Tra tutti gli episodi che hanno caratterizzato questa edizione delle World Series Of Poker, il comportamento di Will Kassouf è uno tra quelli che hanno tenuto altissima l'attenzione da parte di chi a Las Vegas non c'era e ha partecipato con commenti e reazioni social, da casa.
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Will Kassouf non gode di estrema simpatia
Noi stessi di Assopoker, nelle nostre pagine social, abbiamo spesso messo in evidenza i comportamenti un attimino fuori dagli schemi, per usare un eufemismo, da parte del giocatore britannico e la stragrande maggioranza dei nostri lettori, per non dire tutti, hanno espresso giudizi negativi sull'operato ai tavoli di Will Kassouf.
Parlantina esagerata, provocazioni di ogni genere, richiesta del clock da parte dei suoi avversari in più di un'occasione, interventi di Floorman e del Direttore del Torneo frequentissimi, scontri verbali con chi non riusciva a non rispondere al britannico per le rime, sono solo alcuni degli episodi che hanno messo per l'ennesima volta a repentaglio la sua permanenza ai tornei, senza incorrere a sanzioni che non andassero oltre la squalifica.
Ma questa volta la squalifica è arrivata: come abbiamo avuto modo di comunicarvi nei giorni scorsi, Will Kassouf è stato bannato e squalificato dai tornei rimanenti di questa edizione delle World Series Of Poker, dopo essere stato eliminato al Day 7 da Hallaert, che lo uccellava in un colpo pre flop in cui partiva al 30%, K3 vs 77, trovando il suo Kappa al turn.
Anche in quell'occasione Kassouf ha avuto da ridire, apostrofando come infelice ( i termini sono stati decisamente più pepati ), la giocata del Ambassador, a suo dire poco incline al ruolo che riveste il giocatore belga.

Squalifiche su squalifiche
Ma non è tutto, perché il ban dai tornei della 56esima edizione delle WSOP, non è sembrata un provvedimento sufficiente ai vertici del tour, visto che è stata presa la decisione di estrometterlo da tutti i tornei con quel marchio che si giocheranno dal giorno del fattaccio, fino alla fine dell'anno.
Per cui Kassouf non sarà gradito, e non potrà sedersi, ai tavoli dei tornei delle WSOP Europe a Settembre, nessuna possibilità di giocare le WSOP Paradise a dicembre.
Alla fine della fiera il ban appare una punizione corretta agli occhi di chi vi scrive, almeno congrua affinché il giocatore inglese possa sbollire e ragionare sullo spettacolo offerto alle WSOP di quest'anno, ma viene difficile pensare che Will Kassouf possa avvedersi e cambiare solo perché non giocherà i tornei WSOP per il 2025.
Arriva anche il ban del Venetian
E' notizia di martedì, invece, un nuovo ban deciso questa volta dallo staff dirigenziale del Venetian, una delle case da gioco che propongono il maggior numero di tornei di poker in tutta Sin City, sia con eventi singoli, che con la kermesse "Exravaganza" che per anni ha attirato le simpatie dei giocatori più "in" di Las sia con eventi facenti capo ai marchi più prestigiosi, come il World Poker Tour.

Il ban nel poker life
Nel poker live, il termine "ban" indica una sospensione o esclusione di un giocatore da una sala da gioco, da un torneo specifico o da un intero circuito pokeristico (come in questo caso le WSOP).
Si tratta di una misura disciplinare presa per comportamenti ritenuti gravi o contrari alle regole dell'organizzazione o dell’ambiente in cui si gioca.
L'accordo preso con il Venetian, prevedeva infatti che il WPT organizzasse all'interno delle quattro mura della propria struttura, tutta una serie di eventi, come WPT Venetian Las Vegas Poker Championship, al quale Kassouf avrebbe quasi certamente partecipato.
E' stato Matt Savage a dare la notizia sui social, rendendo noto che Will Kassouf non sarebbe stata persona gradita durante la kermesse di cui il Direttore Esecutivo del WPT Tour avrebbe fatto parte con il ruolo più importante.
Kassouf, si legge nella nota, non potrà partecipare a nessun torneo di questo evento e sarà comunque persona sgradita al Venetian per un determinato periodo di tempo.
Il ban è stato, tende a precisare Savage, una decisione presa dai vertici del Venetian e non del WPT, per un ban che ha però trovato assolutamente concorde i vertici del WPT, come tutte le altre che i casino partner prendono in sede decisionale.
“I casinò partner stabiliscono le regole al riguardo e noi sosteniamo le loro decisioni." Conclude Savage "Non è una mia decisione. Sosteniamo le decisioni dei nostri casinò partner”.