Le WSOP di nuovo sotto accusa: secondo giocatori come Daniel Negreanu e Phil Ivey ci sarebbero troppi tornei di No Limit Hold'em, a scapito di tutte le altre specialità.
A lanciare per primo il sasso è stato proprio "Kid Poker", che si è detto rattristato dal fatto che l'unico torneo di Seven Card Stud previsto dal programma sia da 2.500 dollari: "Una volta le World Series non erano così pesantemente concentrate sui numeri - ha scritto su Twitter - erano un luogo dove i giocatori imparavano nuove varianti, adesso c'è solo No Limit Hold'em tutti i giorni".
Del resto, questa è senza dubbio la richiesta del mercato legata alla gran parte dei giocatori, ma è ovvio che i professionisti d'elite abbiano esigenze un po' diverse da questa tendenza generale.

Anche Phil Ivey si è detto d'accordo, affermando che "c'è bisogno di un programma più bilanciato", e pure Scott Seiver, Daniel Alaei, Shawn Buchanan e Matt Glantz si sono accodati, lamentando in particolare l'assenza dei Championship da 10.000 dollari di buy-in, legati alle cosiddette varianti.
Naturalmente c'è anche chi si smarca da questa posizione, come ad esempio Randy "nanonoko" Lew, che giocando prevalentemente No Limit Hold'em si è detto contento che ogni giorno sia previsto un torneo di questo tipo. Ognuno, insomma, tira acqua al proprio mulino.
In ogni caso, una posizione tanto netta da parte di alcuni dei nomi più in vista di questo mondo difficilmente può essere ignorata: vedremo quindi se la prossima edizione delle WSOP riuscirà a trovare un maggiore equilibrio, come da più parti sembra essere auspicato.