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Superstizione e poker: ecco i gesti apotropaici più curiosi dei campioni

Quando si parla di superstizione e poker, pochi Paesi ci battono nel mondo, visto che, si sa, gli italiani hanno modi piuttosto folkloristici per manifestare la propria intenzione di scacciare la malasorte con le azioni più disparate.

Superstizione e poker

Card protectors, cambio delle sedie, dealer che non ti danno mai le carte giuste, accumulo delle chips e relativo posizionamento tattico, sono solo alcune delle infinite possibilità di manifestare la propria superstizione al tavolo verde.

Ma non tutti sanno che buona parte dei campioni del gioco del poker, custodiscono armi più o meno segrete da tirare fuori in caso di necessità, che gutshotmagazine.com ha raccolto qualche mese fa in un divertentissimo articolo dal quale traiamo spunto.

Greg Merson e le sue t-shirt particolari

Il campione del mondo delle WSOP del 2012, Greg Merson, si è sempre considerato un vero e proprio appassionato di poker, tanto da indossare una maglietta diversa per ogni giornata di gioco di quel, per lui, fantastico torneo.

Al tavolo finale, nell’ultima giornata di gioco, Merson decise di giocare con la maglietta di Adam Jones, uno dei giocatori più forti della squadra di Baseball della città natale del pokerista, i Baltimore Orioles.

Greg Merson

Espen Jorstad e il suo Mario

Il suo nome è venuto fuori prepotentemente alla ribalta grazie alla vittoria della scorsa estate nel torneo che è considerato il vero campionato del mondo di poker, il Main Event delle World Series Of Poker e da allora non passa torneo che il norvegese non si presenti con un particolare card protector che non lo abbandona mai.

Parliamo di una piccola mini figura che rappresenta Super Mario, iconica figura di uno dei videogiochi più amati della storia, che avrebbe aiutato, secondo le stesse parole del campione del mondo, nella splendida cavalcata dell’anno passato.

Foto in copertina, Espen Jorstad Super Mario Courtesy Pokernews & Tomas Stacha

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Sammy Farha e la sigaretta spenta

Protagonista della parte iniziale del millennio e fantastico giocatore di varianti, il buon Sam ha messo in vetrina il suo fare da giocatore vecchio stile da parecchi anni a questa parte.

Elegante, mai fuori dalle righe, con il suo modo di fare che ha attratto migliaia di giocatori che col tempo sono diventati suoi fan anche grazie alle puntate dei più svariati poker show televisivi durante i quali non è quasi mai mancata la sigaretta spenta tra le labbra e la leggenda narra che, pur non essendo un fumatore, un giorno accettò una sigaretta da un compagno di tavolo, che da quel momento è diventata un porta fortuna che non lo ha più abbandonato.

Sammy Farha courtesy PokerNews

Doyle Brunson e Casper

Il portafortuna di Brunson, courtesy Gutshot Magazine

A prescindere dai discorsi che fanno capo a superstizione e poker, chi non conosce Texas Dolly dovrebbe immediatamente rimediare, soprattutto perché Doyle Brunson non può che essere catalogato alla voce “leggenda vivente” del nostro gioco.

Brunson, che è ormai da oltre 50 anni sulla cresta dell’onda e che è uno dei primi nomi che vengono in mente ad un pokerista se si parla del gioco ad altissimi livelli, non si sottrae ai gesti e alle operazioni apotropaiche, facendolo in modo particolare con un oggetto a cui il grande vecchio è molto legato.

Parliamo di un accendino con l’immagine tratta da Ghostbusters, che, i lettori più attenti mi correggeranno, dovrebbe essere quella di Casper.

L’accendino sembrerebbe piuttosto ambito, visto che Brunson lo affittava ai tempi d’oro per $200 per 30 minuti di utilizzo.

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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