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Poker player accusato di frode milionaria e di aver finto il suo stesso rapimento

In una sorta di bizzarra quanto squallida crime story, un pokerista statunitense di un certo successo si ritrova con addosso pesanti accuse. Si tratta di George Paul Janssen, che nel novembre 2023 era stato sequestrato 33 giorni con richiesta di riscatto milionario. Ma, a quanto pare, era tutta una montatura e dietro ci potrebbe essere una frode da quasi 4 milioni, secondo l'FBI.

George Paul Janssen: chi è il poker player sequestrato "per finta"

Nel novembre 2023, venne fuori la notizia che George Paul Janssen, un quarantenne titolare di una concessionaria di auto in Michigan, era stato sequestrato per oltre un mese (33 giorni) a scopo di estorsione. Almeno questo è quanto aveva affermato lo stesso Janssen dopo che venne ritrovato legato, inbavagliato e sanguinante, in un casolare vicino Bad Axe, la sua città natale. Janssen, che ha anche un certo successo nei tornei di poker live con ben 4 anelli WSOP Circuit vinti in carriera, aveva parlato di una gang ispanica che lo minacciava da due anni. Tutto, secondo il suo racconto, era accaduto proprio all'uscita da un casinò di Detroit, quando un uomo gli aveva puntato una pistola pretendendo 2 milioni di dollari.

Dunque, per mesi, Janssen avrebbe consegnato pacchetti di denaro alla banda, che sceglieva punti di consegna sempre differenti. Sempre secondo il racconto originale, Janssen avrebbe avvisato gli estorsori di non aver più denaro per pagare. Quindi, il 13 novembre del 2023, venne ritrovata l'auto di Janssen vuota, con una banconota da 50 dollari per terra. L'uomo sarebbe stato dunque sequestrato dai suoi estorsori.

Circa un mese dopo, la famiglia di Georg Paul Janssen aveva ricevuto una lettera dall'uomo, in cui ci sarebbe stato un messaggio criptico con sei iniziali maiuscole disseminate nel testo che componevano la parola "KIDNAP", ovvero "rapimento". Il 18 dicembre dello stesso anno, Janssen venne ritrovato nelle condizioni menzionate poco sopra, legato e imbavagliato e con ferite al volto, in un casolare di campagna vicino Bad Axe.

Della cosa si era occupata da subito l'FBI, la cui inchiesta ha però fatto venire fuori una verità molto differente.

La verità dietro al finto sequestro e le accuse di frode milionaria

L'FBI ha scoperto che la situazione finanziaria di Janssen era disastrosa, al tempo del presunto sequestro. Ciò farebbe pensare al denaro che aveva dovuto pagare per lungo tempo agli estorsori, ma qualcosa non tornava. Sono quindi spuntate centinaia di finti noleggi di auto, che l'uomo aveva utilizzato per accedere a prestiti con quasi due dozzine di istituti bancari, per un totale di circa 3,2 milioni di dollari.

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Inoltre, è emerso che alla Bay Auto Brokers, la concessionaria di auto di Janssen, era stata revocata la licenza per varie falsificazioni di documenti aziendali. A quanto pare, anche grazie a questi noleggi fittizi Janssen riusciva a ottenere prestiti senza soluzione di continuità. Una banca del Michigan aveva inoltrato denuncia per frode, dopo che Janssen aveva incassato assegni per 1,4 milioni e poi ne aveva emesso altri per circa la stessa cifra, ma questi ultimi erano stati respinti poiché scoperti.

In questo sistema, George Paul Janssen avrebbe coinvolto anche il figlio Connor, che tuttavia non sarebbe accusato di nulla. Connor ha fornito diverse prove che adesso sono al vaglio degli inquirenti.

Immagine di copertina: George Paul Janssen (Hayley Hochstetler & PokerNews)

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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