Cosa pensereste di un quarantenne che, appena rientrato dopo due mesi di poker live intensivo alle WSOP di Las Vegas, si rituffa subito sui tornei domenicali online? Per quelli che si dedicano seriamente al poker sarebbe un esempio da seguire, mentre a moltissimi altri può sembrare il profilo di un malato, o sociopatico, o sfigato. Eppure se si guarda a Steven Van Zadelhoff, e ancora di più se ci si parla, non si può nutrire davvero nessuna impressione negativa o morbosa.
Il player olandese residente a Malta, vincitore del WCOOP Main Event 2017, professionista di poker da una quindicina d'anni e sempre attento a forma fisica e regimi alimentari corretti, è reduce da una full immersion di 2 mesi a Las Vegas. Nonostante la lunghissima trasferta pokeristica, al suo ritorno in Olanda si è subito rituffato sugli MTT online, centrando un tavolo finale importante. Lo abbiamo sentito e lui si è confermato un tipo mai banale e sempre positivo.
Come fa uno come te a resistere per due mesi a Las Vegas? Penso che il periodo delle WSOP rischi di essere qualcosa di simile all'opposto, per uno che cerca di tenere uno stile di vita salutare...
Credo che moltissimi posti possano essere buoni o cattivi per la salute, dipende sempre dalle scelte che fai 😉 Voglio dire, sono d'accordo con te sul fatto che sedere per 10 ore al giorno a giocare a poker sia in genere accompagnato da abitudini e tentazioni deleterie, in materia di qualità del cibo che puoi trovare. Tuttavia, come altre cose della vita, ci sono anche opzioni accettabili. Io mi sono costruito alcune buone abitudini, sia sul piano della forma fisica che su quello del cibo salutare, quindi non ho dovuto sobbarcarmi nessuno sforzo particolare. E non che io pensi di essere perfetto eh, ma molto più semplicemente non serve esserlo. Mi concedo un bicchiere di vino al giorno, e a volte faccio scorpacciate di cioccolato oppure ordino tir di sushi. Tutto questo perché l'importante è avere delle buone regole di base da cui non discostarsi mai: star lontani dal cibo spazzatura, assumere molte proteine di alta qualità e grassi buoni, oltre ad allenarsi seriamente 3 o 4 volte alla settimana. In tal modo puoi fare progressi, persino a Las Vegas!
Come è andata quest'anno? Ho letto che sei tornato in Europa con un buon profit. Sei soddisfatto o hai qualche rimpianto?
Sono soddisfatto delle mie WSOP, quest'anno. Ho messo su un sacco di ore di gioco e in generale ho avuto una buona concentrazione generale che si è trasformata in una buona qualità del gioco e delle decisioni prese la tavolo. Ho giocato un paio di 5mila e 10mila, ma al di là di questi mi sono concentrato su buy-in più bassi e field più abbordabili. Al Milly Maker ho perso un coinflip 11 left che mi è costato circa 350mila dollari di equity, ma è stato comunque divertente trovarmi nella condizione di giocarmela. Forse un rimpianto ce l'ho e riguarda il non aver guidato con la giusta attenzione mentre mi dirigevo al Rio per il Day 4 del Milly Maker. Mi ha fermato la polizia e multato per eccesso di velocità. Ho perso le prime 5 mani, il che significa che tutta questa cosa mi è costata circa 1000 dollari di equity. Nel caso in cui avessero trovato qualche problema con la mia patente o per qualche altra ragione mi avessero trattenuto per un paio d'ore, allora mi sarei bruciato un intero stack che valeva 150mila dollari di equity. Una bella lezione, diciamo!
Nello scorso aprile hai compiuto 40 anni. Ieri, dopo 2 mesi continuativi a Las Vegas, e non so quanti anni di grinding online, appena rientrato a casa ti sei da subito rituffato sui tornei domenicali. E sei pure riuscito a fare final table al Sunday Warm Up! Tempo fa parlavi di un "lavoro oscuro" per mantenere sempre in forma corpo e mente. E' quello il tuo segreto?
Considera che iniziai a giocare online nel 2001 e più seriamente dal 2004, quindi fanno 15 anni! Comunque sì, è stato brutto non vincere il Warm Up! Ahahah scherzi a parte, sono molto soddisfatto della mia prima sessione dopo il ritorno in Europa. Non c'è un singolo segreto che separa chi vince da chi non ci riesce. Così come non c'è una ragione segreta per cui al mondo ci sono più o meno 100 persone che giocano a poker meglio di me. A diventare fondamentale è la motivazione che metti nel tuo sforzo quotidiano di migliorarti, di diventare più forte e più sveglio. Se mi guardo indietro, non sono mai stato il più talentuoso di tutti, o quello che prende le decisioni più geniali, però ho sempre cercato di compensare tutto questo facendomi un mazzo così. E attenzione, perché ciò non significa solo studiare per migliorare a poker, ma l'essere disposti a lavorare duro su se stessi. Alla lunga, le persone con le motivazioni e la fiducia più forti avranno sempre più successo rispetto a coloro che si fanno divorare da dubbi e paure. Se devo trovare un singolo segreto, quindi, per me è proprio questo: dedicare una parte importante del proprio tempo al mental coaching e ad un percorso di crescita personale. Buona fortuna a tutti!