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Melanie cosa combini!?! Salter accusa la Weisner di collusion alle WSOP

Molti nemici, molto onore. Perdonate la citazione storica ma calza a pennello, quando si parla di Jack Salter. Il runner up dell'EPT di Montecarlo 2014 ha parecchi nemici nel mondo del poker, inutile negarlo e da oggi ne avrà due in più.

Con il suo atteggiamento (quasi) arrogante, ma fin troppo trasparente, non sta simpatico a parecchi suoi colleghi.

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Melanie Weisner

Ne sa qualcosa Antonio Buonanno, quando durante l’heads-up decisivo per la picca all’EPT di Montecarlo di due anni fa, non è cascato nelle provocazioni dell’inglese che si comportò al limite dell’educazione.

Jack è tornato alla ribalta delle cronache in questi giorni per aver mosso gravissime accuse nei confronti di Melanie Weisner e Dylan Wilkinson.

Secondo Salter, i due avrebbero fatto collusion (ma è giusto prendere queste accuse con le necessarie cautele) nei sit and go e satelliti al Rio Casinò che si disputano a margine dei tornei delle WSOP.

Salter è convinto che i due si siano accordati per uno scambio di quote e non solo: per l’inglese "Callisto" (il nick storico online della statunitense) e Wilkinson stanno giocando agli stessi tavoli in modo non del tutto corretto nei confronti degli altri giocatori, in accordo.

 

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Lo scambio di azioni  è un problema che si presenta in modo quotidiano a Las Vegas, tra i regular locali. Vi è oramai un intreccio perverso di interessi ai tavoli. Ed è difficile tracciare un confine tra il bene e il male. Su Twitter, Salter ha denunciato la cosa, raccontando anche di dinamiche e mani sospette.

Tuttavia, non vi è nessuna prova granitica che supporta le teorie di Salter, ma al Rio è scattato l’allarme tra gli altri giocatori.

Le accuse, al momento, non trovano riscontri. Melanie era già stata al centro di polemiche feroci per aver prestato il proprio volto, come testimonial, alla poker room Lock Poker, quando già erano note le difficoltà finanziarie della società “guidata” dall’imprenditrice canadese Jennifer Larson, capace di creare un buco da 15 milioni di dollari e di non rimborsare neanche un giocatore.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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