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Quanto è importante la "poker face" al tavolo? Quali i pro e i contro?

Lo spunto di questo articolo, è stato suggerito alla nostra redazione alla luce di un lungo e interessante pezzo apparso nei giorni scorsi su PokerNews e scritto a 4 mani da Matthew Pitt e Christina Bradfield.

In quel pezzo si parla di "Poker Face", che nulla ha a che vedere con l'ultimo film di Russell Crowe, ma con il vero significato di queste due paroline che, accostate, rimandano all'espressione facciale di un giocatore di poker, in questo caso live, che, per definizione, non dovrebbe far trasparire nessuna espressione.

Il significato di Poker Face

Questo termine è stato, ed è utilizzato, in tutti campi della nostra real life, caratteristica associata a chi, ad esempio nel lavoro, rimane imperscrutabile e professionale in qualsiasi occasione.

Il concetto di poker face è stato definitivamente sdoganato nella seconda metà del primo decennio del nuovo millennio, quando, nel 2008, Lady Gaga invase il mercato internazionale della musica pop con una canzone, "Poker Face", appunto, che faceva mille allusioni a sfondo sessuale che nulla avevano a che fare con il poker. Il tutto anche se buona parte dei giocatori ai tavoli la fecero loro.

In un senso puramente pokeristico del termine, il significato di "Poker Face" è quello di mantenere la tua faccia vuota di espressione, indipendentemente dal fatto che tu abbia in mano il punto nuts, o che tu stia pregando gli dei del poker che il tuo avversario foldi perché hai della gran spazzatura in mano.

Tuttavia, una faccia da poker può essere qualunque cosa tu voglia che sia. Puoi sederti lì sorridente come il gatto che ha appena preso una razione doppia di grattini, oppure sembrare che stai per scoppiare in lacrime. Il tuo obiettivo è non dare alcuna indicazione su come ti senti, o sulla forza della tua mano. Sviluppare una faccia da poker buona, coerente e soprattutto illeggibile, è un'abilità cruciale da avere come giocatore di poker live.

Poker Face e vantaggi verso gli avversari

Le mani di molti giocatori tremano quando hanno una mano vincente, il che fa facilmente capire agli altri giocatori che hanno effettivamente un gran punto. Mantenere l'anonimato delle tue mani ti aiuterà a guadagnare psicologicamente un vantaggio sugli altri tuoi giocatori, sia che tu abbia una coppia di assi o sette due off. 

Il poker pro Michael Mizrachi, affettuosamente conosciuto come "The Grinder", ha guadagnato milioni leggendo le facce da poker delle persone (mal tenute). Mizrachi è un classico esempio di chi ha un'ottima poker face. Avere la capacità di rimanere calmi sotto pressione e avere una mente acuta nel leggere i cambiamenti emotivi delle altre persone, aiutano a mettere sotto scacco i più prevedibili.

La minima contrazione facciale involontaria può fare la differenza tra un avversario esperto che chiama la tua value bet o che lascia nel muck la sua mano e te che lasci preziose chips sul tavolo. Al contrario, i tuoi occhi saettanti, un rapido sorriso sulle tue labbra o un semplice tocco del tuo viso potrebbero essere sufficienti per convincere il tuo nemico a chiamare il tuo elaborato bluff.

La maggior parte dei giocatori adotta una poker face rilassando i muscoli facciali in modo da non sorridere o aggrottare le sopracciglia. Rimangono quindi immobili fino a quando non è il loro turno di agire.

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Questo non vuol dire assumere una espressione che ci lasci lontano dai pericoli, anzi, per dirla tutta lo sforzo che ci porta a mantenere espressioni che non siano le nostre, origina movimenti del viso che, per ogni cambio di scenario, impercettibilmente cambiano con esso.

Il segreto è la naturalezza

Ognuno di questi sforzi, quindi, non è per nulla richiesto, tutt'altro.

È importante rendersi conto che una buona poker face non è originata solo dal tuo aspetto, ma anche dal modo in cui ti comporti. Ad esempio, prova a sbattere le palpebre in modo naturale perché potresti ritrovarti a sbattere le palpebre troppo o a fissare troppo il board, o le tue carte. Inoltre, agitarsi al proprio posto è un altro grande errore, così come qualsiasi movimento che non sei pronto a combattere ed evitare ogni volta che entri in un piatto.

Hai un prurito sulla guancia? Davvero, non osare grattarti. Ti annoi o ti preoccupi per il tempo che stai aspettando? Faresti meglio a non iniziare a muovere la lingua intorno alla bocca, a deglutire più forte del solito, a leccarti le labbra o a distogliere lo sguardo dal tuo avversario, o da qualsiasi altra parte. La minima deviazione può rendere inefficace la tua poker face, e ogni minimo segnale verrà colto da squali affamati.

Stare seduti perfettamente immobili, con un'espressione vuota sul viso è una solida base su cui costruire la tua pluripremiata faccia da poker. Ma la naturalezza con cui dovrai farlo verrà acquisita giorno dopo giorno. Farlo da un giorno all'altro è spesso ridicolo e qualche volta dannoso.

Poker e Sport Editor
Io sono Andrea Borea, sono nato nel marzo del 1973, e non vengo propriamente da una formazione umanistica, visto che i miei hanno sempre spinto per dare seguito agli interessi di famiglia. Dopo aver fatto per qualche tempo ciò che essi mi consigliavano, Assopoker divenne la mia vita, prima che mi chiamasse Luca Pagano per collaborare al sito PokerPoker.it e dare vita alla Pagano Events. Sono stato il primo a bloggare il Main Event delle WSOP per l’Italia da Las Vegas, nel 2008 e nel 2009. Collaborai alla stesura di due collane, “Lo sport del Poker” e “I segreti del Grande Poker”, entrambi per la Gazzetta dello Sport, sempre per Gazzetta cominciai a scrivere per un paio di anni articoli di Texas Hold’Em, prima di passare in pianta stabile con PokerStars.it. Da 6/7 anni, scrivo per ItaliaPokerClub, BetFair, PokerStarsNews, PokerStarsLearn, Ludos Academy.
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