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Luigi D’Alterio: “Voglio giocare di più dal vivo”.

Per tre giorni si è e ci ha esaltato sulle dirette streaming a carte scoperte, prima di alzare bandiera bianca in sesta posizione per un coinflip fatale.

Questa settimana l’ospite del nostro caffè è il ‘last italian standing’ al Main Event EPT Praga Luigi D’Alterio, grinder online di Giugliano in Campania (NA) che da qualche anno risiede a Malta.

La trasferta a Praga

Ciao Luigi, sei ancora a Praga?

No, la trasferta è finita. Sono arrivato nella capitale ceca il 7 dicembre e oggi (19 dicembre, ndr) sono tornato a Napoli. Resterò per le feste e poi torno a Malta.

Buon caffè a te, allora. Quanti tornei EPT hai giocato?

Appena sono arrivato mi sono schierato subito all’Opener da 1.100€, dove ho chiuso in 26° posizione, poi ho giocato il 1.100€ Eureka e ho chiuso in the money e anche all’High Roller Eureka da 2.200€ sono andato a premio. Avendo deeprunnato il Main EPT poi non ho giocato altro, solo la Cup da 330€.

Raccontaci come è andato il Main dal day 1.

Il day 1 è stato abbastanza normale, ho chiuso con uno stack neanche troppo consistente. Il day 2 sono andato subito deep e poi, grazie ad un cooler enorme postflop con scala nuts contro scala 2nd nuts, sono andato quasi chipleader. Da lì ho bullato pesante la bolla costringendo gli avversari a fare reshove molto alati.

Il racconto del torneo

L’aggressività ha fruttato?

Sì, così facendo ho chiuso il day 2 molto deep e al day 3 con uno stack deep sono salito piano piano. Negli ultimi due livelli di giornata ho vinto tantissimi pot, nessuno particolarmente grosso eccetto un herocall pesante, e ho chiuso chipleader.

Al day 4 sei arrivato al tavolo televisivo: da un punto di vista psicologico hai avvertito qualche peso per giocare sotto le telecamere?

Sinceramente non mi ha pesato troppo giocare sotto le telecamere, caso mai la pressione psicologica era dovuta più al payout e all’importanza del torneo. Ma ho cercato solo di giocare ogni spot al meglio senza pensare ad altro.

Per il tavolo finale a nove avevi studiato gli avversari o qualche accorgimento in particolare?

Il redraw del final table è stato abbastanza favorevole perché avevo il chipleader in posizione e i due reg più bravi alla mia destra. Comunque non ho adottato nessuna strategia in particolare, ho solo cercato di giocare come so.

Luigi D’Alterio ai tavoli del Main Event EPT Praga – Courtesy Tomas Stacha & Pokernews

Lo spot più bello e quello meno bello

C’è qualche spot che pensi di aver giocato particolarmente bene?

Sono due, entrambi del day 3. Il primo è un hero call su bet/bet/push, avevo A 8 su A 10 9 2 J , l’avversario spagnolo ha girato 7 K per il colore missato.

L’altro?

Forse è il più bello che ho giocato in tutto il torneo. Un bluff. Su apertura di utg e due flat decido di giocare da small blind con 8 7 . Su flop JJ4 mi ritrovo in progetto a colore e check-chiamo la cbet di un quarto pot di utg con gli altri due avversari che foldano. Al turn 5 che non chiude il progetto andiamo in doppio check e su river 8 decido di non blocking-valuare. L’avversario ha poche combo di valore con cui chiama quindi check-shovo il doppio del pot sulla sua bet 40%. Per fortuna ha funzionato.

C’è invece uno spot che col senno di poi non giocheresti come hai fatto in game?

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Sì, c’è un unico spot che penso di aver sbagliato: un call to muck in cui avevo una combo abbastanza strong ma per la size adottata da oppo, un leggero overpot, ero convinto avesse sempre meglio. Alla fine non sono riuscito a foldare.

Ricordi la action?

Tavolo 7 handed col torneo a 13 left, con coppia di jack flatto da utg+1 l’apertura di utg, giochiamo 70x effettivi. Flop A 7 6 doppio check, sul J turn oppo punta 70% pot e io chiamo. Al river Q come detto va in overpot e qui penso di battere davvero poca roba col mio set perché è difficile che oppo overvalui qualcosa. Era un reg bravo e abbastanza aggressivo, forse questo fatto mi ha condizionato nella decisione. Non sono riuscito a foldare e lui ha girato K Q per il nuts.

Che voto dai al tuo torneo?

Mi darei un bel nove e mezzo. Senza essere condizionato dal risultato, penso di aver fatto uno dei più bei tornei giocati in carriera, soprattutto essendo stato dal day2 sempre fantadeep e avendo messo tanta pressione in ogni spot. Al tavolo qualcuno mi chiamava ‘crazy guy’!

Focus futuro sul live

Si dice che il poker giocato online e quello live richiedono dei set di skill differenti: per te è così e dove ti senti più confident?

Nella mia carriera ho grindato tantissimo online e oggi è il mio main game. Però mi sento molto più confident live perché il field e molto più facile e gli avversari giocano molto più ‘faceup’ (facendo capire dalla action che fanno il punto che hanno in mano, ndr). Inoltre dal vivo si ha più focus per il fatto di giocare su un solo tavolo, in più ci sono i vari tell e atteggiamenti degli avversari che secondo me alzano il roi atteso di tantissimo. Inoltre, rispetto all’online, nel poker live una volta che sei entrato nell’ottica di come ragiona il field medio è molto più difficile sbagliare o misreadare gli spot.

Adesso che programmi hai?

Continuerò a massare online cercando di scalare i livelli come ho sempre fatto finora e di continuare a migliorare il mio gioco ma sicuramente voglio giocare live il più possibile, per quanto ho appena detto.

Hai già un programma dei tornei live che giocherai nel 2023?

Per prima cosa, di sicuro rigiocherò il Main Event WSOP. Dopo averlo giocato per la prima volta, mi sono ripromesso di giocarlo ogni anno – problemi particolari permettendo. Poi sicuramente farò un po’ di trasferte dei principali circuiti come EPT e WPT, e sicuramente tutti i live a Malta dove vivo. Forse a gennaio andrò all’IPO visto che dovrei essere in Italia.

Siamo alla fine del caffè: vuoi dire qualcosa a chi sta leggendo?

Sì, voglio ringraziare ancora tutte le persone che mi hanno scritto e tifato e promettere loro che farò di tutto affinché questo riaccada 🙂

Dopo anni passati a scrivere di altro, in un periodo sabbatico mi sono appassionato al poker e dal 2012 è diventato il mio pane quotidiano. Intanto ho scritto un paio di libri che niente hanno a che vedere col nostro meraviglioso gioco.
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