Oggi è stato annunciato l'accordo per la gestione del poker del Casinò di Campione con e in prima linea. In particolare, la room della picca rossa gestirà la sala dedicata al poker, considerata una delle più importanti del Vecchio Continente (è stato così fino al 2018).
Siamo stati sommersi da domande legittime da parte dei giocatori italiani curiosi di conoscere il futuro, in particolare molto attiva la nostra community Club del Poker. Le richieste di informazioni più curiose e scontate erano: "ritornerà l'EPT a Campione?" (vi prometto che esamineremo la questione in un prossimo articolo), sarà creato "un nuovo circuito sullo stile dell'IPO o dell'Italian Poker Tour?"
Tutte domande legittime alle quali proveremo a rispondere, ma ad oggi, i diretti protagonisti coinvolti ancora non vogliono esporsi, giustamente prima deve essere approvato e concordato un piano "industriale" e di sviluppo della poker room, anche se non nego che in questi mesi di attesa dell'annuncio ufficiale abbiamo lavorato per i nostri lettori per cercare di ricostruire il quadro d'insieme, in modo tale da essere capaci di fare un'analisi che ci portasse il più vicino possibile a degli scenari probabili (ma non scontati e definiti), con informazioni meno parziali possibili.
In questo Articolo:
- 1 Il messaggio del Direttore PokerStars Live Events Cedric Billot
- 2 Perché il Casinò di Campione ha influenzato l'evoluzione dei tornei di poker live in Italia
- 3 Casinò di Campione - PokerStars: quale futuro
- 4 Perché è probabile la creazione di un nuovo circuito
- 5 Perché è mancato un brand live italiano di PokerStars?
- 6 Sisal-PokerStars-Campione: lo scenario
Il messaggio del Direttore PokerStars Live Events Cedric Billot
In particolare fanno pensare che sta bollendo in pentola qualcosa di importante da parte di PokerStars. Ci rifacciamo a una parte della dichiarazione ufficiale di Cedric Billot, Director, Live Events Operations di PokerStars: “Non vediamo l’ora di dare il via alla partnership con Campione e di offrire la migliore esperienza di poker ai nostri appassionati clienti italiani. Siamo estremamente orgogliosi di annunciare questo accordo, avendo lavorato duramente per arrivare qui, ma questo è solo l’inizio di un importante capitolo del brand PokerStars in Italia. Lavoreremo insieme al team di Sisal per rendere questa partnership di successo e offrire ai nostri clienti un’esperienza epica”.
Per arrivare a ricostruire un potenziale scenario futuro, però dobbiamo partire dal passato, e raccontarvi cosa è stato il Casinò di Campione per il poker live tricolore nell'ultimo decennio, prima che quella bellissima storia fosse interrotta in modo quasi brutale con sentenze poi revocate nel 2018.
Perché il Casinò di Campione ha influenzato l'evoluzione dei tornei di poker live in Italia
Il Casinò di Campione è stato un punto di riferimento per quasi un decennio per i pokeristi italiani e non solo. La poker room, una delle più grandi in Europa, ha visto nascere e crescere 13 anni fa un nuovo format di torneo, giudicato da molti di rottura con il passato, con un buy-in da 550 euro con prize pool importante. Fino a quel momento i tornei più importanti avevano buy-in da 2.000 euro di base.
La sala di Campione è cresciuta a braccetto con l’Italian Poker Open fino al 2018.
L' IPO a Campione, prima dell'intervento del tribunale fallimentare di Como (sentenza poi revocata), è stato il torneo più richiesto e partecipato che ha reso di nuovo il poker live popolare nel nostro paese, con buy-in alla portata di tutti.
La storia e il punto di svolta del poker live italiano
Nel febbraio 2011, con l’IPO, il poker live italiano ha definitivamente rotto con il passato: non più tornei ad alto buy-in e senza garantiti, bensì il contrario.
Il live in Italia era in declino per una ragione nel 2010-2011 (infatti terminò la sua esperienza l'IPT). La maggior parte dei pokeristi e dei reg della prima ora avevano esaurito i loro bankroll in quel preciso momento storico, l’ “industria” del poker live ha voluto fare un passo indietro ed aprire alla massa, diventando sempre più popolare, non solo in Italia (proprio a Campione) ma anche nel resto d’Europa, stringendo un rapporto molto stretto anche con i circoli della Lombardia del tempo e del Piemonte.
L'IPO è stato così popolare che anche PokerStars l'ha sponsorizzato per due edizioni proprio a Campione nel 2018, pochi mesi prima della chiusura del casinò. Con il fallimento l'Italian Poker Open è emigrato in altre location e non più tornato nell'enclave ticinese.
