Vi avevamo lasciati all’alba del giorno decisivo, con soli 17 players rimasti in gioco dei 416 iscritti ed un chipcount che vedeva in testa Ludovic Lacay, Benjamin Spindler e Tristan Clemencon ad inseguire il primo premio del valore di 377.262 €.
Con i giocatori che tuttavia cadevano lentamente ma inevitabilmente, toccava proprio a Clemencon assaggiare l’amaro frutto di un tavolo finale solo sfiorato, dato che la sua corsa termina in decima posizione, per 23.025 € e qualche rammarico.
La posta in palio era di quelle importanti, visto il prestigio che ancora riveste primeggiare in una tappa del World Poker Tour, e così sono necessarie oltre cinque ore prima di arrivare a formare il tavolo finale, che come da prassi all’interno del circuito WPT è six-handed. Al suo inizio, Ludovic Lacay si confermava chip leader, con uno stack di oltre due milioni.
Chi invece non se la passava più troppo bene era proprio Spindler, che mandava le sue ultime 280.000 chips preflop, chiamato da Lacay. Il francese partiva avanti col suo A-8 rispetto al K-4 del tedesco, ed il flop rafforzava il suo vantaggio mostrandosi bianco con Q-3-2 . Il turn era però un K che sembrava voler regalare una gioia a Spindler, ma un beffardo A al river lo ricacciava indietro, consegnando a Lacay il pot ed a Benjamin la sesta posizione per 55.828 €.
Un’ora più tardi era Adrian Marin a lasciare il gruppo, quando andava all in preflop con A-5, chiamato da Savary che mostrava una coppia di sette. Serve un asso per Marin o un’improbabile scala, ma il board è anonimo, mentre non lo è affatto la sua quinta posizione in questo torneo assieme ai 72.240 € che porta con sé. Il quarto posto era per Julien Arneodo, eliminato da Lacay in una mano sfortunata. Arneodo manda infatti i resti con A-6, chiamato da Ludovic che mostra un dominato A-5. Ma ancora una volta, il board gli sorride. Se infatti al flop compaiono K-3-3 , il turn è proprio un 5, ed il river è un 7 che non serve se non alla cronaca. Per Arneodo ci sono comunque ben 105.077 € per questa prova convincente.
Ma la fortuna non dura per sempre, e il prossimo a cadere è proprio Lacay, il quale manda i suoi resti per 1 milione 140.000 su un openraise di Savary di 160.000 chips. Savary chiama e mostra a 10, avanti rispetto al k j di Lacay. Il board è quanto mai beffardo, perché mostra 9 8 2 7 2 , regalando colore ad entrambi per una mano che in ogni caso sarebbe stata già scritta. Lacay deve quindi accontentarsi di un terzo posto dopo aver a lungo dominato, che è comunque un bell’accontentarsi visti i 164.182 € di premio.
L’heads up vedeva quindi opposti Christophe Savary con 5.060.000 e Eoghan O’Dea con 3.260.000, figlio del più famoso Donnacha O’Dea, capace fra l’altro di vincere un braccialetto nelle WSOP del 1998 in un torneo di Pot Limit Omaha. O’Dea non riusciva però a far cambiare le sorti della sfida, rimanendo infine vittima dell’avversario dopo appena mezz’ora.
Nella mano finale, Savary rilancia fino a 160.000 dal bottone, contro rilanciato da O’Dea che dice 420.000. Savary decide di comprarsi il flop, che appare con a 9 6 . O’Dea esce quindi puntando 400.000, a cui segue l’all-in di Savary, subito chiamato. Si scontrano quindi la top pair di O’Dea che mostra a 3 ed il progetto di scala aperta di Savary, che ha 8 7 . Progetto che si chiude subito grazie ad un 10 al turn, e così la q del river è buona solo per la statistica: Christophe Savary è già campione.A lui vanno il titolo e la più alta vincita mai registrata in carriera, ovvero 377.262 €, ma anche O’ Dea con i 262.446 € che gli spettano per il secondo posto può ben dirsi soddisfatto. Di seguito il payout del tavolo finale:
1 € 377.262 Christophe Savary
2 € 262.446 Eoghan O'Dea
3 € 164.182 Ludovic Lacay
4 € 105.077 Julien Arneodo
5 € 72.240 Adrian Marin
6 € 55.828 Benny Spindler
Il circuito del WPT tuttavia è già pronto a ripartire! Il 21 ottobre prenderà infatti il via il Main Event del Festa al Lago da 15.000 $ di buy-in. Vedremo quali e quanti campioni si daranno appuntamento per questa tappa, e soprattutto scopriremo assieme chi alla fine riuscirà ad artigliare questo ennesimo, prestigioso trofeo.