Tra i superstiti dopo il Day 1 del PSPC 2019 c’è anche Aleeyah Jadavji, una tra i tanti giocatori amatoriali che stanno partecipando al torneo da $25.000 dei record. Aleeyah è tra i 756 player che sono riusciti ad accedere al Day 2, ma la sua storia è particolare per un altro motivo.
Non tanto per il fatto che ha ricevuto il Platinum Pass da parte di PokerStars come esponente del settore poker media, quanto perché la Jadavji è reduce da una grandissima vittoria, la vittoria più importante di tutte nella battaglia più importante di tutte: quella per la vita stessa.
“È stata dura, non mi sentivo più me stessa”
Aleeyah Jadavji ha ricevuto una chiamata da PokerStars lo scorso dicembre, quasi come se il karma volesse restituirle qualcosa. La reporter aveva iniziato nel 2018 la Ultimate Sweat di Jaime Staples, una sfida incentrata sulla salute e il corretto stile di vita, che avrebbe messo in palio proprio un Platinum Pass.
Purtroppo, pochi mesi dopo Aleeyah ha dovuto rinunciare alla sfida perché le fu diagnosticato un tumore. Fortunatamente, proprio a dicembre la donna si è operata per rimuovere il cancro ed ha potuto cominciare la fase di recupero.
“Quando tornerò a casa dovrò ancora fare parecchi controlli”, ha dichiarato ai colleghi di PocketFives, “Forse dovrò fare delle chemioterapie, ma spero di evitarlo. Mentalmente, le ultime settimane sono state dure, anche se avevo vinto il Pass. Ero davvero a terra, mi sentivo uno schifo e ancora non mi sento me stessa”.
Aleeyah Jadavji, che bluff!
Anche se si sente “ancora solo al 60%”, Aleeyah è riuscita a superare il Day 1 del PSPC 2019, imbustando 37.400 chip. Non certo una cosa scontata per la canadese giocatrice amatoriale, visto che dopo qualche livello si è trovata al tavolo gente del calibro di Rainer Kempe, Davidi Kitai e Amit Makhija.
“Ho piazzato il bluff più grosso della mia vita a fine livello”, ha raccontato Aleeyah Jadavji. “Ho deciso che avrei dovuto usare di più la mia immagine, il fatto che fossi l’unica giocatrice amatoriale al tavolo e che fossi contro gente capace di giocate sofisticate. E quindi ci ho provato.
In quella mano mi sono ripetuta che avevo il cuore per farlo e che dovevo farlo. Perciò ho preso una manciata di chip al river e ho fatto check-raise: l’avversario ha foldato subito. Non riuscivo a respirare!”.
Un sogno che si avvera
Come raccontavamo ieri, al PSPC 2019 le occasioni per divertirsi e stare insieme, lontano dal tavolo da poker, non sarebbero mancate. In primis il party dedicato ai vincitori del Platinum Pass, al quale Aleeyah ha partecipato nonostante fosse appena atterrata da Calgary.
“Sono arrivata ed ero stanchissima, ma mi sono cambiata e sono andata al party: un’atmosfera surreale di allegria e benvenuto soverchiante. Daniel Negreanu, Jennifer Shahade, tutte queste persone di cui parlo nei miei report e che non posso adorare perché di norma sto lavorando”.
Un periodo fortunato, dopo tanta difficoltà, con una consapevolezza assoluta: “La gente dice che sto giocando il freeroll più grande della mia vita, ma io sento che sto freerollando la vita stessa visto quanto ho passato negli ultimi quattro mesi”.