Il Main Event del WSOP Circuit Italy sta scorrendo via con numeri importanti, soprattutto vista la sofferenza che patisce da ormai diverso tempo la fascia di buy-in intorno ai mille euro. Anzi, con 612 registrati il torneo diventa il Main Event con più presenze del 2015, tra tutti quelli del Circuito legato al brand delle World Series Of Poker.
Nell'affollato day 1B (412 iscritti) dell'altro ieri è però successa una cosa spiacevole, che ha irrimediabilmente compromesso il torneo di un giocatore. Parliamo di Mattia Toscano, 26enne bergamasco che da dealer è diventato un grinder vincente dell'online, vincendo in passato anche una sponsorizzazione con GiocoDigitale che lo ha iniziato alla dimensione live del poker ("ma di live in tutto ne avrò fatti al massimo una ventina", dice lui).
Mattia era seduto ieri al tavolo con "supermet" Perati e "pisellino" Cocco. A un certo punto, durante il terzo livello (75/150), si ritrova sul turn 9-7-4-4 in heads up contro un avversario, con un piatto già piuttosto importante. Quest'ultimo punta 16500 e Mattia, che aveva gli assi, va allin per 26mila totali.
Nonostante l'evidente "committamento" al pot, l'avversario inizia a riflettere per alcuni minuti, sussurrando il sospetto che Mattia possa avere 99 o 77. A questo punto, Toscano mostra un asso.
"Lui continuava a ripetere che potevo avere set di 7 o di 9, e io lì ho deciso di confonderlo. So che si tratta di una mossa scorretta, ma non mi sarei mai aspettato quello che è successo!"
E cosa è successo? Viene chiamato il floorman e ad arrivare è Gerard Serra, TD e floorman spagnolo di comprovata esperienza internazionale, arrivato qui a Campione per dare man forte in occasione di questo evento così importante. Tuttavia, in questo caso Serra decide per dichiarare morta la mano di Mattia, consegnando un piatto da circa 70mila all'avversario e restituendo le 9500 chip residue a Toscano che non crede ai suoi occhi e protesta, ma senza ottenere alcun risultato.
Poi Mattia, comprensibilmente in preda alla rabbia, pusha al buio la mano seguente venendo eliminato, ma questa decisione proprio non gli va giù. E ha ragione, perchè quello stesso giorno chi scrive ha personalmente assistito a una situazione in tutto simile, ma che ha prodotto un ruling opposto.
Protagonisti della mano erano Claudio Di Giacomo e Stefano Foschini, con quest'ultimo che punta 2500 su board 6 8 j q a . Di Giacomo inizia a "tankare", e a un certo punto Foschini mostra un 5 . Anche qui viene chiamato un ufficiale di gara, che stavolta è Raffaele De Nicola. Il TD decide di far terminare la mano, e dopo il sofferto fold di Di Giacomo assegna normalmente il pot a Foschini, comminandogli però un giro di penalità.
Proprio questa disparità di trattamento è la cosa che Toscano non accetta: "Io mi sento danneggiato, perchè non sono uno scemo e non avrei mai fatto una cosa del genere perchè sapevo che al massimo mi poteva costare uno o due giri di penalità".
Il giorno dopo, a mente fredda, Mattia ci racconta tutto e così andiamo a cercare di sentire un parere all'interno del Campione Poker Team. Nel frattempo, lo stesso CEO del CPT Andrea Bettelli si è già incontrato con il giocatore e con Serra per un chiarimento sulla vicenda.

Bettelli non si nasconde e ammette la defaillance data da una interpretazione piuttosto "radicale" del regolamento, da parte del collega straniero: "Lui sostiene di avere applicato la regola in maniera così estrema perchè in Spagna e in altri circuiti internazionali molto importanti a volte capita che queste situazioni vengano risolte così. Però noi come organizzazione abbiamo un nostro regolamento interno, e in questo genere di situazioni avremmo applicato la regola in maniera differente, ovvero come è poi successo con la mano di Foschini". Paradossalmente, l'estrema educazione di Mattia gli si è riversata contro. Ancora Bettelli: "Se per assurdo lì la discussione fosse stata più animata e urlata, sarebbe arrivato qualcuno dei nostri TD e avrebbe fatto sì che il ruling fosse stato più consono alle nostre impostazioni".
Il problema è dunque sorto dal mancato allineamento tra lo staff interno e una risorsa esterna, seppur estremamente referenziata. Incidenti che possono capitare, in contesti importanti dove attingere a personale extra risulta necessario per portare a termine un festival impegnativo come è quello del WSOP Circuit. Certo è però che il danno, per Mattia Toscano, rimane. Lui però ha apprezzato l'ammissione di responsabilità da parte del CPT: "mi sembrava di impazzire, perchè come ti ho detto ho fatto il dealer per 4 anni e so che quando il floorman prende una linea è durissima farlo tornare indietro, anche se ha preso un abbaglio. Comunque mi fa piacere che mi abbiano cercato per spiegarsi. Nessuno potrà ridarmi il mio torneo, lo so, ma almeno spero che la mia storia serva affinchè in futuro si evitino cose di questo genere."