Come in tanti saprete già se seguite con una certa frequenza i nostri articoli, Doug Polk è diventato negli anni sempre meno coach-giocatore e sempre più imprenditore di se stesso.
Sono tantissime le idee che frullano nella brillante mente del campione di Pasadena, ma le attività legate al mondo del poker, sono sempre state quelle che lo hanno affascinato maggiormente.
In questo Articolo:
Una seconda Room?
Tra le altre cose saprete bene che Polk possiede già una poker room nello Stato del Texas, la più grande del comprensorio della Stella Solitaria, "The Lodge Card Club", dove spesso accadono situazioni delle quali parliamo volentieri.
La ricerca di una location al di fuori del territorio di Austin è stata la prima impellenza per cominciare a mettere in pratica l'idea di aprire una nuova sala da poker che possa generare dei profitti all'interno dello Stato.
Qualche settimana fa gli si era balenata in mente la possibilità di cercare alloggio al di fuori dello Stato texano, ma parrebbe che alla fine non si uscirà dai suoi confini.
Houston, San Antonio o Dallas?
Le tre città alle quali Polk ha pensato per la sua seconda Room, sono le principali del Texas, Houston, San Antonio o Dallas e il dilemma non sembra essere stato risolto.
Nella giornata di domani il consiglio comunale di Farmers Branch si riunirà per deliberare o negare il consenso all'approvazione di una licenza per l'apertura di una poker room e, se il voto venisse indirizzato come spera Polk, il luogo sarebbe già stato scelto.
Eccolo ( foto courtesy Pokernews )

Farmers Branch è un'area industriale con una popolazione di circa 35.000 abitanti. La posizione che Polk ha scelto come potenziale sala da poker si trova vicino alla Dallas North Tollway, a circa 15 minuti dall'aeroporto internazionale di Dallas-Fort Worth.
Tra leggi severe e permessi
Avevamo già scritto in altre occasioni che il Texas è uno di quegli stati che autorizzano l'apertura delle sale da poker, ma in realtà le leggi per gestire un'attività di questo tipo sono molto severe.
Nel territorio dello stato vi sono almeno una dozzina di poker room e ciò vuole significare che il gioco d'azzardo è teoricamente illegale, a meno che non si rispettino determinati parametri.
Ma c'è ancora molta opposizione per il poker in Texas a livello statale e cittadino, specialmente a Dallas, dove alcuni membri del consiglio comunale hanno combattuto instancabilmente per far chiudere i club di poker come il Texas Card House.
L'obiezione al poker deriva dai residenti che si lamentano con la città per il gioco d'azzardo nella zona, per via delle credenze religiose anti-gioco d'azzardo e, soprattutto, per gli sforzi di lobbying da parte dei casinò tradizionali negli stati circostanti.
Le ragioni di Douglas
Doug Polk ha già presentato un lungo memorandum al Comune lo scorso 8 aprile, mettendo sul tappeto gli eventuali vantaggi dai quali la cittadina verrebbe toccata in caso di apertura; in particolare i numerosi posti di lavoro e le entrate fiscali che la sua attività creerà. Inoltre, crede che il Lodge aiuterà a rivitalizzare l'area, che consiste principalmente in imprese commerciali e piccoli negozi.
Capiremo a breve chi la spunterà.