La ricetta vincente con il suo circuito
Prima del 2011, i tornei in Italia richiedevano buy-in molto impegnativi per i bankroll dei giocatori e il movimento era in fase calante. Ma il casinò italo-"ticinese" ha influenzato l'evoluzione dei tornei di poker live nel nostro paese in senso positivo, dando un forte impulso e trasformando il texas hold'em in qualcosa che potesse essere alla portata di tutti, o quasi.
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Si è passati così a quote di iscrizioni medie (550 euro) con prize pool stratosferici, a volte milionari (grazie alla poker room online sponsor).
Dal 2011, l’IPO e il Casinò di Campione hanno cambiato l’approccio e sono stati un elemento di rottura positivo per la popolarità dei tornei. Da quel momento, il trend è stato ripreso da tutti gli organizzatori. Nello stesso periodo anche a Malta è nato il Battle of Malta con lo stesso format di successo al Casinò dI Portomaso (poi il torneo è stato ceduto ai proprietari dell'Hotel Intercontinental-Casinò Malta). E' nato un nuovo trend in Europa e IPO e Battle of Malta sono stati i due tornei che hanno indicato la strada di successo per il live.
Quasi 6 anni senza poker
Campione, come detto, è stato un punto di riferimento con il suo torneo e l’action sempre crescente nel cash game, fino al giorno più triste per la piccola enclave ticinese, ovvero quando il Tribunale di Como ha dichiarato lo stato di fallimento nel 2018 della sala da gioco (soffocata da 132 milioni di debiti, oltre 40 solo nei confronti del Comune), provvedimento successivamente, beffa nelle beffe, revocato.
Ma Campione, una volta riaperto i battenti dopo aver schivato la chiusura definitiva, non è più riuscito a proporre il suo piatto forte, il poker. Ci sono stati vari annunci di operatori ma la verità è che nessuno fino ad oggi era riuscito a rimettere piede nella poker room, fino all'accordo odierno blindato con Sisal-PokerStars e il gruppo Flutter. In realtà le trattative sono andate avanti da mesi (se non da un anno) ma l'ufficializzazione è arrivata solo in queste ore.
Casinò di Campione - PokerStars: quale futuro
E' ancora presto per parlare di programmi e scenari concreti e ci tengo a premettere che non abbiamo informazioni confermate al riguardo o fonti ufficiose o notizie dirette. Ma, lavorando in questo settore da più di 20 anni, forse possiamo unire tutti i puntini e ipotizzare degli scenari che potrebbero, in futuro, rivelarsi, concreti.
Ci sono due elementi a mio avviso decisivi: il primo è la durata dell'accordo che è di 4 anni, estendibile per altri 3. Tutto ciò vuol dire che non si tratta di una partnership all'acqua di rose ma qualcosa di veramente importante e duraturo con una progettualità importante.
E poi ci sono le parole citate di Billot, Direttore di PokerStars live che lasciano presaguire una continuità progettuale non banale.
Perché è probabile la creazione di un nuovo circuito
Partiamo da un presupposto anche da parte dell'altro partner: la storia e il successo nel poker del casinò italo-ticinese si è realizzata attraverso la creazione di un nuovo circuito. Quindi, sia il Sindaco di Campione (che è azionista con il Municipio) che i vertici della sala sanno bene quale sia il percorso per arrivare al successo nel poker un'altra volta.
E l'esigenza - a mio avviso - di creare un circuito italiano è primaria in PokerStars. Perché sostengo tutto ciò? Sia chiaro, non ho informazioni dirette su Campione e sui programmi nel live della room, bensì su informazioni indirette che riguardano il settore a 360 gradi e quelle che potrebbero essere le esigenze strategiche e di sviluppo di Flutter. E queste informazioni, un giornalista di settore attento non può ignorare per arrivare a una unica ipotesi credibile.
- Prima di tutto: il mercato italiano per il business online e terrestre di Flutter è secondo solo agli Stati Uniti (con tutte le incognite che presenta). E' prioritario sotto il profilo strategico e di sviluppo del business europeo. Non a caso, la multinazionale irlandese, non si è accontentata di due asset online puri in Italia molto popolari come PokerStars e Betfair, ma ha anche acquisito Sisal e ha presentato un'offerta recente per Snai (offerta confermata da Playtech e non dai vertici di Flutter ufficialmente, è bene precisare).
