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Poker After Dark: il disastroso hero call di Berkey su Kruk con King High

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Fu una delle puntate più spettacolari della nuova serie di Poker After Dark, la fortunata kermesse televisiva passata poi sui canali online di Poker Go. 

Parliamo del 2017 e le telecamere si spostarono all’Aria dove si giocò una feroce partita di cash game tra giocatori del calibro di Scott Seiver, Matt Berkey, Ben Lamb, Garrett Adelstein, Bob Bright, Jacky Wang, Allan Hu e Christopher Kruk.

La partita del 20 novembre

La partita comincia con un morbido $200/$400 al quale viene alcune volte aggiunto uno straddle da BB, il Buy In minimo per poter partecipare alla festa è di $100.000. 

Dopo qualche ora di gioco piuttosto acceso, i protagonisti decidono di fare level up salendo a quota $300/$600, livello che consentirà ai piatti di diventare davvero molto elevati. 

Da ricordare un super cooler tra Berkey, k k e Adelstein, a a , condito con un gustoso board che recitò 7 k 5 a e tanto di bianca river… 

Il colpo che ci interessa 

Dopo un paio d’ore, quando la partita aveva già completato il proprio passaggio al livello successo, Chris Kruk apriva a $1.500 da UTG con a j . 

Arrivavano il call di Bob Bright da HJ e quello di Berkey da BB con k 10, per un piatto da $6.100. Al flop scendevano a j 3

Dopo il check dal grande buio di Berkey, con la sua top two Kruk usciva a $2.100 facendo foldare Bright. 

Berkey con il suo nut-flush draw e gutshot decideva di giocare in modo conservativo per un call. 

Il turn bianco

Al turn scendeva un 9 per un secondo check del Big Blind che originava una nuova pallottola da parte del suo avversario per $12.300, addirittura superiore alla misura del pot che in quel momento era di $10.300. 

Dopo qualche secondo Berkey decideva per il call. 

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Full House al river

A fronte di un piatto da $34.900, sul river scendeva la carta che regalava definitivamente il piatto a Kruk, un j . 

Il terzo check del suo avversario lo convinceva ad insistere con le overbet, questa volta attraverso uno shove da $77.000. 

La size, di pochissimo superiore allo stack rimanente del suo rivale, $3.000, mise in seria difficoltà Berkley che cominciò a ragionare a volte alta.

Sono abbastanza sicuro che tu stia bluffando, ma penso comunque di non poter chiamare”. 

Vorrei avere solo e soltanto una coppia in questa situazione, se avessi avuto solo una coppia avrei già chiamato da tempo”. 

Hero call

Nel commento di Hanks per Poker Go, viene messo in evidenza il fatto che Berkey possa aver messo il suo avversario in una posizione di perfetta polarizzazione, parlando di “stone nuts” o “airball”, spiegando anche che il Big Blind potesse mettere il suo avversario su un range con il quale avrebbe potuto anch’egli missare un draw di scala o di colore. 

Dopo qualcosa come 4 minuti Berkey annunciava il suo hero call, battendo poi la mano sul tavolo per congratularsi col suo avversario per il più classico dei “good hand”. 

 

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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