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Dario Sammartino: "WSOP finora male anche per colpa mia. Ma giocherò sempre ciò che mi piace, non ciò che è +EV"

Nelle cronache italiane dalle WSOP 2016, finora c'è da registrare un grande assente: Dario Sammartino. Il "genio pazzo" del poker tricolore era già da anni tra i più attesi alla kermesse mondiale di Las Vegas, stavolta lo è ancor di più per via della definitiva esplosione a livello internazionale anche online, con la vittoria nello SCOOP High Roller.

Tuttavia, il suo score alle World Series è finora piuttosto anonimo, con un solo piazzamento e neanche troppo memorabile (un 158° posto in un evento NLHE da 2.000$).
In mezzo, una presenza fugace in diversi altri tornei, tra cui anche championship in specialità nelle quali non eravamo certo soliti vederlo schierato, come il 2-7 Draw o il Limit Hold'em. Così siamo andati a bussare alla porta del 29enne fenomeno napoletano, per sentire dalle sue parole cosa stia succedendo nel mondo di "madgenius".

Finora, la tua si potrebbe definire una falsa partenza: un solo itm trascurabile e un po' di “ennepi”. Solo run contraria o pensi di non aver dato il meglio?
Sicuramente non ho dato il meglio. No, non credo sia colpa della run, è solo un problema mio o meglio una mia scelta, nel senso che sono cambiate le mie priorità e le mie esigenze: ho bisogno di stimoli per dare il meglio di me, e sinceramente per ora non c'erano tornei che me ne davano. Quindi la colpa non è della run ma del poco impegno che ho messo nel giocare i tornei, a cui mi sono iscritto sempre in late registration. E sai, con 15bb non puoi pretendere di avere l'edge che avresti iscrivendoti fin dal primo livello...

In generale, in questa "prima metà di Vegas" ho preferito il relax, le comodità e la serenità al gioco. Però già da domani (stasera, ndr) inizia un torneo che mi interessa molto: il 10k six-max. Ho una gran voglia di fare bene, giocare bene e soprattutto di iniziare dal primo livello...

In questo senso le tue classiche sessioni-fiume di cash live possono avere influito negativamente? A proposito, come stanno andando?
Mixare cash e tornei non è così facile. Quando gioco sessioni alla 50/100, il giorno dopo è difficile giocare un 1000 od un 1500. Questo è un limite, ovviamente, ma credo sia piuttosto normale.

Selfie al tavolo cash...
Selfie al tavolo cash...

In generale, quest'anno le mie sessioni non sono mai durate più di 12 ore, e in realtà non ne ho fatte così tante: come ti dicevo prima, cambiando le priorità è cambiato anche un po' il mio stile di vita, comprese durata e quantità delle sessioni. Comunque sono andate benino e mi sono divertito molto: giocare con 400-500 bui davanti è davvero divertente, credo sia la massima espressione del NL Hold'em, la modalità piu skill intensive di tutte.

Contrariamente agli altri anni, ti abbiamo visto seduto in tornei di varie specialità, come il Limit Hold'em e il 2-7 Draw. Da quando hai deciso di fare seriamente con le varianti? E dobbiamo attenderci una tua presenza al 50k players championship?
Inizio col dire che sicuramente non giocherò il 50k, dal momento che non conosco tutti i giochi. E in generale non ho realmente deciso di fare sul serio con le varianti: gioco quello che mi va di giocare, non quello che è +EV giocare.

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Un'affermazione al 100% da "mad genius"...
So che sembrerà assurdo, ma se quando faccio qualcosa non mi diverto preferisco non farla. Ora come ora è più importante la mia felicità di fare più o meno soldi. E poi sì, ho sempre giocato quello che mi divertiva e mi stimolava, "giocare quello che ti piace" è sempre stata la mia filosofia. Infatti ho giocato il 2-7 NL single draw, perché quel gioco è divertentissimo e credo di esserci molto portato. Tuttavia, posso ancora definirmi solo un amatore delle varianti: conosco troppi pochi giochi e non li ho mai studiati. Oddio, in realtà anche l'hold'em non l'ho mai studiato: credo sia troppo più facile e veloce imparare mentre si gioca, mi viene naturale ed è molto più divertente che "stare sui libri"...

Dario Sammartino

Un Sammartino decisamente "epicurèo" e sempre più sicuro di sè. C'entra per caso la tua vittoria allo SCOOP? Voglio dire, senti che ai tavoli WSOP è cambiato qualcosa nella percezione nei tuoi confronti?
Non credo sia cambiato niente dopo la vittoria allo SCOOP, per gli altri, mentre forse è cambiato per me: sono più sicuro di me in late stage, ma per ora ho meno fame di vincere, anche se sono sicuro che mi ritornerà e per qualcosa di grosso.

Igor ha già pagato il suo pegno?
Igor ancora non ha pagato, ma pagherà presto, anche perché proprio in questi giorni lui e Liv sono ospiti da noi e ha già perso un po' di bet contro di me...
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Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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