- Per quanto riguarda PokerStars, il mercato dell'online italiano è tra i più redditizi. Non c'è storia: Italia e Brasile sono senza dubbio tra i top. E' sempre stato storicamente così ma ora lo è ancor di più. Il network internazionale .com sta soffrendo, considerando l'uscita dal .com del field tedesco (pressione fiscale insostenibile), olandese (per via della nuova regolamentazione), russo (a seguito della guerra in Ucraina) e in alcuni paesi scandinavi strategici. Di fatto i mercati più redditizi. Quindi PokerStars Italia non può che essere un fiore all'occhiello insieme a Brasile e Spagna, mentre l'asset francese è soffocato sia dalla tassazione nel cash game sproporzionata che dalla concorrenza sleale di alcuni concorrenti che fanno giocare players provenienti da tutto il mondo e a condizioni molto favorevoli. Gli investimenti in Italia sono considerati strategici ed è logico pensare che Flutter non si fermi a Campione, ma che ci sia un piano dietro di sviluppo del brand come conferma lo stesso Direttore delle operazioni del live.
- E' facile ipotizzare un legame sempre più stretto nel poker online tra PokerStars e Sisal che possono permettersi di sostenere un nuovo circuito live volendo insieme. I numeri sono dalla loro parte e il legame tra satelliti online e tornei dal vivo è sempre più stretto nel 2024, in particolare con il Power Path (lo speciale programma per qualificarsi ai tornei live di PokerStars).
- L'aspetto decisivo è però un altro: in tutti i mercati chiave europei, PokerStars ha un circuito regionale per i vari mercati di riferimento: France Poker Series (Francia), Estrellas Poker Tour - ESP (Spagna), UKIPT (Gran Bretagna e Irlanda), Eureka (Germania, Repubblica Ceca e Cipro). Negli USA è stato rispolverato il NAPT, mentre in Brasile c'è BSOP. Dalla chiusura dell'Italian Poker Tour - IPT, manca in Italia un circuito del gruppo.
Perché è mancato un brand live italiano di PokerStars?
Con la chiusura dell'Italian Poker Tour, PokerStars non ha più rispolverato un brand forte nel live. E' bene premettere che in questi anni si è passati da tre gestioni differenti: quella del fondatore Scheinberg che poi ha ceduto alla canadese Amaya (diventata The Stars Group) per poi alla fine passare a Flutter. E a Dublino hanno deciso di reinvestire nel poker sia online che, di conseguenza, live. Ma in questi anni ci sono state difficoltà enormi sul mercato italiano terrestre dovute sia alla chiusura di Campione nel 2018 (gli ultimi IPO sono stati sponsorizzati proprio da PS che si stava avvicinando al circuito campionese poi emigrato).
Inoltre un grosso ostacolo è stato rappresentato dalla normativa (vedi Decreto Dignità).
Ma il motivo decisivo - a mio avviso - è stata la mancanza reale di una sala da gioco affidabile e disponibile che puntasse sul poker live in Italia. Solo Sanremo si è mossa nell'ultimo biennio in questa direzione.
Oggi, con PokerStars e Sisal che si sono assicurate Campione, con un contratto relativamente lungo (4 anni più 3 di opzione), tutto potrebbe cambiare e anche l'Italia avere il suo circuito nazionale con buy-in equilibrati (550 euro?) e montepremi garantiti importanti (questo aspetto nel nostro paese fa sempre la differenza). La concorrenza degli altri organizzatori è però molto forte e ci vorrà tutta la forza di PokerStars e Sisal nell'online.
Sisal-PokerStars-Campione: lo scenario
Rispondendo ai nostri affezionati lettori che ci chiedono cosa succederà ora in riva al Lago, non ce la sentiamo di azzardare ancora l'ipotesi di un nuovo European Poker Tour a Campione (e in una prossima analisi vi spiegheremo i motivi) ma a nostro avviso, lo scenario più probabile riguarda la possibile costituzione di un nuovo circuito.
Unendo tutti i puntini, è normale quindi pensare che la novità che potrebbe portarsi in dote l'accordo appena sottoscritto sia la creazione di un nuovo Italian Poker Tour ma con un brand e una denominazione differente e con un format molto simile a quello dell'IPO e con un forte coinvolgimento del network italiano di PokerStars e di Sisal.
Questo è la mia ipotesi che ritengo più plausibile, ma ripeto, per onestà intellettuale: non c'è nessun rumor credibile al momento, prendetela più come una suggestione. Nei prossimi giorni cercheremo di intervistare i diretti protagonisti perché solo loro potranno illustrarci quali saranno i programmi e gli obiettivi.
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