Come sapete, solo una piccolissima percentuale di appassionati e praticanti riesce a diventare un campione di poker. Come fare a riconoscerli? Bene o male, la vittoria di un grande torneo è riuscita a diversi player, ma non è il singolo risultato a fare la differenza. Sì perché ci sono quelli che hanno il loro periodo fortunato e poi scompaiono. Altri che hanno capito di non essere più competitivi come qualche anno addietro ed hanno saggiamente smesso. Quale è l’elemento decisivo, allora? Non ci sono dubbi: il tempo.

L’anno scorso, di questi tempi, il mondo del poker applaudiva la grandissima impresa di Steven Van Zadelhoff, top player olandese capace di vincere il WCOOP Main Event. Grandissimo risultato, il migliore della carriera. E quando parliamo di carriera, sappiate che non si tratta di 6 mesi-un anno della vita, ma almeno 14 anni!
Qualche giorno fa Steven ha pubblicato un ricordo a cui è molto legato, uno screen della sua prima grande vittoria a poker online. Era il 2004 e la room (Paradise Poker) ormai non esiste più da un sacco di tempo. Lui invece è andato avanti fino ad arrivare all’elite del poker mondiale, anche grazie a quel successo.
I remember i had a torn knee from freefighting earlier the evening, so i had to limp down the stairs every break. “The finest” from Fine Young Cannibals on repeat. Running hot that day for sure signed my fate of going pro. Paradise Poker Oktober 2004… the rest is history 2/2 pic.twitter.com/jOb3763YQX
— Steven van Zadelhoff (@svzff) 9 ottobre 2018
“Ricordo che avevo una distorsione al ginocchio che mi ero procurato facendo lotta libera quella sera, così dovevo zoppicare giù per le scale ad ogni pausa. Ascoltavo in loop “The finest” dei Fine Young Cannibals. Runnare hot quel giorno ha sicuramente segnato il mio destino di diventare un pro.”
Abbiamo chiesto a Steven Van Zadelhoff di ripercorrere insieme a noi quell’epoca e lui, dalla sua residenza maltese, non si è tirato indietro.
Quattordici anni dal tuo primo grande successo a poker online. Cosa significò per te allora, e cosa significa a pensarci oggi?
Fu una sensazione pazzesca. Giocare è qualcosa che ha sempre avuto un grande spazio, nella mia vita. Giochi da tavolo, giochi di carte e, quando possibile a soldi veri… ahahah. Ecco, scoprii questo hobby del poker online all’incirca nel 2001. Al tempo giocavo molto poco e non era affatto semplice migliorarsi, anche perché al tempo le informazioni non erano certo alla portata di tutti come oggi. Tuttavia continuai a provarci per un paio d’anni, poiché qualcosa mi diceva che questo gioco poteva diventare una parte importante della mia vita. Così, quando riuscii a vincere quel torneo per 25k$, il sogno per me iniziò a diventare realtà. Sapevo che era qualcosa che avrei voluto sempre fare, così iniziai a sognare, facendo un pensierino anche alle World Series Of Poker di Las Vegas…
Quali erano le tue reali aspettative, al tempo?
Probabilmente era il classicone, ovvero il sentirsi il miglior giocatore del mondo subito dopo una bella vittoria. Anche per questo le mie aspettative erano molto elevate. Ricordo che nelle settimane seguenti feci un grafico per tenere nota dei miei risultati, e il titolo del grafico era “Vinci una casa entro un anno”….Ahahahah!
Se qualcuno ti avesse detto che – 13 anni più tardi – avresti vinto il più importante e ricco MTT online al mondo, come avresti reagito?
Mmmh, difficile da dire. Una parte di me sicuramente non ci avrebbe creduto. Dall’altra parte, però, sapevo di essere uno capace di lavorare davvero duro su un obiettivo. Perciò, se chi mi avesse detto questo avesse menzionato l’idea di migliorarsi un sacco attraverso mental coaching e altri strumenti didattici, ecco, in quel caso sarei stato in grado già di intravedere qualcosa. Vittorie come quella del WCOOP saranno sempre qualcosa di incredibile: le probabilità di riuscirci sono talmente basse e le variabili in gioco così tante! Oggi sono molto grato per essere stato abbastanza fortunato da provare quella esperienza.
A parte il fatto di essere 14 anni più vecchio, cosa aveva quel “SvZff” che quello di oggi non ha, e viceversa?
Lo Steven del 2004 era un bel diamante grezzo 🙂 Impulsivo, insicuro, a volte nervoso e “selvaggio”, paragonato a quello del 2018. Non mi definirei un tipo calmo adesso, se mi metto a confronto con altre persone, ma credo di essere un po’ più equilibrato e felice. La vita è una grande avventura e penso che allo Steven di allora mancasse un po’ di autocontrollo. Però sai che ti dico? Nessun rimpianto, ci godiamo il viaggio e basta!
Com’è la vita a Malta? Ti piace ancora?
Malta va bene per me. Bel clima e, cosa molto importante per me, mi sono creato un ambiente ideale per il poker. Una casa confortevole e un piccolo ufficio con un bel set up (per set up si intendono le attrezzature come computer, monitor, poltrona, scrivania etc, ndr). C’è una bella cucina in cui posso mangiare cibo salutare. Inoltre abito vicino alla palestra e ad alcuni buoni ristoranti, se vuoi rilassarti un po’. Riuscire a creare una situazione in cui ti senti a tuo agio e motivato, è per me fondamentale. L’anno prossimo farò 40 anni e mi sono dato l’obiettivo di arrivarci nel miglior momento della mia vita. E’ una grande sfida e sono molto soddisfatto del risultato ottenuto finora. Per adesso mi sento davvero bene a vivere qui a Malta, ma chissà cosa la vita ha in serbo per me? Sono sempre aperto a nuove sfide.
Ciao, Assopoker!
Steven