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Quando il 19enne Bendinelli dominava i sat per l'EPT Sanremo

Essere nel mondo del poker da 16 anni non mi ha fatto diventare milionario, anche perché il mio lavoro non è mai stato quello di giocare, bensì quello di raccontare. Di tutti questi anni ho in testa migliaia di incontri, gente bizzarra, situazioni strane e anche qualcuna di quelle in cui puoi dire "io c'ero". Ad esempio, tempo fa vi raccontai di essere stato - mio malgrado - testimone alla prima ufficiale di Mustapha Kanit in un torneo live importante. Oggi invece vi racconto di quando incontrai per la prima volta un ragazzino che si vedeva avere qualcosa in più degli altri, e che infatti 13 anni dopo avrebbe vinto un EPT. Sì, parliamo di Giuliano Bendinelli.

Aprile 2009, Montecatini: nasce il mito di Giuliano Bendinelli

Nella primavera del 2009 il poker live italiano viveva ancora una sorta di limbo, che peraltro sarebbe durato ben poco. Il 9 settembre di quell'anno, infatti, l'allora ministro Maroni emanò la famosa circolare che mise - di fatto - fuori legge tutti i circoli del territorio.

Qualche mese prima, invece, non solo si poteva giocare abbastanza liberamente, ma a volte capitava che venisse chiamata Assopoker per un blog live. Nella prima settimana di aprile, infatti, il capo mi chiese disponibilità per un blog a Montecatini. In quel tempo vivevo a Pisa, quindi la distanza era molto contenuta e dissi subito di sì. Non si trattava di un torneo qualunque, ma di un satellite live per l'EPT Sanremo, che si sarebbe tenuto di lì a qualche giorno.

Baby face e stile scandinavo: il primo Bendinelli live

La sala, di cui non ricordo il nome ma tanto ormai non esiste più, era collegata alla FITH di Luca Pagano, e per questa ragione aveva messo in palio una decina di ticket garantiti per l'EPT. Al mio arrivo vedo diversi tra amici e volti noti: un torneo del genere non poteva che attirare moltissimi giocatori da tutta la Toscana, ma anche dall'Umbria e da buona parte della Liguria.

Il torneo fece il pienone, fu un evento davvero ben riuscito. Durante le mie visite ai tavoli, diversi giocatori genovesi mi facevano notare questo ragazzino, presentandomelo come potenziale fenomeno. Biondino, smilzo, sembrava persino più giovane dei suoi 19 anni: il mio primo impatto con Giuliano Bendinelli fu questo. Soprattutto, però, mi accorsi di persona che il ragazzino ci sapeva fare davvero.

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Per avere successo nel poker live, nel 2009 come oggi, serviva innanzitutto la run. Allora, però, vedere giocatori molto aggressivi sia preflop che post flop era merce rara in Italia. E Giuliano era così, senza paura ad onta di quella baby face che probabilmente gli faceva gioco.

Il numero di giocatori scendeva, le fiches di Bendinelli aumentavano. E alla fine, dopo una luuuuuunga fase di bolla, tra i vincitori di ticket c'era ovviamente anche lui. Un ticket vinto in carrozza, come si dice, con quella consapevolezza che appare come presunzione soprattutto a chi non lo conosce. Parlandoci, infatti, rimasi colpito dal fatto che lui considerasse quello come un passo naturale verso una carriera che aveva già ben chiara in testa e che, 13 anni dopo, lo portò a vincere un EPT come non era mai riuscito a nessuno: dopo essere rimasti con un solo buio 6 left.

EPT Sanremo 2009: niente Bendi, vinse Rijkenberg e poi...

L'EPT Sanremo vero e proprio andò poi male per lui. Si trattava dell'edizione poi vinta dall'olandese Constant Rijkenberg, che giocò un torneo tremendamente perfetto, prima di sparire nell'oblio. Al tempo ci furono accuse pesanti nei suoi confronti, di avere venduto quote per ben oltre il 100% del totale. Nessuna delle accuse trovò mai conferma ufficiale, anche se lui effettivamente sparì dai radar. Ma questa, come si dice, è un'altra storia.

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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