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Tornei live e strutture: Caramatti va controcorrente

Niccolò Caramatti al tavoloUna semplice nota pubblicata su Facebook ha scatenato un interessante dibattito sul poker live all'italiana. L'animatore è stato Niccolò Caramatti, componente del Sisal Poker Team e uno dei torneisti italiani più stimati.

Il pro piacentino lancia il sasso nello stagno relativamente alle strutture dei tornei italiani di poker live, soprattutto in comparazione con realtà come quelle delle WSOP. A suo avviso in Italia ci stiamo abituando male, pretendendo strutture iper giocabili anche quando il livello del field magari è inadeguato alla qualità proposta. Ma le sfumature del ragionamento di Nicolò sono molteplici. Ecco dunque come si esprime integralmente "Luisgallo":

"Domanda polemica: perchè alle WSOP i tornei durano 3 giorni, hanno 2k iscritti e nessuno si lamenta realmente delle strutture quando in Italia anche i tornei da 200€ durano almeno 4 giorni? La gente si domanda perchè io giochi poco live, fatevi due calcoli!
Proposta a tutti gli organizzatori: tornei che iniziano alle 12 (PUNTUALI), pause di 10 minuti e pausa cena di 45 minuti, si giocano 10 livelli, a mezzanotte tutti a letto, a metà/inizio day 2 si è già ITM. Non più di 15k chips iniziali.
La cosa paradossale è che chi vuole più chips è generalmente chi sa giocare peggio deep stack!"

Max PescatoriSasso lanciato, dibattito aperto. Diversi top player rispondono, disegnando una interessante gamma di pareri. Se il collega di team Gabriele Lepore e Filippo Candio si dichiarano sinteticamente d'accordo, Max Pescatori scende nel dettaglio: "A parte le prime 4 ore i tornei delle WSOP sono giocabilissimi e questo lo dovresti sapere dopo il quarto posto dell'anno scorso. Hanno pero' la necessità di sfoltire i partecipanti all'inizio, perchè ci sono 3 eventi o quasi contemporaneamente ogni giorno. Soluzioni non ce ne sono e i migliori giocatori al mondo si sono riuniti negli ultimi 5 anni per migliorare il possibile."

Dario Alioto invece è particolarmente pungente: "Appunto, chi vuole più chips è il giocatore che le finisce troppo presto! I tornei da 4 giorni sono spinti dalle lobby degli albergatori e dei ristoratori, mica hanno torto!"

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Interviene anche Roberto "Roby S" Sabato, un altro che alle World Series non manca mai: "Concordo su tutto, però consentimi di dire che le WSOP sono le WSOP e pur di giocarle tutti noi accettiamo anche di partire con 3000 fiches all'evento da 1000$ o 6000 fiches all'evento da 2000$... altro che 15000 o deep stack da 50k!"

Chiamato in causa, Caramatti interviene ancora: "E' vero, ma avere tante chips all'inizio serve a poco se poi le strutture collassano. O peggio se i premi ridotti fanno sì che il torneo sia una gran perdita di tempo. Nei 1000$ alle wsop i bui sono 25-25 quindi con 3k chips non è poi cosi male. E' vero che se entro il terzo livello non hai raddoppiato è dura, ma poi è un attimo che la media sia 80bb".

Intervengono tra gli altri anche Emanuele Marzano e anche Giulio Astarita, che tra il serio e il faceto inseriscono nel dibattito anche le strutture dei tornei online. E tu, come la pensi? Vieni sul nostro forum a dire la tua su questo argomento così interessante!

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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