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Andrea Benelli: ‘il mio poker da Budva a Las Vegas…’

andrea-benelliAndrea Benelli è stato uno dei pochi italiani che è riuscito a tenere testa all’assalto degli slavi al King of Poker di Budva. Un quarto posto che lascia un po’ di amaro in bocca ma che al tempo stesso ci riconsegna in ottica WSOP, uno degli azzurri più esperti per quanto concerne il panorama dei tornei di poker live.

Andrea, nel final day del King of Poker, abbiamo avuto la sensazione che la tua strada fosse un po’ in salita, le carte non ti hanno dato la spinta giusta. E’ vero?
“Si, non sono stato assistito dalle carte nell’ultimo giorno però sono soddisfatto. Penso di aver giocato un buon poker e poi il tavolo non era facilissimo. Sono arrivato a 2,2 milioni di chips quando ho eliminato Mondongo ma nella mano in blind war ne ho perse 850mila e sono sceso. Alla pausa cena ero a 800mila e ho perso un colpo al 30%. Da quel momento il mio torneo è finito”.

L’avversario che ti ha impressionato di più?
"Jovan Jojic è il più forte in assoluto. Anche il vincitore Vesko Gardasevic è molto bravo. Jojic ha vinto tanto negli Mtt online, in Serbia è molto considerato. Gli ho fatto spesso i complimenti, è stato un onore battersi con lui. Farà molta strada".

Ma raccontaci la mano quando siete arrivati alla six bet, in bianco o quasi…
Mano molto bella: lui apre alla sinistra dell’ Under The Gun per 22.000 quando i bui erano 5.000/10.000. Io lo 3-betto da bottone per 49.000, lui non ci pensa due volte e ne mette 97.000. A questo punto decido di 5-bettarlo per 187.000 e lui non molla e fa 285.000, io mollo. Jovan mostra KQ ed io K2 di cuori.

Cosa ti ha spinto a fare quella 5-bet?
Davo per scontato che mi avrebbe 4-bettato. Io decido di 5-bettarlo perché sono in posizione. Jovan ha però avuto il cuore di 6-bettarmi, trasformando la sua mano in bluff, considerando che KQ non ha più valore. Alla fine la sua starting hand era migliore. Complimenti a lui. D’altronde questo ragazzo è molto forte.

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In ottica WSOP, quali sono i tuoi programmi?
Dovrei partire il 20 giugno o forse anticipare al 18 per giocare il Six Max. Investirò 30.000$ in buy-in, Main Event compreso.

Che sensazioni ti regala Las Vegas?
Sono andato nella città delle luci per la prima volta nel 2008. Ti sembra tutto bello e noi italiani andiamo sempre in giro tutti uniti. Anche quando torni scopri sempre qualcosa di nuovo però se ci stai un mese e mezzo dopo un po’ ti viene la nausea. Il primo e il secondo anno ho giocato tutti i tornei ma dopo un po’ non riesci a dare il massimo. Per questo  anche quest’anno ci starò 20 giorni.

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Gli hotel migliori dove alloggiare?
Nel 2008 e 2009 sono stato al Rio: è comodo ma le camere non sono il top. Nel 2010 è nato mio figlio, nel 2011 sono stato al Venetian, uno spettacolo. Nel 2011 al Bellagio: rimane un po’ lontano, è un po’ scomodo ma le suite sono fantastiche.

Come si mangia a Vegas?
Ci sono tantissimi ristoranti: al Wynn si sta bene. Al Bellagio c’è una steakhouse favolosa ma si mangia bene il pesce in molti locali. Ci sono anche tanti ristoranti italiani.

Chi sarà l’italiano rivelazione di queste World Series?
Io sono molto amico di Dario Sammartino: sta giocando un gran poker e facendo molta esperienza nel live. Dopo due anni un po’ così, non per demeriti suoi, penso stia arrivando il suo momento. E poi confido in Andrea Benelli.

In ottica FantaWSOP, consigliaci uno straniero.
E’ difficile dirlo perché sono tutti skillatissimi, però ho un debole per Jason Mercier.

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Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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