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Antonio Esfandiari

I migliori giocatori della storia del Poker: Antonio Esfandiari

Antonio Esfandiari. Da questa settimana inauguriamo una rubrica che uscirà nel weekend, segnatamente la domenica sulle pagine di Assopoker, che vi aiuterà a scoprire i segreti dei giocatori più famosi e interessanti della storia del nostro gioco.

Oggi partiamo con uno dei player che ha tanto da raccontare, per le sue origini, le sue peripezie per il mondo e il suo modo di affrontare la vita.

Se poi ci aggiungiamo anche le mostruose vincite di poker in carriera, allora il conto è fatto. Lui è Antonio Esfandiari ed è il primo protagonista della nostra nuova rubrica.

Antonio Esfandiari: le origini

Amir Esfandari, acquisirà il nome “Antonio” più avanti negli anni, nasce a Tehran, in Iran, l’otto dicembre del 1978.

La turbolenta vita dell’eclettico giocatore di poker, comincia all’indomani del trasferimento della sua famiglia dall’Iran agli Stati Uniti, precisamente a San Jose, in California. Esfandiari all’epoca ha 9 anni e comincia a studiare nelle scuole primarie californiane con risultati alterni.

Il percorso scolastico di Antonio si chiude alla Del Mar High School nel 1997, poco prima di uno degli episodi più spiacevoli della sua vita, allorquando ebbe alcuni problemini con la giustizia americana per la vendita di marijuana, come riportato da Wikipedia.

È poco dopo questi problemi, all’età di 19 anni, che Esfandiari cambia il suo nome da Amir ad Antonio, il tutto per la smania di diventare un celeberrimo mago. Nella testa dell’iraniano, infatti, suonava molto meglio “Antonio il mago”, piuttosto che “Amir il mago” e così fu.

Ma la priorità fu da subito quella di prendersi cura della propria famiglia e, all’età di 16 si fece assumere in un ristorante come cameriere. Qui incontrò un collega che gli mostrò alcuni giochi di carte dei quali Esfandiari si innamorò alla follia.

Tra le curiosità non conosciute da tutti, Esfandiari, nel periodo in cui imparò l’arte della magia, decise di ritoccarsi il naso. Le malelingue dicono che l’episodio è legato alla sua smania dell’epoca di apparire il più occidentale possibile.

Dalla magia al Texas Hold’Em

Esfandiari ebbe un discreto successo in quel di San Jose nell’esercizio della professione. Fu in quel periodo che cominciò ad essere conosciuto come “The Magician” e più di uno spettacolo delle infuocate notti californiane, cominciava con una sua esibizione.

Sempre in quel periodo, Esfandiari conobbe il poker, specificatamente il Texas Hold’Em. Sfruttò la sua fama di mago per stupire amici e avversari al tavolo con tutta una serie di trick che facevano impazzire gli osservatori, dote naturale che gli rimase negli anni. E non poche sono le foto che troverete sul web con Esfandiari intento a far roteare le chips tra le sue dita.

Ma la nuova passione per il poker, investì talmente tanto “The Magician”, che Esfandiari si dedicò anima e corpo al Texas Hold’Em.

Va da sé che la sua spiccata propensione al gioco, unita alla possibilità di fare molti più soldi rispetto alla professione di mago, ebbero il loro ruolo sostanziale nella scelta.

Il cash game e la folgorazione dei tornei

La parte iniziale della carriera di giocatore, gli permise di scoprire il mondo del cash game. Le vincite iniziali gli consentirono di costruirsi un bankroll decente per prendere parte ai tornei più interessanti della case da gioco californiane, ma Antonio Esfandiari voleva di più.

A inizio millennio cominciò a battere seriamente la disciplina, la studiò come pochi altri al mondo e nel breve periodo riuscì a bruciare tutte le tappe. 

I sui primi risultati risalgono al 2002, quando guadagnò i primi soldini in California, prima di uno shot importante che lo vide incamerare $44.000 a seguito di un terzo posto al Main Event WPT del Bonanza a San Francisco.

Al circuito WPT legò il suo nome durante tutta la parte iniziale della sua carriera. In tanti, in tutto il mondo, raccontano di essersi innamorati del poker, guardando le puntate dei tornei in cui Esfandiari faceva il funambolo ai tavoli finali WPT.

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Fino al febbraio del 2004 quando arrivò la shottone che gli cambiò la vita.

Antonio Esfandiari mise a segno una vittoria da 1,4 milioni di dollari al L.A. Poker Classic WPT Championship, chiudendo primo di un field di 382 giocatori che crearono un prize pool di $3,78 milioni.

I principali successi di Antonio Esfandiari

Da quel momento fama, gloria e denaro, furono il filo conduttore della vita di Antonio Esfandiari, che divenne amico intimo e indissolubile di Phil “Unabomber” Laak, altro istrionico personaggio del poker dei primi anni del millennio.

Oggi come oggi, Antonio Esfandiari ha messo in cascina qualcosa come 27,8 milioni di guadagni in vincite da torneo e occupa attualmente il 18esimo posto della All Time Noney List, 12esimo degli Stati Uniti e secondo nel Nevada, dove attualmente risiede.

Esfandiari occupò anche il primo posto, all’indomani della vittoria della prima edizione del 1 Million The Big One for One Drop, che gli fruttò una vincita di qualcosa come 18.346.673 dollari.

Anche a causa del Covid-19 che ha ridotto ai minimi termini la possibilità di giocare live, l’ultimo torneo nel quale Esfandiari è andato a premio, è stato il Main Event delle WSOP del 2019, 82° per $82.365.

Ma è difficile immaginare la scena pokeristica internazionale senza la sua presenza. Lo aspettiamo…

 

 

 

 

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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