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Giada Fang alle Bahamas per il primo High Roller in carriera: “Ecco la mia strategia per il PSPC!”

Il prossimo 30 gennaio alle Bahamas avrà inizio la seconda edizione del Pokerstars Players Championship, torneo da 25 mila dollari di buy-in che vedrà la partecipazione di numerosi giocatori qualificati col sistema dei Platinum Pass.

Tra costoro c’è anche la nostra Giada Fang, che lo scorso agosto a Barcellona, dimostrando anche un certo fair-play, vinse il sit’n’go rosa di PokerStars (poker) che metteva in palio un pacchetto PSPC.

Ecco la trascrizione del nostro caffè con Giada.

Il viaggio

“Partiamo il 20, ritorno previsto il 6 febbraio – dice Giada – In realtà prima delle Bahamas ci fermeremo una settimana a Cuba per riprenderci dal fuso orario.”

Niente male direi, è compreso nel pacchetto?

No, il pacchetto include 6 notti in albergo per due persone più un piccolo budget per le spese, che non basterà mai perché le Bahamas sono costosissime, abbiamo visto che nel Resort dove alloggeremo una bottiglia d’acqua costa 12$.

Qual è il programma per i giorni alle Bahamas?

Pensavamo di fare diverse attività. Non vedo l’ora di andare a fare l’escursione sulla spiaggia coi maialini e anche un giro in quad a Paradise Island. Credo che mancherò a qualche torneo per fare queste attività collaterali organizzate da Pokerstars, che sono sempre piacevoli.

I programmi pokeristici

Da un punto di vista pokeristico invece hai già uno schedule?

Vorrei dedicarmi ai side di varianti, ultimamente ho giocato parecchio Omaha e all’EPT Praga ho giocato il side HORSE e mi sono divertita tantissimo. Le varianti mi piacciono molto, pensavo di fare gli eventi da 1k di buy-in. Fermo restando che dovessi andare in fondo al PokerStars Players Championship potrò fare pochi side.

Hai deciso una strategia per il PSPC?

In realtà, anche se sarà il primo torneo da 25k della mia carriera, penso che lo giocherò come tutti gli altri tornei. E’ vero che è un high roller ma il field è molto variegato, sicuramente è il field più facile che puoi incontrare sulla faccia della terra a un torneo da 25k.

Quindi adatterai il tuo gioco agli avversari.

Credo di adottare la mia solita strategia: giocare un po’ più chiusa i primi livelli per studiare bene gli avversari al tavolo e poi spingere un po’ di più quando i bui si alzano.

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Quanto spostano i tell

Nel poker si parla sempre di long-term in cui tutto torna, ma ci sono dei tornei unici in cui questo assunto si ammorbidisce un po’. Come aggiusterai i calcoli sull’EV?

Guarda, in tutti i tornei live già aggiusto un po’ il calcolo della EV e dei marginali, specialmente nelle fasi avanzate. Credo che giocando dal vivo i tell live possono spostare tantissimo in una decisione, ad esempio una decisione che online è chiaramente positiva, live può diventare negativa se noti qualche specifico tell.

Quella di leggere i tell è una skill che hai sviluppato?

Sì, ormai mi ritengo abbastanza brava nel leggere i tell avversari. E’ anche per questo che nei tornei live che gioco posso fare mosse molto diverse da quelle che faccio online.

Qual è il tell live più universale?

Uno che hanno tantissime persone è il respirone affannato, ma bisogna fare attenzione: c’è chi lo ha quando è in bluff e chi lo ha quando è nuts. Riuscire a distinguere questi due casi è molto importante, secondo me sono diventata abbastanza brava a capire la differenza.

Gli obiettivi

Per capire: al PSPC punti alla posizione a premio?

No, non vado per fare in the money, voglio puntare a un premio che cambi la vita. Sicuramente sapendo che ci saranno tanti avversari per cui l’in the money è molto importante cercherò di sfruttare al massimo questa cosa a mio favore. Cercherò di capitalizzare al meglio ogni occasione che mi si presenta per fare chips.

Trattandosi del primo High Roller della tua vita credi che arriverà l’emozione?

Non so cosa dirti, al momento sono molto tranquilla. A Barcellona, quando ho giocato il sit che metteva in palio il Platinum Pass, pensavo un po’ di strizza arrivasse all’ultimo, invece non è stato così. Se dovessi arrivare alle fasi finali del PSPC allora a quel punto sì che un po’ di emozione arriverebbe… Spero di potervela raccontare, e spero anche di poter invitare i miei migliori amici al final table!

Dopo anni passati a scrivere di altro, in un periodo sabbatico mi sono appassionato al poker e dal 2012 è diventato il mio pane quotidiano. Intanto ho scritto un paio di libri che niente hanno a che vedere col nostro meraviglioso gioco.
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