Un progetto non riuscito
Il "€3.300 WPT Barcellona" ha ripreso la sua corsa nel day 4. Ai nastri di partenza 24 giocatori e tutti con lo stesso obiettivo: intascare uno dei sei pass per il final table di oggi. Fra questi naturalmente Luca Marchetti: l'azzurro con merito si è guadagnato l'accesso alla quarta giornata e pur leggermente attardato nel count, sogna la remuntada in terra catalana. Una missione non impossibile, sia considerando le skill dell'azzurro e sia considerando il field povero di grandi nomi e con tanti outsiders in corsa. Fra i primi a mollare la presa ci sono i vari Paul-François Tedeschi (24°), Robert Bickley (22°) e Marcin Wydrowski (17°).
Poi arriva la mano che condanna all'eliminazione Luca Marchetti. Lo spot che avrebbe potuto rilanciare le ambizioni del player italiano. Sul flop 9 7 9 Luca finisce ai resti con 5 4 e dall'altra parte c'è il call immediato di Martins Adeniya con a a . Si gioca tutto in progetto di colore e se al turn scende un 5 che aumenta le percentuali a suo favore, al river cade un **c10* che pone fine ad ogni speranza. Luca Marchetti è out al 16° posto e si consola con 30,250 euro. Probabilmente meritava qualcosa in più per il gioco espresso. Con l'eliminazione dell'ultimo azzurro, servono altri 10 out per stabilire chi passerà al final table.
Sfez insidia Zavorotnijs
Il WPT Barcellona non concede appelli nel corso del day 4 e l'eliminazioni fioccano senza sosta. Ne sanno qualcosa i vari Jakob Madsen (15°), Juan Arango (13°) e David Hu (10°). Con l'uscita di scena di quest'ultimo si passa all'unofficial final table e il primo ad avviarsi alle casse è Jon Gurrutxaga, imitato poco dopo da Jason Tompkins. A questo punto manca una sola eliminazione e poi avremo i nomi dei sei finalisti. La fase bolla dura parecchio e alla fine paga per tutti Martins Adeniya, il quale muove allin con K-10 e si trova dominato da A-K di Vitalijs Zavorotnijs.
Proprio il lettone è l'uomo da battere al final table. Con 10.635.000 gettoni si assicura i galloni di chipleader, battendo in volata il francese Eric Sfez. Il transalpino si ferma a sua volta a quota 10.265.000. In pratica è una fuga a due in vetta al count, considerando che il terzo incomodo è Niko Koop con 6.305.000 pezzi. Insomma per il resto della truppa serve la grande rimonta. Carte in aria con il tavolo finale a partire dalla ore 12.00, con il livello 60.000--120.000 ante 120.000. Chi vince porta a casa il trofeo, un assegno da 600.000€ e il ticket per la finale annuale da 15.000 dollari.