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EPT Madrid: fra saldatori e rapper, è un final table freestyle

Mike Mcdonald, clamorosamente uomo bolla del final tableLa beffa arriva sotto forma di uno showdown da infarto, per Mike Mcdonald. Ma il cuore del 22enne campione canadese è abituato a reggere colpi contrari come quello che a Madrid gli nega il 4° tavolo finale EPT, rimandando ancora una volta l'appuntamento con la storia.

Anche in questa tappa spagnola dell'ottava stagione, l'European Poker Tour non rompe il tabù che vuole nessuno capace ancora di vincere due volte un main event del prestigioso circuito.

Il day 4 di ieri era iniziato con 24 giocatori al via e con il portoghese Simao in testa, ma la god-run del giorno prima si rivela per il giovane lusitano un pallido ricordo: out in 15ma posizione.

Così, mentre le attese sono tutte su Mike Mcdonald e qualche idolo di casa, il torneo perde via via pezzi importanti come i due fenomeni dell'online Taylor Paur e Clayton Mozdzen, e il campioncino francese Clemencon.

La "truppa" spagnola perde i pezzi uno dietro l'altro, in una maniera che ricorda un pò l'uscita a raffica degli italiani al day 5 dell'ultimo EPT Sanremo. Martinez, poi Dominguez, poi Herrera, quindi Navarrete.

Ricardo Ibañez Rodriguez, a caccia della favolaSembrava una caporetto ispanica, ma a salvare l'onore del paese ospitante ci pensa Ricardo Ibañez Rodriguez, 34enne castigliano di Leon, che nella vita fa il saldatore e gioca a poker solo per diletto.

In questo caso la metafora è scontata quanto azzeccata, perchè Ibanez si rivela molto abile nel saldare le sfilacciate speranze degli spagnoli di vedere un connazionale vincere l'EPT di casa: salito in cattedra a metà giornata, Ricardo si carica durante le pause come un pugile fra un round e l'altro, riuscendo con grinta e concentrazione a chiudere da chipleader del tavolo finale.

La chiusura del day 4 viene sancita da una mano incredibile tra Mcdonald e il "carneade" romeno Stoenescu. Dopo una serie di rilanci preflop, i due finiscono ai resti con Mcdonald che si affida ai suoi 10 10, mentre l'avversario sta dall'altro lato della monetina con a k .

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Il flop è da fibrillazione: q 10 j , scala nuts con progetto di colore e scala reale di Stoenescu, set di 10 per "Timex", che non può che sperare nell'accoppiamento del board. Turn e river sono 3 e 4 , il rumeno passa da scala a colore ma ciò che conta è l'eliminazione di un protagonista come Mike Mcdonald.

Così, ci si avvia ad un final table che somiglia a un melting pot:

Seat 1: Ricardo Ibañez Rodriguez, Spain, 3.216.000
Seat 2, Frederik Jensen, Denmark, 2.144.000
Seat 3, Fraser Macintyre, UK, 2.473.000
Bruno Lopes, qui come Kool ShenSeat 4, Bruno "Kool Shen" Lopes, France,  1.452.000
Seat 5, Andrei Stoenescu, Romania, 1.974.000
Seat 6, Ilan Boujenah, Israel, 1.382.000
Seat 7, Jason Duval, Canada, 963.000
Seat 8, Nicolas Levi, France,  709,000

Uno spagnolo, un danese, un rumeno, un israeliano, un inglese, un canadese e due francesi. Tra questi ultimi, suscita curiosità la presenza di Bruno Lopes, che in patria è una celebrità del rap con il nome d'arte di Kool Shen.

Gli amanti del talento puro invece spereranno in un exploit dell'altro transalpino Levi, del danese Jensen o del giovane israeliano Boujenah. Quest'ultimo era uno dei finalisti al Partouche Poker Tour insieme a Mustapha Kanit il quale, in fase di presentazione degli avversari, ebbe per lui parole di grande stima.
La patente di duro è assicurata. Per la picca, vedremo questa sera...

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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