre ore di ritardo al torneo perché impegnato dal dentista, ma non è stata una grossa perdita in quanto delle 25.000 chips iniziali ne aveva perse solo 1.000 di bui. Riesce a prendere subito alcuni piatti e sale a 30.000, scendendo poco dopo a 12.500, ma con i bui a 150-300 (ante 25) il suo stack era ancora giocabilissimo.
In più di un’occasione la fortuna è dalla sua: ad esempio quando va all in con 9-9 e si trova di fronte due Jack. Il river è un 9 e Tony è salvo. Ma un professionista sa farsi valere ed arriva facilmente a quota 250.000, quando l’average è 100.000. Commette alcuni errori che lo riportano a 80.000 alla fine del day 1, dopo 13 ore di gioco. Il final table è pronto per la seconda giornata dove si dovranno sostenere altre 13 ore di puro poker.
Tra i finalisti anche il russo Alex Kravchenko, vincitore di un braccialetto WSOP (e di $ 228.446!) la scorsa estate nella specialità Omaha Hi/Lo Split 8 or Better, quinto al torneo H.O.R.S.E. delle WSOPE, oltre ad altri numerosi risultati, per un totale di oltre due milioni e mezzo di dollari vinti in carriera solo nei tornei. Alcune mani chiave giocate da Tony: con T-T raisa, viene re-raisato e chiama. Il suo stack era di 120.000, nel piatto ci sono 60.000 chips e a Tony ne rimangono 90.000. Al flop scendono: A-K-3. Tony checkka e ha l’impressione che il suo avversario senta di non avere una mano abbastanza forte da vincere il piatto. Al check del suo avversario al turn, punta 32.000 e l’altro giocatore folda mostrando Q-Q.
Con J-7 raisa a 18.000 e viene visto da due giocatori. Il flop è 5-5-K, Tony bet 40.000 e gli altri foldano, uno dei due mostrando un K! Quando rimangono in 4 al final table, Tony con un stack di 600.000 ormai, chiama il raise del bottone di 18.000 con J-T. L’avversario ha uno stack di 110.000. Il flop è: 8-8-3. Tony check e l’opposite punta 45.000. Tony lo guarda e capisce che non ha niente in mano (come lui del resto), così va all in e l’altro folda istantaneamente.
La mano vincente è stata quando Tony ha spillato A-A e si è scontrato con il bottone che aveva K-K: una serie di raise e re-raise fino all’all in. Nessun K sul board e l’ascesa a vincitore è stata semplicissima per il campione professionista. Per quanto riguarda la donazione del primo premio in beneficenza, Tony nel suo blog ha scritto: “Ho lasciato tutti I soldi della vincita agli orfanotrofi russi. Le mie donazioni non sono enormi cifre ma credo possano aiutare un pochino ed inoltre mettono il poker in risalto sotto una luce migliore…o almeno è ciò che mi auguro. Ovviamente, lo faccio anche per scopi pubblicitari. Mi piace il fatto che possa donare le vincite dei tornei. L’ho imparato da Barry Greenstein, che è il re di questa materia e spero che tutti i ricchi professionisti possano farlo.
” Complimenti dunque a Tony G. per la vittoria e per aver donato la vincita in beneficenza. Onore a questo “Bad Boy del poker”.