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Andrea Dato e la promessa mantenuta del professore

Andrea Dato, qui premiato dal presidente di Global Poker Index Alexandre DreyfusChi ha una qualche esperienza di poker live sa che non è affatto semplice, per un giocatore di tornei, porsi degli obiettivi per un anno e portarli a termine. Andrea Dato fa però storia a sè: il suo 2012 è stato eccellente, quasi chirurgico, e la vittoria del premio di GPI Player Of The Year 2012 per l'Italia ne è la logica conseguenza.

Se avete seguito  gli aggiornamenti del Global Poker Index, di cui Assopoker è partner esclusivo per il nosro Paese, saprete che Andrea è stato per mesi e mesi il miglior azzurro nel GPI300, e leader incontrastato nella corsa al POY 2012 nazionale.

Nonostante Dato abbia terminato l'anno in testa ad entrambe, è bene ricordare che stiamo parlando di due graduatorie differenti, perchè il GPI vero e proprio include i risultati ottenuti da ciascun giocatore in un arco temporale che si estende fino ai 36 mesi precedenti, mentre il POY tiene conto dei soli risultati centrati nell'anno solare in oggetto.

Con 287.683$ incassati e 8 piazzamenti in the money, Andrea Dato è stato dunque il miglior italiano del 2012. Non il più ricco, poichè Palumbo (nella foto sotto con "datino"), Longobardi, Marigliano, Bonavena e Recchia hanno vinto più di lui. Non quello con più piazzamenti, perchè Malaguti (51 bandierine nel 2012, il migliore al mondo), Palumbo (15), Longobardi, Mosca, Bonavena (12), Alioto, Braco (11) e diversi altri hanno centrato più bandierine di lui.

Rocco Palumbo e Andrea Dato, i due italiani presenti al gran galà dei GPI European Poker Awards

E allora perchè Andrea Dato è il GPI POY italiano 2012? Per la straordinaria continuità nella qualità, perchè fra quegli 8 piazzamenti ci sono 5 tavoli finali tutti di alto livello tra WPT, IPT e 3 side event EPT da 1.000 e 2.000€ di buy-in. Inoltre, ci sono altri due final table sfiorati alle WSOP della scorsa estate, due dodicesimi posti che sono fonte di quella strana convivenza tra amarezza e soddisfazione che solo chi gioca tornei di poker live può comprendere.

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Sì perchè arrivare in fondo a un torneo è sempre un'impresa, vista la spietata e spesso impietosa "varianza live". Al tempo stesso, proprio a causa di questa implicita difficoltà, accarezzare solamente la vittoria senza riuscire mai ad acciuffarla può rivelarsi un (dolce) tormento.

Ma Andrea Dato sa già tutto questo, e infatti quasi un anno fa ci aveva rivelato che si sarebbe dedicato prettamente ai tornei live in quanto convinto di avere dei grandi margini di miglioramento, pur nella consapevolezza di quanto improbo possa essere un compito del genere.

Alla fine la promessa è stata mantenuta, nonostante una seconda parte di anno certamente non troppo fortunata. Tutti i risultati di Andrea sono infatti concentrati nei primi 7 mesi del 2012, e ciò rende ancora più impressionante la performance.

Si obietterà che un anno non può oggettivamente fare testo, nella valutazione di un giocatore da torneo live, ed è vero. Però è altrettanto difficile che i numeri raccontino storie a caso. Infatti, per avere una idea più precisa del valore di questo premio ricevuto dal pro di Glaming, diamo un'occhiata ai nomi di altri giocatori eletti POY 2012 per altre nazioni: Marvin Rettenmaier (Germania), Roberto Romanello (UK), Bertrand "ElkY" Grospellier (Francia), Dermot Blain (Irlanda), Juha Helppi (Finlandia). Come dire, quattro quarti di nobiltà pokeristica del Vecchio Continente. Scusate se è poco.

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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