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Multy-way

Multy-way pot: quando apri da UTG e chiamano in 4... (Video)

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Oggi cominciamo ad analizzarne qualcuno, per capire come essi rischiano di essere quelli che possono compromettere, dal nulla, il vostro torneo. 

I Pot Multy-Way

La mano che vi proponiamo oggi fa parte di quella categoria, i piatti multy-way, che hanno tra le loro caratteristiche quella della pericolosità. 

Parliamo innanzitutto del contesto, un torneo targato partypoker, il WPT DeepStack Opener al King’s di Rozvadov.

Siamo a T20.000 e arriva l’apertura a 45.000 dell’israeliano Yaron da UTG con a 6 . 

Arrivano i call di qualcosa come ben 4 colleghi, tra i quali entrambi i blinds. 

Segnatamente parliamo di UTG+1, Bahnmueller con q j , del CutOff Dorveaux 10 9 , dello Small Blind Hay con 7 5 e del BB Loewenthal k 9 . 

Il Pot diventa così di 245.000 chips. 

Il Flop 

Al flop casca un bel tris per la mano peggiore, quella dello Small Blind:  q 5 6 , ma si aprono ben 2 flush draw di picche, quello dell’original raiser e quello di Dorveaux. 

L’OR va in CBet a 55.000 e viene chiamato da Bahnmueller e Dorveaux, ma la palla arriva allo SB che sale a 205.000 col suo trips. 

È un derby israeliano a rimanere sul tappeto, perché chiama solo Yaron col progetto a colore più forte, foldano Bahnmueller da UTG+1, Dorveaux da CutOff e Loewenthal da BB.

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Turn

Al turn si materializza un 6 che rafforza leggermente l’equity di Yaron, ma adesso manca una sola carta a scendere.

La size scelta da Hay è questa volta pari a 250.000 e il suo connazionale decide di chiamare. 

Al river scende un pleonastico, seppur pericoloso a carte coperte, 4 .

La mano di cui stiamo parlando, la troverete in apertura, dopo i primi spot del video.

Godetevi come va a finire, ma secondo voi, è corretta la size di Hay al river?

Poker e Sport Editor
Io sono Andrea Borea, sono nato nel marzo del 1973, e non vengo propriamente da una formazione umanistica, visto che i miei hanno sempre spinto per dare seguito agli interessi di famiglia. Dopo aver fatto per qualche tempo ciò che essi mi consigliavano, Assopoker divenne la mia vita, prima che mi chiamasse Luca Pagano per collaborare al sito PokerPoker.it e dare vita alla Pagano Events. Sono stato il primo a bloggare il Main Event delle WSOP per l’Italia da Las Vegas, nel 2008 e nel 2009. Collaborai alla stesura di due collane, “Lo sport del Poker” e “I segreti del Grande Poker”, entrambi per la Gazzetta dello Sport, sempre per Gazzetta cominciai a scrivere per un paio di anni articoli di Texas Hold’Em, prima di passare in pianta stabile con PokerStars.it. Da 6/7 anni, scrivo per ItaliaPokerClub, BetFair, PokerStarsNews, PokerStarsLearn, Ludos Academy.
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