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Bryn Kenney

Bryn Kenney: “Nel poker bisogna allenare la mente a pensare solo a giocare al meglio”

Dall’agosto 2019, Bryn Kenney siede saldamente sul trono dei giocatori di poker più vincenti nella storie dei tornei live. Con oltre $56 milioni, il professionista americano stacca di quasi 7 milioni Justin Bonomo e di quasi 14 Daniel Negreanu, rispettivamente secondo e terzo.

Cifre da capogiro, che competono soltanto ai top player mondiali, e che rischiano di dare alla testa a chiunque. Evidentemente non a Bryn Kenney, che per arrivare in cima alla All Time Money List ha lavorato sodo, soprattutto sull’aspetto mentale.

 

 

La mente è tutto

Attualmente Kenney si trova in Australia, per partecipare all’Aussie Millions, dove nel gennaio 2019 cominciò la sua scalata verso il primo posto mondiale. Lo scorso gennaio, Bryn vinse il Main Event per $914.617 – ma non difenderà il titolo, visto che è già stato eliminato dall’edizione 2020 – di fatto piazzando il primo mattoncino di un 2019 indimenticabile.

Nel giro di pochi mesi, il pro americano è passato dal 4° al 1° posto della All Time Money List, eppure “nel poker la cosa più importante è il denaro, ma quando giochi High Stakes, con tanti soldi in palio, devi costringerti a pensare che stai affrontando una normale giornata di lavoro”, ha dichiarato.

La chiave del suo successo è quella di “cercare di giocare al meglio in base alla situazione. La mia mente non si concentra tanto sui numeri e sui soldi, perché se lo facessi andrei fuori giri. L’unica cosa che conta è giocare il meglio possibile”.

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Bryn Kenney, il predestinato

Certo, non è sempre facile escludere il discorso economico, anche perché lo stesso Bryn Kenney ammette: “Ogni tanto mi capita di fermarmi e pensare che avevo detto che sarei diventato il giocatore di poker più vincente al mondo. Dirlo è una cosa, riuscire a farlo è pazzesco”.

La prima volta che il nativo di Long Beach menzionò questo obiettivo, non era ancora maggiorenne: “Uno dei miei amici si ricorda che avevo detto qualcosa del genere quando avevo ancora 16 anni, un altro a 17. La prima volta che ne ho parlato da professionista era il 2012 o il 2013, a quell’epoca ero forse 1100° al mondo”.

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L’heads-up che fece di Kenney il giocatore più vincente di tutti i tempi

 

Via la negatività!

Per arrivare ai vertici della All Time Money List, Bryn Kenney si è servito di un dono che Madre Natura gli ha fatto: Da sempre ho una memoria videografica. Riesco non solo a visualizzare nella mia testa immagini fisse precise, ma anche una sorta di ‘video’ delle immagini”.

Insomma, un mix tra talento naturale e allenamento mentale: “Bisogna allenare la mente a non registrare la negatività. Se ti capita qualcosa di brutto e sei allenato, riesci a non annegare e anzi, rivaluti la situazione in modo da prendere decisioni migliori. Non è facile, soprattutto quando sei al top e la gente ti tratta coi guanti, e quando invece perdi ti tratta diversamente. Bisogna avere tanta fiducia in se stessi e non lasciarsi influenzare: il passato deve servire soltanto a prendere decisioni migliori per il futuro.

Il riposo e la preparazione sono fondamentali

Quello di Kenney non è stato certo un percorso privo di ostacoli, anzi: “Ho vinto e perso milioni, ho giocato High Stakes e sono stato costretto a giocare low stakes fino a tornare su di livello. Mi è capitato di perdere tutto e di avere anche dei debiti”.

Nonostante ciò, Bryn non si è mai perso d’animo: “Per 13 anni ho giocato a poker tutto il giorno. È uno sport mentale. Negli sport tradizionali, i top player passano la vita ad allenarsi: loro allenano il fisico, noi pokeristi la mente. Ma è importantissimo dormire, perché per ingaggiare una battaglia mentale da 12 ore devi essere fresco e riposato”.

Come lo era lui quando ha vinto il torneo più ricco di sempre: “Appena ho saputo che si sarebbe svolto quell’evento ho fatto in modo che la mia mente si preparasse nei tre mesi precedenti. Mi sono rilassato, ho fatto attività fisica, ho mangiato sano. Insomma, ho fatto tutto quel che potevo fare per allenare la mente ed essere pronto e concentrato al 100%”.

Evidentemente ha funzionato.

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