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Las Vegas

In che modo il COVID ha cambiato il mondo di giocare a poker

Il periodo di completa assenza del live dalle scene di quasi tutto il mondo tra il 2020 e il 2021, ha di certo creato dinamiche di apertura maggiore verso il poker online che, soprattutto in quegli anni, ha vissuto un clamoroso rigurgito di orgoglio in virtù della molto più massiccia presenza dei giocatori costretti a rimanere in casa per lunghissimi mesi.

La stragrande maggioranza delle Case da Gioco live di tutto il mondo, ha messo in seria difficoltà l'offerta del poker e sono ancora presenti nella mente di tutti noi, le foto dei casinò completamente deserti.

Ma cosa ha determinato questa lunga assenza del poker live nei comportamenti dei giocatori che calcavano esclusivamente le scene dei Casinò del Pianeta Terra, alla luce della loro riapertura?

Un cambio epocale

La prima differenza che salta all'occhio fa capo ad un riscontro di difficile quantificazione numerica, almeno fino a quando non usciranno i dati ufficiali della scorsa stagione pokeristica.

Il boom dovuto alla riapertura dei Casinò e più in generale delle poker room disseminate in Italia e all'estero, ha riportato ai tavoli tutta una serie di giocatori che hanno potuto esercitare la loro passione solo da remoto di fronte al loro device.

Con ogni probabilità è stato proprio questo l'ingrediente principale che ha permesso la clamorosa riscossa del live, in un momento storico in cui i tour più famosi del mondo, hanno ripreso ad accogliere giocatori di età, sesso, skill tutte diverse tra di loro.

Un successo paragonabile a quello dell'esplosione del poker di una ventina di anni fa, che fece seguito all'effetto Moneymaker, in quel momento vero volano del settore, ma non solo del poker live, anche e soprattutto di quello online.

Le differenze con questa nuova età dell'oro, sono invece da ricercarsi nella totale mancanza di offerta di gioco live per un periodo di tempo troppo lungo, costretti, come lo siamo stati per per due anni e mezzo, mese più, mese meno, a non uscire di casa se non attraverso estreme limitazioni.

Cosa è cambiato

Non sono in pochi ad aver notato un vero e proprio cambiamento epocale delle dinamiche che influenzano il gioco.

Ciò che mi ha personalmente impressionato di più da quando anche io ho ripreso a giocare a poker nelle Case da Gioco live dopo l'esplosione e la successiva discesa della curva dei contagiati da CoronaVirus, è stata la maggiore aggressività di giocatori dai quali ti aspetteresti un diverso approccio al tavolo.

Ad un recente torneo al quale ho partecipato, giocatosi a Nova Gorica, per cui frequentato dai "regular", mi si passi il tempo, della poker room, ho messo a fuoco delle situazioni per me del tutto nuove.

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Gli stessi giocatori di cui mi ricordavo meccaniche da calling station e/o comunque una frequente e pedissequa inclinazione verso la passività, hanno imparato a non abusare del limp, del call e della perdita di valore al river.

Voglio precisare che non sono diventati improvvisamente tutti dei provetti Tom Dwan, ci mancherebbe, ma in generale ho notato un livello di gioco leggermente meno timoroso, soprattutto da chi era invece bollato come il giocatore che andava a far girare due carte al Casinò per togliersi dalla testa per qualche giorno la quotidianità del lavoro.

Da cosa è dovuto

Inoltre non vorrei che passasse l'idea che tale trasformazione equivalga ad un indurimento del field medio. Da qui a diventare giocatori migliori solo perché l'occasionale apre una coppia di 9 invece che limparla, ce ne passa.

Anzi, ci sarebbe da mettere in evidenza che i giocatori che esplorano campi ai quali non sono avvezzi, la cosa potrebbe addirittura avvantaggiare chi, quelle dinamiche, è invece abituato a gestirle come bere un bicchiere d'acqua.

Ho parlato di questo aspetto a molti giocatori che girano e giravano il mondo molto più di me per grindare i live e più o meno tutti si sono trovati d'accordo su un punto.

La palestra del poker online, ti porta a dove prendere in considerazione la possibilità di cambiare stile di gioco. Sportellata oggi, sportellata domani, si impara ad evitare di farsi scoppiare le monster hand a fronte di 4 call che seguono il loro caro e vecchio limp.

Homepage: tavolo da gioco del Bellagio (photo courtesy of Las Vegas Review)

Poker e Sport Editor
Io sono Andrea Borea, sono nato nel marzo del 1973, e non vengo propriamente da una formazione umanistica, visto che i miei hanno sempre spinto per dare seguito agli interessi di famiglia. Dopo aver fatto per qualche tempo ciò che essi mi consigliavano, Assopoker divenne la mia vita, prima che mi chiamasse Luca Pagano per collaborare al sito PokerPoker.it e dare vita alla Pagano Events. Sono stato il primo a bloggare il Main Event delle WSOP per l’Italia da Las Vegas, nel 2008 e nel 2009. Collaborai alla stesura di due collane, “Lo sport del Poker” e “I segreti del Grande Poker”, entrambi per la Gazzetta dello Sport, sempre per Gazzetta cominciai a scrivere per un paio di anni articoli di Texas Hold’Em, prima di passare in pianta stabile con PokerStars.it. Da 6/7 anni, scrivo per ItaliaPokerClub, BetFair, PokerStarsNews, PokerStarsLearn, Ludos Academy.
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