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Bognanni: ‘perché conviene giocare i tornei del Venetian…’

Marco Bognanni conosce bene Las Vegas e l’action nei casinò della Strip. Il player piacentino è ancora (almeno a parole) indeciso sui programmi estivi: meglio rimanere a casa a Malta oppure volare in Nevada?  “Come negli ultimi due anni deciderò solo all’ultimo momento… In genere rimango 20 giorni e concentro tutta la mia attenzione sul poker".

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Quindi quasi tre settimane sono il tempo giusto per provare il grande colpo?

Ci vuole qualche giorno per smaltire il fuso orario, rimanere meno non ha senso. Oltre 20 giorni diventa una trasferta pesante: a me non piace fare molta vita notturna. Tranne qualche spettacolo, gioco e basta. Inoltre il clima è impegnativo, l’afa ti uccide.

Il tuo programma per le World Series?

Nei 20 giorni, oltre al Main Event gioco di solito gli eventi da 5.000 dollari, più i 1.000, 1.500 e 2.500. 

Spesa totale prevista?

Dai 20.000 ai 25.000.

Più alloggio, viaggio e il resto?

Dipende dallo stile di vita: circa 2.000 più 4.000/5.000 dollari per 20 giorni per vivere là. Giocando molto, non ho molte possibilità di spendere soldi extra poker.

Quali hotel consigli? 

Sono stato al Venetian e all’Aria, resort stupendi. Non ho mai giocato partita cash all’Aria.

Dove giochi di solito a cash game?

Al Venetian, in quel periodo ci sono 40 tavoli, con una discreta presenza di turisti. La partita è interessante così come i tornei. Con il Deep Extravaganza tra maggio e giugno, ci sono MTT con circa 5 milioni di montepremi garantiti. Eventi molto interessanti da 600 $ a 1.000 $.

Preferisci i tornei del Venetian?

Conviene giocarli perché i montepremi sono importanti. Alle WSOP ti danno molte meno chips, all’Extravaganza i tornei sono deep stack e ci sono più giocatori occasionali che, in genere, possono elargirti più fiches.

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A Vegas a che limiti giochi di solito?

La mia partita è 2$-5$, 5$/5$ e, a volte, 5$/10$. Non mi spingo oltre, a meno che non vi siano occasioni particolari.

Per tradizione, la partita del Rio è piuttosto facile.

Nell’ultimo anno c’è stata un’inversione di tendenza: metà dei tavoli della room per il cash game, erano dedicati al poker cinese. E i veri  gamblers alla fine si siano seduti all’Open Face…

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Grado di difficoltà della partita del Venetian?

Non è facile, ma vi è un’ampia scelta. Senza dubbio ci sono più turisti in alcuni hotel della Strip come il Planet Hollywood, il Flamingo e il Wynn ma essendoci meno tavoli, la table selection è limitata.

Italiani favoriti per il braccialetto?

In pole position per me c’è sempre il mio compagno di Enjoybet, Sergio Castelluccio. Per mindset possono far bene senza Luca Moschitta e Giuliano Bendinelli. E non trascurerei Walter ‘Cesarino’ Treccarichi che l’anno scorso ha sorpreso tutti all'esordio.

Ti confronti ogni giorno online con i top grinder mondiali di MTT. Chi potrebbe essere la rivelazione quest’anno a Las Vegas?

Calvin Anderson è uno dei più forti e poi sarà l’esordio per Ole Schemion, se continua  così…

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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